Come avete trascorso le vacanze pasquali? Io semplicemente in famiglia, anche se poi ieri non sono stata tanto bene, e anche oggi la mia gola non mi da tregua. Ma questo non mi ferma: ho tanto da aggiornare, soprattutto per quanto riguarda gli autori emergenti italiani, che troveranno sempre spazio in questo mio angolo virtuale. Ma prima di farvi conoscere un nuovo nome, un nuovo titolo di un libro che sembra essere davvero coinvolgente, vi lascio la mia recensione su "Tregua nell'ambra" un romanzo storico di Ilaria Goffredo, una ragazza che ha deciso di proporre al pubblico la sua opera, totalmente gratis e integrale, come forma anche di protesta e profondo rammarico verso le politiche editoriali ingiuste e denigratorie, quelle che privilegiano la fama pregressa dell’autore o le sue conoscenze.

Prezzo: Gratis!
Pubblicazione: 1 Marzo 2013
Consigliato? Assolutamente sì! Ve lo consiglio dal profondo del cuore. E' una storia che tocca le corde profonde dell'animo umano, donando emozioni uniche, avvolgendoti facilmente in un abbraccio che all'improvviso sembra sfumare, lasciando un gran vuoto dentro. Sentimenti contrastanti, ma unici. Un romanzo che spinge a non dimenticare un tratto tragico della nostra storia, forse anche poco conosciuto.
Trama:
Martina Franca, Puglia, gennaio 1943.
L’Italia è entrata in guerra da tre anni e la vita della popolazione peggiora di giorno in giorno. Gli stenti gravano anche sull'esistenza della giovane Elisa, una diciottenne piegata dal terrore del fascismo e dei bombardamenti alleati, dalla fame. Un giorno Elisa conosce Alec, il figlio di una vicina di casa, un uomo misterioso e dallo strano accento; incute in lei un’adorazione che talvolta si tramuta in timore. In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite. Il coraggio di una ragazza che diventa donna. La tenacia di un amore in bilico sull'abisso. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza di ciò che siamo stati nel flusso della grande Storia.
Recensione:
Quando ho letto per la prima volta la trama e le motivazioni che hanno spinto l'autrice ha pubblicare gratuitamente il proprio romanzo, non ci ho pensato troppo e ho subito scaricato l'ebook, colpita dalla storia, dagli eventi raccontati, ma anche dalla grande volontà di far conoscere quello che si ha dentro, in un modo forse inconsueto. Tuttavia, se le grandi case editrici non riescono a vedere realmente il talento di molti giovani italiani, in qualche modo bisogna realizzare i propri sogni, seguendo altre vie. Nessuno ha il diritto di bloccare un sogno, soprattutto quando si ha un talento come quello di Ilaria Goffredo. Sono anche dell'idea che scrivere, non significhi meramente guadagnare, bensì trasmettere quello che si ha dentro ai lettori, far conoscere loro i propri personaggi, una parte della propria anima, e raccontare. E' soprattutto questo il vero scopo di un sogno come quello della scrittura.
Sono anche un'amante di quel tratto di storia che è impossibile da dimenticare, anzi, va sempre, costantemente, ricordato, come un monito: non si può tornare indietro, non si può tornare a quegli orrori. Ma, finora ho sempre e solo letto storie relative agli ebrei e ambientate in grandi città, e quindi sta proprio qui una parte dell'originalità di questo romanzo: trattare vicende drammatiche nelle piccole città italiane, spesso lasciate da parte, dimenticate, mostrando come anche in questi luoghi più remoti, la guerra abbia colpito profondamente gli animi umani. Vivendo in una piccola realtà, mi sono sentita profondamente in sintonia con la sua scelta e le avventure della giovane protagonista, che si ritrova a crescere troppo in fretta, mentre il mondo crolla intorno a sè a causa della malvagità degli uomini. So perfettamente che anche in questi luoghi non citati nei libri di scuola, o altrove, uomini e donne hanno lottato per vivere, per liberarsi da un fascismo che li portava a sprofondare in una realtà dove il terrore e la mancanza di libertà, oltre alla fame, erano all'ordine del giorno.
