Garzanti, 2011
Prezzo cartaceo: 18,60 euro
Prezzo ebook: 13,99 euro
Pagine 368
Consigliato? Assolutamente sì. A chi ama i fiori e vorrebbe conoscere il loro messaggio nascosto; ma anche a chi vuole imparare a crescere e trovare la forza nelle difficoltà come la piccola Victoria.
Trama:
Non mi fido, come la lavanda.
Mi difendo, come il rododendro.
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura, la mia voce sono i fiori.
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.
Recensione:
Era da tempo che questo libro mi attirava ogni qualvolta entravo in libreria. Era come se una voce acuta mi ammaliasse, spingendomi a guardare continuamente quella copertina su cui una ragazza dai corti capelli scuri e gli occhi azzurri teneva la foto di un fiore. In verità, non è l'unica copertina disponibile quella che ho inserito come immagine qui sopra. Chi vuole può scegliere tra quattro fiori differenti, aventi ognuno il proprio significato:
Rosa Rosa: grazia ed eleganza
Gerbera: Allegria
Buganvillea: passione
Camomilla: forza nelle avversità.
Io ho scelto quest'ultimo, perché credo che sia la caratteristica principale del romanzo, ma mi è anche più affine. Sono nei momenti di maggiore avversità, proprio quando tutto mi sembra troppo difficile da affrontare, che trovo dentro di me quella forza che mi spinge ad andare avanti, anziché rinunciare e abbattermi del tutto. In verità l'ho letto come ebook, quindi non ho nessuna delle seguenti copertine, ma non è detto che in un futuro non mi venga la folle idea di comprare anche il cartaceo, quando il prezzo si sarà - però - notevolmente abbassato. Eheheh.
Comunque, passiamo alla vera e propria recensione del romanzo. Prima di addentrarmi nella lettura vera e propria, ho analizzato la presenza di recensioni contrastanti in vari siti. C'è chi lo commentava in maniera negativa, soprattutto trovandolo banale, per il suo finale, o non riuscendo a sopportare la figura della protagonista, Victoria; ma io non faccio parte del gruppo.
Devo ammettere che inizialmente mi era sembrato un po' "pesante", nel senso che mi sono ritrovata subito nella vita di questa protagonista, e i continui sbalzi tra presente e passato mi hanno lasciata un po' scombussolata; ma quando sono entrata nel vivo della vicenda, non ci sono stati più problemi. Anzi, trovo che l'alternarsi tra vicende passate e presenti, sia un punto di forza, perché ci permette di capire pian piano la vita, i sentimenti, della giovane Victoria, ma anche di conoscere tutti i vari personaggi, soprattutto quelli di Grant e Elizabeth. Inoltre, questa scelta porta il lettore a essere sempre più curioso di comprendere il motivo per cui la bambina si sia ritrovata da sola; di capire la sua colpa che non le permette di accettare che anche lei può essere amata, nonostante i suoi difetti. Mi ha molto colpito il discorso che le fa Renata (la donna che la fa lavorare nel suo negozio di fiori) riguardo il fatto che tutti noi abbiamo difetti e colpe da scontare, ma non per questo non possiamo essere amati dagli altri.
Il personaggio di Victoria è complesso e, a volte, effettivamente può sembrare odiosa, ma se si andasse ad analizzare la sua vita, si dovrebbe comprendere i motivi che la portano ad agire e reagire in determinati modi. Victoria è stata abbandonata alla nascita e, crescendo, è stata sbalzata da una casa all'altra, senza creare dei rapporti saldi, con radici. Tutto ciò la spinge ad aver paura di non essere amata e si reputa incapace di amare. Dopotutto, se tutti la allontanano dopo poco tempo, dovrà avere qualche problema no? Il suo carattere è dovuto, quindi, ha una serie di spiacevoli eventi e a una mancanza di un vero affetto che dovrebbe essere dato a tutti i bambini, sin dalla più tenera età. Questo riesce finalmente a trovarlo in Elizabeth, una donna dal passato simile a quello della bambina, che fa breccia pian piano nel suo cuoricino acerbo, e per un anno si rendono felici a vicenda; ma c'è sempre un'oscurità che opprime il loro rapporto. Elizabeth, infatti, ha una sorella con la quale non comunica da tanto tempo, ma con cui vorrebbe far pace quando ormai è quasi troppo tardi; e questo provoca un accesso di rabbia e gelosia nel cuoricino della piccola Victoria che vede compromesso il suo ruolo, la possibilità di essere felice e diventare realmente sua figlia. Ciò la porta a commettere un grande sbaglio che l'allontanerà irrimediabilmente per molti anni da Elizabeth. A 18 anni non può più rimanere nella Casa Famiglia, e inizia ad affrontare la sua vita. Grazie al suo grande amore per i fiori, una conoscenza impartitale da Elizabeth stessa, riuscirà a trovare un primo lavoro presso un negozio di fiori di Renata, una donna sola e forte; e, in seguito, ad aprire una propria attività, creando dei dizionari con i significati dei fiori che conquisteranno tutte le quasi spose del posto.
