Come avete potuto vedere mi sto dedicando maggiormente alla mia pagina facebook, nel tentativo di renderla più interessante - spero - e portarvi a commentare di più, a partecipare magari anche maggiormente a questo mio piccolo angolino virtuale. Ci sto mettendo l'anima per gestire nel migliore dei modi questo sito, ma a quanto pare è molto difficile se stai lontana dal coro, e dall'altra piattaforma... ossia blogspot. Però voglio continuare per la mia strada e vedere come va. Anche se a volte mi sorgono un po' di dubbi... Su weebly ci sto benissimo, ma mi chiedo se riuscirò mai a rendere tutto più "popolare". Comunque sia, oggi vi regalo un'altra mia recensione, su un grande autore classico verso il quale io ho sempre avuto una sorta di amore/odio. Non vi spiegherò i motivi dell'odio, perché sono futili, ma vi lascio tutte le informazioni a riguardo, per poi buttar giù i miei pensieri.
Editore: Crescere Edizioni
Pagine: 125
Prezzo: 7,90 euro
Data di pubblicazione 2014
Consigliato... io i classici li consiglio sempre. Sono dell'idea che vadano letti, quanto più possibile. Io adoro questo "genere" e ne ho davvero tanti ancora da leggere, alternandoli a pubblicazioni più recenti ed attuali.
Oscar Wilde va letto. Non solo per il suo bellissimo "Dorian Gray", ma anche per altre sue opere... Ho scoperto una Wilde diverso, forse. Un Wilde che attacca sì la borghesia della sua epoca, ma che parla anche al cuore, che cerca di trasmettere messaggi profondi, legati al perdono, alla religione, alla pietà e all'amore.
Trama:
"Il principe felice", splendido racconto amato da grandi e piccini, narra la storia della profonda amicizia tra una statua e una rondine, mentre ne "L'usignolo e la rosa", Wilde compie una violenta critica nei confronti della mentalità dell'epoca, descrivendo l'inutile sacrificio del dolce usignolo: "Il gigante egoista" è invece una bellissima fiaba che insegna come la bontà d'animo possa riuscire a riscaldare anche il cuore più gelido.
Molto diverso dagli altri racconti, "Il delitto di Lord Arthur Sevile" è dedicato alla capitale inglese e alla sua vita mondana e denuncia il vuoto e l'ottusità che si nascondono dietro la frivolezza dei salotti dell'alta società .
Questo volume ripropone alcune delle più belle pagine di Oscar Wilde, in cui lo scrittore unisce all'intento educativo la critica alla morale borghese dell'Inghilterra di fine Ottocento: alla rigidità e alla severità della società vittoriana egli si oppone con narrazioni originali e fantasiose, simbolo dell'anelito alla libertà assoluta che ha caratterizzato tutta la sua vita.
Recensione:
Questo libro racchiude al suo interno cinque racconti: Il Fantasma di Canterville, Il Principe Felice, L'Usignolo e la Rosa, il Gigante Egoista e Il Delitto di Lord Arthur Savile.
Il fantasma di Canterville narra le vicende di una famiglia Americana, gli Otis, che acquista un castello in Inghilterra dove trascorrere le vacanze. Nonostante l'avviso della presenza di un oscuro fantasma, la famiglia non si lascia suggestionare e anzi sembra prendersi anche gioco di lui. Effettivamente, nel castello aleggia la figura spettrale di Sir Simon, un gentiluomo del Cinquecento, che proprio in quel luogo ha ucciso sua moglie, e di questo terribile atto ancora rimane traccia: del sangue macchia, infatti, il pavimento del salotto. Gli Otis, però, non ne restano troppo sgomenti e tramite l'ausilio del Super Smacchiatore e Detersivo Incomparabile Pinkerton riescono a farla sparire.
Questo fa infuriare il fantasma che cerca in ogni modo di opporsi, di inserire di nuovo la macchia, di spaventare quei nuovi intrusi, ma nulla sembra nuocere la famiglia, portando così il povero fantasma a deprimersi ben presto. Solo la giovane Virginia prova pena per quell'anima afflitta, costretta a vagare tra i due mondi, a una non vita in quel castello. E sarà proprio lei a dare prova di amore e compassione e a salvare quell'anima perduta.
Questo racconto, come si evince anche dalla trama, è una chiara visione delle profonde differenze tra la nuova cultura americana e la società inglese; ma anche una sorta di attacco ad entrambe. Da un lato c'è la società inglese che continua a credere in queste leggende e superstizioni ancorate nella propria vita e tradizione; dall'altro quella americana, più materialista e moderna, razionale e scettica, che non ha tempo di perdersi in queste "sciocchezze".
