come vanno le vostre letture? Io sto andando lenta, perché la Woolf richiede tempo e tutta la mia attenzione, ma riuscirò a concludere il suo diario e magari ne parlerò con voi. Nel frattempo, però, sono rimasta indietro con le recensioni, e tra un impegno, una passione e altro non sono mai riuscita a concentrarmi per buttar giù i miei pensieri sugli ultimi libri letti.
Ho letto libri che vi ho anche consigliato nello speciale natalizio. Letture che non possono mancare assolutamente nella vita di un vero lettore, a mio modesto avviso. I classici vanno letti, assolutamente, e cercare di trovarci quel pizzico di modernità o messaggio che può essere applicato benissimo anche ai nostri giorni. Mi sono, dunque, buttata su due letture natalizie: Piccole Donne e Piccole Donne Crescono, e tre racconti natalizi di Dickens dei quali vi parlerò più avanti.
Oggi mi voglio concentrare su Louisa May Alcott e sui suoi libri più famosi. Tanti film e cartoni hanno portato "in vita" le piccole donne e le loro avventure, ma non si può lasciar da parte la loro storia sulla carta. Io li ho recuperati - anche se credo di averli letti anche in tenera età - e ne sono rimasta totalmente soddisfatta, come credo molti di voi. Amate le nostre piccole donne no?
Editore: Newton Compton
Pagine: 480
Prezzo: 6 euro cartaceo, 0,49 cent ebook.
Consigliato?
I due romanzi li consiglio con tutto il cuore. La Alcott potrebbe sembrare troppo "buonista", ma le sorelle March possono insegnare molto. Vivono le loro piccole esperienze, cercando di crescere, anche facendo errori, perché da essi si può imparare tanto. Sono ragazze come noi, con i propri sogni, le proprie speranze, i pregi ma anche i difetti, ma legate da un amore grande. Vi ritroverete a sorridere, ridere, ma anche a piangere in alcuni momenti. Romanzi assolutamente da leggere.
L'unico consiglio personale è di scegliere una versione diversa da questa. Mi dispiace dirlo, so di averla presa in digitale a un prezzo buonissimo, ma ho trovato troppi refusi e un'impostazione dell'ebook quasi pessima. Ci vorrebbe un po' più cura nei dettagli, anche in questo formato.
Valutazione
Trama
Piccole donne crescono racconta la prima giovinezza delle quattro protagoniste, tra sogni, speranze e tanti progetti da realizzare. Due classici della letteratura giovanile, nei quali non è centrale l'attesa del principe azzurro ma una ricerca di valori morali, affetti solidi e sinceri e realizzazione personale, sia tra le gioie della serenità familiare, sia nell'espressione e nel riconoscimento del proprio talento.
Recensione
« Natale non sarà Natale senza qualche regalo », brontolò Jo, sdraiata sulla stuoia del caminetto.
« È così triste essere poveri », sospirò Meg, guardando il suo vecchio abito.
« Non trovo giusto che certe ragazze abbiano tante belle cose e altre nulla del tutto » soggiunse la piccola Amy, con una smorfia di disprezzo.
Dall'angolo dove si trovava, Beth osservò, lieta: « Abbiamo però un babbo, una mamma e noi tutte siamo l'una per l'altra. »
I volti giovanili illuminati dalla luce del fuoco si rasserenarono a quelle confortanti parole, ma di nuovo si rabbuiarono quando Jo esclamò con tristezza: « Il babbo non l'abbiamo e non l'avremo per molto tempo ».
Non precisò « forse mai più », ma ognuna di esse mentalmente formulò quel pensiero, riflettendo sul fatto che il padre si trovava al fronte dove si stava combattendo.
Poi c'è Elizabeth, Beth, cara piccola e dolce Beth. La più umile, timida e innocente creatura tratteggiata dalla penna della Alcott. È considerata come una sorta di Angelo del focolare, sempre pronta a dare una mano in casa e ai più poveri, a mettere in gioco anche la sua vita per chi ha meno di lei. Beth ha una vera passione per il pianoforte e il canto, e difficilmente fa amicizia, se non con persone che ispirino amore e fiducia.
E, infine, c'è la piccola Amy. A tratti può apparire antipatica, con il suo tentativo di apparire più grande di quello che è. Amy cerca di sembrare sin dalla più tenera età una signorina ben educata e colta, infarcendo le sue frasi di termini difficili e spesso non adatti allo scopo. La sua passione più grande è l'arte e il disegno.
Ovviamente ci sono molti altri personaggi interessanti, tra tutti il Signore e la Signora March che cercano di indirizzare al meglio le proprie figlie, al fine di renderle educate, buone, e di capire quali siano i valori più importanti della vita. Il padre, in realtà, nel primo romanzo non compare mai, se non nel finale, ma è comunque una figura essenziale per le piccole donne.