Ma nella vita di Victoria farà breccia anche l'amore, con l'incontro di Grant, un ragazzo amante anche lui dei fiori, e figlio della sorella di Elizabeth. Grant riuscirà a sbloccarla, inizialmente, a farle perdere quella sua incapacità di essere toccata da altri, quel fastidio e ribrezzo che le provocano anche conati di vomito al solo contatto, e si ameranno spingendosi anche oltre. Dal loro amore verrà fuori una bambina.
Ma... ancora una volta esce fuori la credenza, falsa ma comprensibile, di Victoria di non essere capace di amare, né di poter essere amata da altri. Lascerà, con grande dolore, sua figlia al padre e tenterà di andare avanti.
Tuttavia, grazie ai fiori, ai loro messaggi, al loro segreto potere, il romanzo finirà bene, e lascerà nel cuore di ognuno di noi, anche noi lettori, quella speranza che non si deve mai abbandonare e che permette di andare avanti, riuscendo a sconfiggere tutte le avversità. Victoria capirà che si può rimediare ai propri errori, e che non per forza l'amore deve avere radici visibili, come il muschio che non ne ha; e da pallida rosa, ancora acerba e incapace di provare amore, si tingerà di un rosso acceso.
E' un libro che lascia dentro diverse emozioni. C'è rabbia, incredulità, ma anche tenerezza, amore, forza. Per i bambini abbandonati non è facile la vita, ma se riescono a trovare persone meravigliose come quelle incontrate da Victoria in questa storia, possono riuscire a trovare l'amore che meritano.
Mi è piaciuto tantissimo, e lo consiglio a tutti. Poi ammetto che un punto in più va al dizionario dei fiori. Dopo questa lettura non riuscirò più a guardarli in maniera superficiale, perché ogni fiore ha il suo messaggio da dare, e se non si è capaci di comunicare a parole, si potrebber farlo come accadeva in epoca Vittoriana. No? Purtroppo è difficile in questo mondo attuale, ma mi piace sognare e sono certa che questo romanzo mi ha un po' cambiata. Infatti, voglio imparare bene il significato di ogni fiore, e magari chissà potrò inserirli di nuovo in qualche mia storia.
Perché i fiori possono lenire i dolori, possono regalare felicità e curare l'anima.
Questo romanzo, poi, mi ha spinta ad avere più affinità con una rosa che amo più delle altre: quella bianca. In questo periodo, infatti, mi sento come priva di amore... mi sento sola, e questa solitudine mi fa paura. Per questo, forse, non sono riuscita a odiare Victoria, anzi, ne sono entrata in sintonia e mi è molto dispiaciuto per lei. Sapere che in tutto il mondo ci sono tantissimi altri casi di bambini abbandonati mi stringe il cuore.
L'autrice ha saputo affrontare un argomento molto delicato, con cura e grazia.
Amore, famiglia, dolore, diffidenza, rimorso... ma soprattutto fiori, come cura dell'anima. Credo che queste siano le parole che possono riassumere il libro.
Pollice assolutamente in su, e se non lo avete ancora letto, fatelo!!!
Ps. Leggiucchiando il dizionario, direi che ora ho bisogno dell'Achillea Millefoglie... cura per un cuore spezzato.