Lo so, sono scomparsa per troppo tempo, ma solo ora ho l'occasione di tornare qui, nel mio angolo virtuale dove condividere le mie impressioni sui libri letti. Vorrei poter fare di più, ma ultimamente non ho la possibilità di mettermi al pc e stendere recensioni come vorrei. Comunque sono tornata e con due recensioni da proporvi!
Ma prima, volevo ringraziarvi di cuore, perché nella pagina Facebook associata a questo blog siamo arrivati a più di 1000 mi piace! Grazie, grazie di cuore! Non posso non rimediare subito con alcuni post, iniziando da un classico che ho concluso qualche settimana fa.
Un titolo noto ai più, in particolar modo, credo, a chi come me ama profondamente il teatro. Avete mai sentito parlare de Il Fantasma dell'Opera? Impossibile non conoscerlo, no?
Purtroppo l'ho letto solo recentemente, anche se conoscevo di già la storia.
Vi lascio il mio parere e poi un piccolo speciale in più.
Editore: Newton Compton
Pagine: 256
Prezzo ebook: 1,99 euro.
Voto: 4/5
Consigliato... a tutti. Sono dell'opinione che i classici vadano letti tutti. Per quanto si riesce, ovvio. Sicuramente se amate le atmosfere teatrali, un pizzico di mistero e amori contrastati, e quella sorta di paura che può evocare una simile figura, fa al caso vostro. Ma, è un'opera troppo conosciuta per non essere letta. Se non lo avete ancora fatto, rimediate! (Ma magari scegliete un'edizione diversa...)
Trama
Recensione
C'è una virtù nella musica che fa sì che non esista più niente del mondo esteriore al di fuori di quei suoni che vengono a colpirvi nel profondo del vostro cuore.
L'ho concluso diverse settimane fa, ma solo ora ho avuto un po' di tempo per poterne parlare in maniera adeguata.
Erik possiamo porlo sulla scia dei tanti mostri della letteratura che scaturiscono dalle paure dell'uomo. Esseri umani che sembrano aver perso la loro umanità, disprezzati ed emarginati solo per il loro aspetto fisico. Nel corso della lettura, ho pensato spesso a due figure che tanto mi hanno affascinata e allo stesso tempo impaurita: da un lato il dolce ma ripugnante Gobbo di Notre Dame, anima candida e amorevole dietro fattezze mostruose; dall'altro la figura terribile del Conte Dracula, di Bram Stoker, che pur non comparendo quasi mai nella storia, la sua presenza aleggia tra le pagine dei diari dei vari personaggi, come una figura che terrorizza e annichilisce l'uomo. Ma sicuramente ce ne sono molti altri, tra cui il mostro di Frankenstein ecc.
Erik affascina per la sua voce meravigliosa, quella di un Angelo della Musica che è dotato di un genio straordinario; ma terrorizza quando le cose non vanno secondo i suoi dettami.
Papà Daaé sosteneva che tutti i grandi musicisti, tutti i grandi artisti ricevono almeno una volta nella loro vita la visita dell'Angelo della musica. Questo Angelo si è chinato talvolta sulla loro culla, come è successo alla piccola Lotte; per questo esistono piccoli prodigi che a sei anni suonano il violino meglio di un uomo di cinquanta, il che, ammetterete, è davvero straordinario. A volte l'Angelo viene molto più tardi, perché i bambini non fanno i bravi, non vogliono imparare il metodo e trascurano le scale. Talvolta l'Angelo neppure viene, perché non trova né un cuore puro né una coscienza tranquilla. L'Angelo non si può vedere, ma si fa sentire alle anime predestinate. Spesso accade proprio quando meno se l'aspettano, quando si sentono tristi e scoraggiate. Allora, l'orecchio percepisce d'improvviso celesti melodie, una voce divina, e se ne ricorda per tutta la vita. Le persone visitate dall'Angelo ne restano come infiammate. Vibrano di un brivido sconosciuto agli altri mortali. E hanno questo privilegio di non poter più toccare uno strumento o aprire la bocca per cantare senza far udire suoni che per bellezza fanno arrossire tutti gli altri suoni umani. Chi non sa che l'Angelo della musica li ha visitati dice che hanno del genio.
