Oggi vi propongo una segnalazione un po' particolare. Ebbene sì, per la prima volta partecipo seriamente a un blogtour e devo ammettere di essere un pochino emozionata. Solitamente vado molto per la mia strada, ma questa volta ho deciso di buttarmi e, insieme ad altre blogger, mi unisco nel presentarvi il secondo capitolo di una serie fantasy/distopica che già in parte conoscevo.
Di Ilaria Pasqua, per chi conosce il mio blog, avevo già parlato. Ho letto i suoi libri autopubblicati, tra i quali c'era proprio il primo capitolo di questa serie: "Il mondo di Nebbia", di cui a breve vi proporrò un brano in esclusiva proprio per il mio blog e tutti i miei lettori. Siete pronti?
Partiamo, che c'è molto da dire e da presentare e... preparatevi anche a un bellissimo giveaway!
Il blogtour!
Dal 14 al 25 ottobre, i blog partecipanti presenteranno un contenuto originale tratto dal primo (Il Mondo di Nebbia) o secondo (Il Mondo del Bosco) libro della trilogia, tra estratti, interviste, approfondimenti e recensioni. Per seguirli tutti, c'è un Evento su Facebook!
Contenuto speciale, in esclusiva per il mio blog!
Amava quel parco e si complimentò silenziosamente con il ragazzo per la scelta. Poi riprese fiato. Mancavano ancora tre ore, aveva un poâ di tempo per lei, visto che per quel pomeriggio non doveva andare da Henry o averlo tra i piedi. Forse sua madre non era neanche arrivata.
Si diresse velocemente verso casa, pensò ancora a Henry, era dispiaciuta di avergli detto una bugia, ma per una volta lui poteva anche fare a meno di lei, che doveva sapere cosa aveva da dirle Will. Sentiva che era estremamente importante.
Dallâaltro lato della strada due ragazzini giocavano a pallone, Aria attraversò e ci passò in mezzo, schivando abilmente una pallonata. Corse attraverso le case, agitata, ascoltando una musica leggera e triste provenire da una fonte che non riuscì a individuare. Rallentò incuriosita, ma non si fermò. Passò di fronte a una casetta giallo canarino a due piani, dalla finestra del piano terra arrivavano i lamenti di un uomo, sembrava lo stessero sgozzando. Ancora più incuriosita fece una piccola deviazione e vide dalla finestra un omone sovrappeso che correva sul tapis roulant a fatica, facendo più di una pausa per lamentarsi. Aria si lasciò andare a unâinvolontaria risatina per la scena a cui aveva assistito, non aveva potuto resistere, non tanto per il signore affranto, ma perché lâuomo stava osservando un cartone animato in cui un cane e un gatto se ne davano di santa ragione.
La scena la fece rilassare, si diresse verso la sua strada, intanto il sole si stava abbassando, ma la notte era ancora lontana. La nebbia era ancora più fitta del solito.
Quella città , sembrava disegnata a matita, colorata con i pastelli, appariva quasi irreale. Ci aveva iniziato a pensare solo da poco. Tutto era sempre così tranquillo e le giornate fluivano senza preoccupazioni, senza mutamenti. Era come se Aria camminasse in un tunnel bianco latte che non aveva mai fine. E quello era tutto ciò che riusciva a vedere.