Tra non molto mi metterò in viaggio per andare a prendere la nipotina ma prima volevo spendere qualche parola su uno degli ultimi racconti che ho letto.
S'intitola "La vocazione conclusiva del Rondò" di Caterina Sansoni, pubblicato dalla casa editrice Inknot.
Casa editrice: inKnot
Prezzo ebook: 1,90 euro
Voto: 4/5
Consigliato a tutti gli amanti dei racconti. Narrativa molto breve che però, se ben scritta, colpisce il lettore, apportando emozioni al suo cuore, facendolo riflettere e magari commuovere. In poche pagine viene presentato un uomo solo e profondamente segnato da un destino imprevedibile, che ci mostra alcune sfumature della sua vita, portando alla luce le figure più importanti: una zia che amava quanto una vera madre, un cane e la ragazza amata.
Trama
Malinconica, riflessiva, colta, delicata, Caterina Sansoni riesce con le sue parole a far vibrare le corde dell’anima attraverso tocchi a volte leggeri, a volte incisivi. Una storia che scrive l’unica verità della vita: l’imprevedibilità di ogni giorno.
Recensione
Mi aggrappo al contrabbasso, afferro l'archetto e suono per noi, quattro vite, quattro come le corde del mio strumento.
Suono per te, zia, la mia bussola.
Suono per te, Clara, il mio amore.
Suono per te, Stendhal, il mio amico.
Suono per il mio cuore stanco e inerte.
Questo rondò di Dragonetti, dolce e amaro insieme, racchiude negli spazi bianchi fra le note il dolore e la gioia della mia vita.
A volte, dopo libri importanti per il numero di pagine o perché classici, provo il bisogno di evadere un po' e cercare letture brevi che si concludano facilmente ma, allo stesso tempo, donino emozioni importanti al cuore.
Fortunatamente nel mio amato kindle, ho diversi racconti che sopperiscono bene a questa necessità. Tra questi ho riscoperto "La vocazione conclusiva del rondò" che mi è stato inviato diverso tempo fa e che, purtroppo, solo ora sono riuscita a leggere.
La trama mi aveva sin da subito colpita e quando si parla di musica, malinconia e sentimenti, è facile far breccia nel mio cuore.
Protagonista del racconto è un uomo che vive come una sorta di eremita a Roma, costretto su una sedia a rotelle, si limita a lavorare chiuso in casa, tramite un computer e con la sola presenza del suo più fedele amico, un cane chiamato Stendhal in onore di uno dei suoi autori più amati.
Sin da subito si racconta. Parla di sé, del suo amore per i libri, soprattutto grandi classici, che invadono la sua dimora. Parla dei suoi gusti e pian piano affiorano alla memoria ricordi, soprattutto dopo l'arrivo di un diario dalla copertina nera direttamente da Parigi, città che gli ha dato tanto ma che un destino indiscreto e imprevedibile ha contribuito anche a togliergli molto.
Ed è così che il protagonista torna a ritroso nel passato. Ci narra di sè, della sua vita, di una zia importante che lo ha cresciuto come una madre. La sua bussola.
E ci parla anche di un incontro speciale, con Clara. Il suo amore.
Un incontro nato per strada, mentre si trovava a suonare il suo strumento, un contrabbasso con il quale ha attirato l'attenzione della ragazza.
Un amore troppo rapido ma importante.
Un finale che commuove e che fa pensare all'imprevedibilità della nostra vita. Con un soffio tutto può spegnersi. Tutto può cambiare.
Uno spaccato di vita dal sapore agrodolce.
Il tutto è narrato con uno stile delicato, poetico e coinvolgente. Personalmente mi è piaciuto molto. Ti trascina rapidamente verso il finale, lasciandoti addosso una sorta di malinconia e una cupa tristezza stemperata però dalle note che pare di poter udire di quel Contrabbasso con il quale sembra rivolgere i suoi pensieri non solo alle persone amate, ma anche a se stesso.
Un bel racconto insomma. Delicato e reale. Che parla al cuore.
Ve lo consiglio!