La sua figura, come già detto, mi ha colpita particolarmente. Da un lato mette i brividi, dall'altro non puoi non provare una sorta di pietà per la sua vita, per ciò che è stato costretto a fare e subire. Un genio dalla voce sublime capace di penetrare sin dentro la tua anima, e innalzarti verso il cielo, che però è costretto a nascondersi in una caverna, a celare il suo volto scheletrico e ripugnante dietro una maschera. Erik si nasconde. La sua voce ti confonde e attrae. Ti ammalia e rende pazzo.
Paura, curiosità, amore per l'Arte si fondono insieme, regalandoti splendide emozioni.
Il suo rapporto con la dolce e pura Christine mi ha ricordato due figure della letteratura e delle fiabe: da una parte sembra quasi esserci un riferimento alla storia della Bella e la Bestia. Lui un mostro orribile che non riesce ad amare come vorrebbe, ma a cui basterebbe solo un po' di amore per diventare buono; e lei, ingenua fanciulla, che si lascia ammaliare da lui, ma quando scopre il suo volto ne rimane sconvolta. Dall'altra parte però il loro rapporto mi ricorda moltissimo quello che si instaura tra Quasimodo ed Esmeralda, soprattutto in questa ricerca da parte di Erik dell'amore della bella Christine, e da parte di quest'ultima per quel senso di orrore ma allo stesso tempo di pietà che prova per il suo Angelo della Musica.
Avevo soltanto bisogno di essere amato per diventare buono!
Ho trovato Raoul e Christine molto infantili in dei momenti. Sono anime giovani, ingenue, che non possono vivere il loro amore a causa non solo di Erik ma anche della società che non accetta un rapporto tra due ordini sociali diversi.
Christine ha perso suo padre in giovane età, e vive all'ombra di questa sorta di leggenda dell'Angelo della Musica. Proprio per questo è facile per lei cadere vittima della voce ammaliante di Erik, che va ad incarnare proprio questo spirito soprannaturale che la sostiene e incoraggia e che sembra esserle stato inviato da suo padre. Ma quando scoprirà la sua vera essenza, nulla potrà impedirle di provare orrore, paura ma anche pietà.
Ci sono poi tanti altri personaggi che donano delle sfumature più divertenti, persone che lavorano in teatro e che hanno legami con i protagonisti. Ballerine, maschere, direttori, tecnici e tanti altri riferimenti a ruoli del teatro. In questa sede non mi addentro nei dettagli, ma vi invito a conoscerli. Tra gli altri, molto interessante è la figura de Il Persiano, molto legato al Fantasma dell'Opera e, be', se volete comprenderne il motivo, vi spingo a leggerlo! Rivelarvi troppo, potrebbe farvi perdere il gusto di scoprire il passato di Erik!
Ho amato questo classico per un motivo fondamentale. Non solo per la storia e la figura del Fantasma, ma soprattutto per l'ambientazione. Chi segue il mio blog da tempo, sa quanto io ami il teatro, e Leroux ci da una descrizione dettagliata di questo ambiente, della magica cornice del Teatro dell'Opera di Parigi. Attraverso le parole di diversi personaggi, le sue descrizioni, noi ci ritroviamo sul palco, tra le file della platea o ancor meglio dei palchetti, provando brividi quando si accede in quel famoso Palco n°5 di proprietà del fantasma, o curiosando nei camerini o scendendo tra le profondità dei cunicoli, in un mondo perfettamente creato dal Fantasma per celare la sua mostruosità a una società che non riesce ad accettarlo, che più volte lo ha deriso e sfruttato per la sua deformità. Un mondo fatto di pericoli, passaggi segreti, botole che si aprono e chiudono quando meno te lo aspetti. Angoli oscuri che solo “Il signore delle botole” conosce, e attraverso il quale lui può vedere e sentire tutto, e far udire unicamente la sua voce, alimentando fantasie sulla presenza di un fantasma che aleggia sul teatro.
Mi è parso di sentire il profumo del teatro, di provare emozioni intense che solo un tale ambiente riesce a donarmi davvero.
