ieri ho concluso un nuovo libro. In realtà una lettura completamente lontana dai miei gusti personali, ma che, dopo un primo inizio non proprio apprezzato, è riuscita a convincermi.
Vorrei tanto riuscire a parlarvi di tutti i libri letti, ben pochi in realtà, purtroppo, ma non so se riuscirò a riprendere i pensieri. Negli ultimi mesi va un po' così. Leggo ma non trovo mai il tempo di porre su carta le mie impressioni, e se non lo faccio subito dopo la conclusione di un libro, i pensieri tendono a volare via. Comunque, chissà, magari non tutto è perduto.
Intanto inizio da Stephen King e dal suo Misery, un libro che mi ha sconvolta, disgustata, trasmesso un forte senso di ansia e pazzia. Un ottimo Thriller/Horror che non può mancare nelle librerie degli appassionati del genere ma anche di chi, come me, ha voglia di buttarsi in letture forse un po' distanti dalle consuete.
Editore: Pickwick
Pagine:383
Prezzo: 9,90 euro cartaceo.
Voto: 4.5/5
Trama
I miei pensieri...
Perché gli scrittori ricordano tutto, Paul. Specialmente quello che fa male. Denuda uno scrittore, indicagli tutte le sue cicatrici e saprà raccontarti la storia di ciascuna di esse, anche della più piccola. E dalle più grandi avrai romanzi, non amnesie. Un briciolo di talento è un buon sostegno, se si vuol diventare scrittori, ma l'unico autentico requisito è la capacità di ricordare la storia di ciascuna cicatrice.
L'arte consiste nella perseveranza del ricordo.
Poi, d’improvviso, colta anche dalla voglia di dar retta a una persona ormai importante per me, mi sono buttata su un acquisto che forse prima non avrei mai fatto. Come saprete, non amo molto il genere Thriller/Horror quindi, nonostante la sua fama, non ho mai letto un libro di Stephen King... fino ad ora.
Sì, perché qualche settimana fa mi trovavo in libreria (che novità!) e avevo voglia di farmi un piccolo regalo. C’erano numerosi titoli che scorrevano sotto i miei occhi, tante letture che vorrei affrontare. Eppure, ho voluto buttarmi in qualcosa di diverso, aprire gli occhi a qualcosa di nuovo e ho scelto, dietro consiglio, Misery.
Misery è la storia di Paul Sheldon, uno scrittore famoso, che all’inizio del libro ha avuto un grave incidente con l’auto. Al suo risveglio, si ritrova in una casa sconosciuta, in compagnia di una donna che si professa la sua fan numero uno e sembra prendersi amorevolmente cura di lui, del suo terribile dolore alle gambe.
Ma la realtà spesso si dimostra diversa da quella che appare.
Annie Wilkes, infatti, ben presto si rivela essere una squilibrata mentale, affetta da gravi turbe psichiche, capace di infierire dolore fisico ma anche psichico pur di ottenere i suoi scopi. Annie, amante dei romanzi che vedono come protagonista Misery, non accetta la morte di quest’ultima e invita con metodi poco consoni il suo amato scrittore a porre rimedio. Dovrà infatti scrivere un nuovo libro, in un’unica copia solo per lei, in cui riporterà in vita Misery, a costo della sua vita.
Tra le scene più strazianti e difficili da affrontare, soprattutto per uno scrittore, c’è quella in cui Annie lo costringe a bruciare un suo manoscritto, considerandolo orrendo rispetto alla serie della sua amata protagonista. Bruciare qualcosa che si è scritto, frutto di giornate e passione non può non far male. Un male che prova anche lo stesso lettore, a mio avviso.
In un crescendo di tensione e ansia, scorrono i mesi, tra sevizie e scatti depressivi; tra terribili scoperte e vani tentativi di fuga.
Paul non può far altro che mettersi a scrivere, con una macchina che perde via via pezzi, e che lo costringe alla fine ad armarsi di carta e penna e vergare a mano la sua conclusione. Di fretta. Senza distrazioni. Perché il tempo diventa sempre più breve. Perché Annie vuole la sua storia, ma, in fin dei conti, sarà proprio questa terribile avventura a spingerlo a scrivere uno dei romanzi più belli.