Altro personaggio importante è la scontrosa e irritabile Zia March, con il suo barboncino e il pappagallo. Nella sua ricchezza è spesso sola, se non fosse per le giovani March che cercheranno di farle un po' di compagnia, nonostante i suoi modi bisbetici e irritanti.
Sicuramente essenziali in entrambi i romanzi sono i vicini di casa delle March: il Signor Laurence, ricchissimo e un po' chiuso in se stesso, e suo nipote Laurie che diverrà ben presto un ottimo amico per tutte le sorelle, in modo particolare - almeno inizialmente - per la folle Jo, della quale sembra innamorarsi.
Questi, però, sono solo alcuni dei personaggi principali che la Alcott metterà nel vostro cammino di lettura. Personaggi che ritroveremo in entrambi i romanzi, ma nel successivo se ne affiancheranno altri, come il Professor Fritz Bhaer, che sarà una figura importantissima per l'amata Jo.
Non sto qui, ora, a raccontarvi di tutti gli altri personaggi o ad addentrarmi troppo in queste figure, altrimenti la mia recensione durerà parecchio, diventanto un papiro noioso e interminabile, quindi passo ai miei pensieri in generale.
Tu sei il gabbiano, Jo, amante della burrasca e del vento, che vola nell'alto mare aperto, e felice anch se solo. Meg è la tortorella e Amy è come le allodole di cui scrive, che cerca di innalzarsi al di sopra delle nubi, ma ricade sempre nel suo nido.
Nella prima parte conosciamo l'infanzia e l'adolescenza delle sorelle March, con i loro giochi, le loro vite spensierate, i loro libricini - scritti dalla loro madre - ai quali rivolgersi quando hanno dubbi ed incertezze, le loro gite, e le nuove importanti amicizie. Abbiamo modo di conoscere le ristrettezze economiche della famiglia, ma la capacità di andare ugualmente avanti con il sorriso e una grande determinazione, e la bontà unica nell'aiutare chi sta peggio di loro. La bontà d'animo delle sorelle, il loro gran cuore, le porteranno ad entrare nelle vite dei vicini di casa, chiusi in se stessi, timidi e distanti, e a intessere rapporti unici.
La seconda parte, invece, come si evince anche dal titolo, le vede cresciute e pronte a capire che devono iniziare ad essere più responsabili e a lottare per realizzare i propri sogni. Vedremo, quindi, Meg alle prese con un matrimonio e dei figli ingestibili, Jo e la sua scrittura, ma anche alla prese con l'amore, al quale non pensava affatto, forse per paura di essere ferita, forse perché si è sempre ritenuta capace di restar sola; la piccola Beth e la sua dolcezza e una malattia che sembra non lasciare mai veramente il suo corpicino esile e fragile e, infine, Amy, ormai una graziosa ragazza, educata e a modo, pronta a guardare il mondo con i suoi occhi d'artista, e a innamorarsi.
Tutto è raccontato con uno stile molto semplice, adatto alle ragazze più giovani, ma perfettamente orientato anche agli adulti. Perché, in fondo, smettere di leggere questi romanzi anche a un'età più "avanzata"? Le sorelle March hanno molto da insegnare, molto da offrire.
Anche se potrebbero essere pervasi da un forte buonismo, a tratti stucchevole, questi romanzi dovrebbero far riflettere, soprattutto le nuove generazioni così fissate con gli elementi materiali. Insegnano ad accogliere gli aspetti positivi della vita, anche nei momenti più duri; a cercare l'amore vero e non sposarsi solo per interessi e soldi; a non smettere mai di tendere la mano e di far del bene in questa vita e a capire quanto la famiglia sia sempre importante. I legami tra le sorelle sono molto forti, anche se potrebbe esserci una sorta di suddivisione ulteriore. Meg, infatti, prova un affetto e un legame più grande con la piccola Amy, accomunate dalla stessa volontà di essere persone educate e amare il bello. Jo, invece, ha un rapporto unico e magico con la tenera e fragile Beth. A lei si dedica completamente quando la malattia sembra colpirla con tanta forza, con lei rimane sempre, cercando di proteggerla in ogni occasione. Se devo essere sincera ho avuto una maggiore empatia con quest'ultime, che sono sicuramente le due "piccole donne" che ho amato di più, forse anche perché le sento più simili a me.
Jo e la sua passione per la scrittura e la lettura, quel sentirsi lontana dalla "femminilità", più un maschiaccio; e Beth con la sua timidezza, la sua dolcezza, la sua voglia di spendere la sua vita per aiutare gli altri. Credo di avere qualche tratto dell'una e dell'altra, proprio per questo le sento più vicine a me.
Ho amato questo libro per i sentimenti che la Alcott mette in mostra, per la volontà di far capire che non sono i soldi, le cose materiali, l'egoismo a rendere bella la vita; e che allo stesso tempo bisogna dividersi in ozio, passioni, ma anche lavoro per non annoiarsi mai e non rendere la propria vita vuota e persa.