Lo stile di Leroux è strano. O meglio, è un registro molto giornalistico con sfumature anche di poliziesco. Non sono riuscita ad apprezzarlo totalmente, non lo nego, forse complice il fatto che non ho riscontrato una buona traduzione (o forse è scritto proprio così male?!), e non mi è piaciuto per niente come è stato impostato l'ebook. Accanto a prezzi bassi che servono ad attirare il lettore (soprattutto chi non può permettersi troppo per carenza di soldi), occorrerebbe anche una migliore attenzione per i dettagli, per regalargli un prodotto gradevole. Ecco, su questo non apprezzo molto il modo di fare della casa editrice e sicuramente per questo, a mio modesto avviso, vi consiglio di trovare un'edizione diversa, più adatta, più precisa (e una casa editrice che ci tenga a dare un buon lavoro, e non solo a proporre prezzi tanto bassi per prodotti che lasciano a desiderare. Scusate la nota polemica, ma non è la prima volta che non amo granché questi ebook. E purtroppo ne ho comprati diversi, complici i prezzi molto bassi). Però ho amato le descrizioni minuziose del teatro e anche della storia di Erik.
Concludendo, credo che Il Fantasma dell'opera sia un classico da leggere assolutamente, in grado di trascinarti all'interno di un Teatro meraviglioso, e sembra quasi di poterne respirare il suo profumo, di accedere al palchetto n°5 con un brivido di paura, con occhi indiscreti e curiosi. Una storia d'amore contrastata, la voglia di un essere emarginato dalla società per la sua bruttezza ma dalla voce angelica, di essere amato a prescindere dalla sua deformità. Mistero. Pericolo. Ma sì, anche amore, mescolato a una sensazione di malinconia e anche una sorta di tristezza per la sorte di Erik. Per un genio così speciale considerato un reietto dalla società.
Povero sventurato Erik! Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo? Chiedeva soltanto di essere qualcuno, come tutti gli altri! Ma era troppo mostruoso! E dovette nascondere il proprio genio o utilizzarlo per compiere trucchi, quando, con un viso normale, sarebbe stato uno degli spiriti più nobili della razza umana! Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma alla fine dovette accontentarsi di una caverna.
Dal libro al teatro e al cinema!
Devo ammettere, però, di non conoscerle tutte, pertanto ve ne propongo solo due... quelle che ho visto (dal punto di vista teatrale, purtroppo solo attraverso video...) e che ho amato moltissimo.
Film del 2004 è la trasposizione cinematografica dell'opera teatrale di Andrew Lloyd Webber e vede come protagonisti Gerard Butler nel ruolo del Fantasma (forse un po' troppo bellino!) e Emmy Rossum in quello di Christine Daaé.
Ho amato questa versione, nonostante il fantasma fosse un tantino bello per come viene descritto nel libro. E poi le voci cantate dei protagonisti appartengono a due grandi Artisti di Musical Italiani: Luca Velletri e soprattutto la splendida Renata Fusco che personalmente adoro e ho avuto la possibilità di ascoltare dal viso. Una voce angelica e bellissima! |
Ahimé, non ho ancora avuto la fortuna di recarmi a Londra e non solo vedere la città, ma anche assistere a qualche splendido musical. Questo in particolare, insieme a Les Miserables, è quello che vorrei vedere più di ogni altro. Sul web si possono trovare comunque dei video del 25th anniversario, se non ricordo male, o cercare i dvd a proposito!
Quando nasce questo musical? Nel mio splendido anno, il 1986, ed è stato scritto da Andrew Lloyd Webber (musiche e libretto), Charles Hart (testi delle canzoni) e Richard Stilgoe (libretto e testi aggiuntivi). Nel corso degli anni ha ottenuto un così grande successo da essere riproposto continuamente e anche in altre lingue e parti del mondo. È stato creato anche un possibile seguito per gli amanti della coppia Christine/Erik: Love never Dies. Per qualsiasi informazione in più vi invito a scovare video e dvd e ... a seguire questo sito. Magari qualcuno di voi ha la possibilità di volare a Londra e andare a vederlo! http://www.thephantomoftheopera.com/london |
Vi lascio con un video del musical, giusto per farvi comprendere la bellezza delle musiche e non solo! Spero di aver espresso al meglio tutti i miei pensieri.
A presto, con una nuova recensione!