Quello che traspare tra queste pagine non è solo un puro senso di terrore, di claustrofobia, di ansia e pericolo per la vita del protagonista, ma anche, a mio modesto avviso, un amore per la scrittura. Quando la fiamma dell'ispirazione ti prende, sembri quasi arrabbiarti se qualcuno ti interrompe, anche se questa intromissione potrebbe rappresentare la tua salvezza.
Se devo essere sincera la prima parte del libro non sono riuscita a leggerla velocemente. Mi è parsa lenta, forse non abituata allo stile di King. Avrei voluto mollare se non fosse per la curiosità, e a lettura ultimata sono contenta di aver proseguito, perché d'un tratto la storia si fa viva, la voce dello scrittore riesce ad attrarti, e inizi a provare seriamente la paura. I brividi. Un forte senso di ansia e anche disgusto di fronte alla crudeltà di una squilibrata mentale; a quelle scoperte del suo passato che ti lasciano sgomenta, alle azioni perpetrate a quel “bambino cattivo” che non rispetta il suo volere, che la reputa quasi stupida pur non sapendo che lei non lo è. E lei può arrivare anche a uccidere.
L'abilità di King sta sicuramente nel riuscire a tratteggiare a perfezione i personaggi e le sensazioni. È facile immaginare ogni scena, anche e soprattutto la più cruenta. Più di una volta ho provato un forte senso di nausea e il desiderio di fermare, scossa da un brivido di tensione per ciò che sarebbe potuto succedere ancora a quel povero scrittore. Non essendo un'esperta di romanzi horror, non posso esserne certa ma, credo che Annie sia uno dei personaggi più terribili della letteratura. Annie e i suoi improvvisi sbalzi d'umore. Annie e la sua voglia di uccidere. Annie e l'incredibile capacità di non farsi problemi nel torturare o spingere con forza qualcuno a sottostare ai suoi voleri, alle sue regole.
Ed è così che pian piano si giunge alla fine, vivendo una sorta di incubo.
Fino all'ultima pagina temi per Paul, per la sua vita, per la sua sanità mentale che rischia via via di sgretolarsi sempre di più, insieme al suo fisico deturpato.
È una lettura che mi ha molto scosso dentro, ma che sicuramente mi sento di consigliare sia agli amanti del genere che non hanno ancora avuto modo di leggerlo, sia a chi, come me, ha voglia di buttarsi in qualcosa di nuovo, senza rimanerne delusi. Perché non sbagliano a dire che King sia il re del brivido. E il suo stile, le sue idee, ti trascinano in un vortice dal quale è difficile sottrarsi. Se poi amate la scrittura e la lettura non potrete far a meno di comprendere i personaggi.
Ho trovato davvero interessante il modo in cui libro è stampato, questa sorta di romanzo nel romanzo, di creazione. La descrizione di un'opera che nasce e prende vita sempre di più, grazie anche a una sorta di gioco, d'ispirazione che non sai mai dove possa portarti. E si viene rapiti dalla scrittura, dalle storie che si intersecano tra di loro. Dal tormento e dalla paura che scaturisce da un personaggio perfettamente descritto qual è Annie.
A volte non occorre inserire un gran numero di personaggi per costruire una storia di grande impatto: ne bastano anche due, forti e importanti, e perfettamente descritti, per coinvolgerti in maniera totale.
Insomma, tutto sommato, è stata proprio una bella lettura che sono felice di aver iniziato e concluso.
E voi lo avete letto? Avete altre opere di King da consigliarmi?
Non credo che le leggerò presto, ma intanto posso sempre pensare di selezionare qualche titolo per il futuro.
Spero di aver interpretato bene lo spirito del libro, e di non aver errato. Ma, in fondo, ognuno pone su carta i pensieri che scaturiscono dalla lettura appena conclusa. No?
Dal libro al film.
Trovando informazioni ho scoperto che, come spesso accade, ci sono delle differente tra film e libro. Personalmente non l'ho visto e temo che non lo vedrò mai non riuscendo ad apprezzare e guardare i film horror, comunque QUI trovate tutte le informazioni! Su youtube ho scoperto che esiste anche il film intero, quindi è un ottimo modo per guardarlo, se interessati!
Interessante rivelare anche che per l'interpretazione di Annie, l'attrice Kathy Bates ha vinto sia l'Oscar sia il Golden Globe ed è stata inserita dall'American Film Institute al 17° posto nella classifica dei 50 migliori "cattivi" del cinema statunitense!