à un racconto umoristico che strappa qualche risata, ma anche una sorta di commozione in quell'atto di generosità da parte della giovane ragazza.
Poi abbiamo tre racconti che sono intrisi dello stesso senso di moralità : parlano di amicizia profonda, di amore, ma anche di come la bontà d'animo possa sciogliere anche il cuore più gelido.
Ne Il Principe Felice troviamo il dolcissimo rapporto d'amicizia che s'instaura tra una rondine e una statua. Il Principe Felice, infatti, altri non è che una statua bellissima e ricchissima, coperta di sottili lamine di oro preziosissimo, con zaffiri lucenti al posto degli occhi e un grande rubino sull'impugnatura della spada. Una statua ammirata da tutti. Ma è anche una statua di pietra che ha un cuore. Il Principe Felice, infatti, chiede aiuto alla rondine per aiutare tutte le persone più povere e in difficoltà . Per far ciò, la invita, a strappar dal suo corpo tutti quei gioielli che lo adornano e farne loro dono. Il finale è triste e dolcissimo allo stesso tempo. La rondine, infatti, ben presto diventa amica del principe e rimarrà con lui anche quando l'inverno sarà arrivato e sarà così rigido e difficile da sopportare.
Non vi svelo la fine, per chi non lo conoscesse, ma è sicuramente dolce e triste. Anche in questo caso, però, c'è un attacco contro il materialismo e l'insensibilità dei nobili e borghesia inglesi.
Il racconto si apre con un dolcissimo usignolo che, sentendo la disperazione di un giovane studente innamorato, decide di intervenire. Lo studente è triste perché, per conquistare l'amata, deve trovare una rosa rossa che nel suo giardino non si trova. L'usignolo, credendo nella sincerità di quel sentimento, si prodiga per cercare di aiutare il giovane, andando incontro a un terribile destino. Per Amore, però, è disposto a quel tremendo sacrificio... che risulterà vano. Ancora una volta la nobiltà inglese viene attaccata, per quell'incapacità di rispettare i veri sentimenti, anziché le cose materiali. à un racconto che mi ha scossa dentro e quasi avevo la voglia di entrare nella storia per prendere a schiaffi quegli stupidi umani.
Il Gigante Egoista è una fiaba che scalda il cuore.
Narra la storia di questo gigante che, trovando dei bambini nel suo giardino, li caccia in malo modo. Questo suo gesto pieno di egoismo, però, porterà un inverno perenne nel luogo. Pian piano, il gigante, grazia alla bontà d'animo di queste creature innocenti, riuscirà a capire di aver sbagliato. Allontanerà da sè il suo profondo egoismo, aprendo il cuore, sciogliendo quella cortina di ghiaccio che lo avvolge e troverà un posto nel paradiso del suo bimbo più amato.
Un racconto davvero delizioso ed educativo.
Infine, c'è un racconto un po' diverso dai precedenti: Il delitto di Lord Arthur Savile, che credo abbia alcuni tratti che possiamo riscontrare poi nel suo romanzo più famoso, quello del bellissimo Dorian Gray.
Il racconto si apre in uno dei salotti dei nobili inglesi dove, la padrona di casa, Lady Windermere invita il chiromante Podgers a leggere le mani dei suoi ospiti. Nel momento in cui sfiorerà la mano di Lord Arthur Savile, però, succede qualcosa di strano. Podgers sembra essere molto spaventato e non vuole dire nulla. Costretto, anche dietro compenso, rivelerà che Arthur sarà colpevole di un omicidio.
Il protagonista di questo racconto resta sconvolto, ma non per un concetto morale, bensì perché questo atto potrebbe creare uno scandalo non solo alla sua famiglia ma anche a quella della sua dolce amabile Sybil, donna che presto sposerà .
Decide di entrare subito in azione, dimostrandosi molto pratico e materialista. Rimanda il matrimonio e tenta di uccidere effettivamente uno dei suoi parenti, ma il destino sembra essergli contrario. Quando sarà preso dalla disperazione, però, incrocerà nel suo cammino proprio Podgers e quella sarà l'occasione per ritrovare la sua felicità .
Anche in questo caso, quindi, Wilde sembra denunciare la frivolezza della società inglese, il vuoto e l'ottusità della nobiltà , che non si cura della morale, ma soltando di possibili scandali.
Insomma, è una raccolta di racconti che vi consiglio di leggere, se non lo avete ancora fatto. Racconti umoristi e di denuncia, di forte critica contro la società del suo tempo, ma che forse potrei dire non si discosti più di tanto dal mondo attuale. Racconti che parlano anche al cuore, fiabe che commuovono e fanno sorridere.
E, lo ripeto, il tutto è narrato con uno stile unico e meraviglioso. Uno tra gli stili più belli che io abbia mai letto.