Da questi romanzi si possono cogliere insegnamenti davvero importanti e utili anche nelle nostre vite, proprio per questo ritengo ancora una volta che i classici non siano poi così distanti dalla nostra modernità. Sono intramontabili ed unici e vanno assolutamente letti, non solo per arricchimento culturale ma anche personale.
La Alcott ha dipinto un po' la sua famiglia e se stessa nei suoi personaggi, ma non credo di errare nel dire che c'è una piccola donna un po' in tutte noi ed è per questo che è ancor più facile apprezzare il suo lavoro e trovarvi dentro un po' di noi, un po' delle nostre esperienze e... sicuramente dei consigli importanti.
Io ve li consiglio di cuore, ricordandovi che a mio avviso vanno letti uno dietro l'altro, come se fossero un unico grande libro.
Vi ritroverete a ridere, sognare, sorridere ma i vostri occhi si riempiranno anche di lacrime quando l'angelo del focolare pian piano svanirà, lasciando un senso di vuoto da un lato, ma restando come una muta presenza nei cuori di tutti loro, e anche in quello del lettore.
Vi consiglio anche di vedere il film del 1994, con Winona Ryder nel ruolo di Jo. Io l'avevo particolarmente amato, nonostante ci siano delle differenze - come spesso accade - tra libro e film!
Finisco con un piccolo appunto negativo che ho accennato anche in precedenza. Se potete, non fate come me che colta dal prezzo piccolissimo dell'ebook, ho preso questa edizione della Newton Compton (e ho fatto così anche con altri titoli, nella speranza che non si presentino tutti in tal modo). Mi dispiace dirlo, perché non mi piace criticare le case editrici, ma credo che anche a prezzi modesti, bisogni creare un buon lavoro. Io ho trovato molti refusi, ma anche l'impostazione non l'ho apprezzata. Ci sono piccole case editrici digitali che ci mettono un'estrema cura, anche nei piccoli dettagli, fornendo un servizio ottimo al lettore... quindi! Mi è sembrato quasi di avere un pdf convertito in file mobi successivamente, e non mi è piaciuto. Questo è il mio pensiero, ma decidete ovviamente voi!
Voi cosa ne pensate?
Quale delle piccole donne è la vostra preferita? Mi piacerebbe conoscere i vostri pensieri!
Concludo con altre frasi che ho sottolineato!
In questo mondo ci sono molte Beth timide e sempre zitte, sedute in un angoletto, finché non si richiede loro di fare qualcosa, e sempre pronte a vivere per gli altri senza che alcuno si avveda dei loro sacrifici, finché un giorno l'allegro grillo del focolare non smette di cantare e l'essere soave e radioso non svanisce lasciando dietro a sé una scia d'ombra e di silenzio.
L'ambizione di Jo era di fare un qualcosa di veramente splendido; che cosa ciò fosse non ne aveva ancora la minima idea; per il momento aspettava che il tempo glielo dicesse e ora si sentiva tremendamente afflitta per il fatto che non le riusciva di leggere, di correre e di scarrozzare come le pareva meglio. Il suo caratteraccio sempre pronto a scattare, la lingua tagliente, e quel suo spirito senza pace la mettevano sempre nei guai, e la sua vita era tutta una serie di alti e bassi che assumevano aspetti comici e patetici nello stesso tempo.
L'affetto bandisce il timore e la gratitudine può debellare l'orgoglio.
Il vero talento o la bontà non rimangono ignorate a lungo, non temere. E anche se questo accade, la coscienza di possedere queste qualità e di farne uso con giudizio, basterebbe a dar soddisfazione, il gran fascino della forza proviene dalla modestia.
... rendersi indipendente e meritare le lodi delle persone che amava rappresentavano i più vivi desideri del suo cuore e questo le sembrava un primo passo verso quella fortunata meta.
I più umili oggetti acquistano bellezza se fatti da mani amorose.
L'agiatezza è certo fra le cose più desiderabili, la povertà ha pure il suo lato buono. Uno dei suoi meriti più grandi è la sincera soddisfazione che procura un duro lavoro manuale o intellettuale, ed è appunto all'ispirazione sotto lo stimolo del bisogno che siamo debitori delle belle, sagge, e vere gioie della nostra vita.
Jo potè assaporare il gusto di questa soddisfazione e smise di invidiare le ragazze più ricche, profondamente soddisfatta di riuscire a provvedere a se stessa, senza dover chiedere un soldo a nessuno.
Ma per quanto giovane, aveva imparato che i cuori sono come i fiori, vanno trattati con delicatezza, e si devono schiudere da soli.
In ogni vita un po' di pioggia deve cadere. Qualche giorno deve essere cupo, triste e tetro.