Ecco, Ilaria Goffredo con questo suo romanzo ci fa vivere attraverso gli occhi di Elisa, l'orrore della guerra, le difficoltà della vita durante il secondo conflitto mondiale, la cattiveria malsana delle camicie nere, la mancanza di libertà e i dettami assurdi di Mussolini, e le crudeltà che si perpetuavano nei campi da lavoro presenti anche nel territorio italiano, dove non solo ebrei, ma soprattutto oppositori del regime venivano segregati, lavorando molte ore al giorno, ed essendo torturati in modi incredibili e spregievoli.
Siamo a Martina Franca, nella Puglia del '43, e subito ci viene presentata la protagonista: Elisa, una ragazza di diciotto anni, ingenua ma determinata, che si ritrova a far la fila insieme a una moltitudine di persone per ricavare qualcosa da mangiare, ben misero in verità, un po' di pane nero e poco altro. La guerra è stata capace di portare alla miseria e alla fame moltissime persone, che durante l'inverno trovano anche difficoltà a riscaldarsi e avere vestiti decenti. La stessa Elisa è costretta ad indossare gli abiti del fratello e ad attendere che lui e suo padre siano "sazi" prima di poter mangiare lei stessa.
La sua vita va avanti, tra privazioni e conflitti con un padre troppo ancorato ai fascisti, e un fratello che medita di divenire un ribelle, al fine di combattere il fascismo. Questa vita monotona, però, si conclude quando incrocia due splendidi occhi color ambra, nei quali si perde. Alec, il figlio di una vicina di casa, è un ragazzo misterioso e dall'accento strano, che farà presto breccia nel suo cuore. Un colpo di fulmine che li unisce in un amore pieno di passione ma anche difficile da vivere. Infatti, proprio nel momento in cui riescono a capire i loro reciproci sentimenti, Alec è costretto ad andare via, lontano, lasciando Elisa piena di domande e in preda a una tristezza incontenibile.
Una lettera del suo amato però, rappresenterà l'inizio dei veri problemi. Verrà intercettata, infatti, dai fascisti che prenderanno suo padre e altri uomini e ragazzi accusati per i crimini più assurdi, e verranno uccisi senza pietà.
Da questo momento in poi, Elisa è costretta ad abbandonare la sua casa, la sua vecchia vita, e a unirsi a un gruppo di rivoltosi che sognano la libertà e si adoperano per combattere il fascismo, e al cui capo vi è proprio suo fratello Antonio.
Ma la guerra non smette di colpire, facendo sprofondare i protagonisti in un baratro senza fine.
"... odiavo quella maledetta guerra. Oltre ad annientare nazioni e sfasciare imperi, uccidere milioni di persone e impoverirne altrettante, stava anche distruggendo il piccolo mondo sul quale avevo costruito tutte le sicurezze della mia vita. Stava minando nel profondo le basi della nostra famiglia che andava frammentandosi sempre più, lasciando ognuno solo e perso nelle proprie paure ..."
Elisa, giovane e bella, capirà ben presto che i veri "cattivi" non sono gli inglesi con le loro bombe, ma gli stessi fascisti; scoprirà di persona gli orrori dei campi di lavoro, dove persone di ogni sesso ed età sono seviziate e costrette a lavorare a ritmi insostenibili, con poco cibo, e vivendo in condizioni pietose. Diventano pian piano dei numeri, non più delle persone. E in una tale situazione è facile dimenticare il proprio nome, il proprio passato, chi si è veramente. Si diventa un numero. L'autrice è proprio brava a trasmettere questa triste condizione, questa trasformazione da persona a numero, dall'essere qualcuno, al divenire nessuno.
Guerra e Amore si contrappongono continuamente. Alec torna nella sua vita, la salva dalla morte certa, e si prende cura di lei. Il loro amore tocca passioni uniche, e si fa completo. Il passato che turba la fragile protagonista viene svelato, e via via scompare, sotto il tocco delicato e amorevole del suo amore, di quel gigante dagli occhi d'ambra che riesce a farla emergere dal buio che sembra avvolgere la sua vita.
"... Ora la mia vita ha un senso. Ora non combatto per la patria, combatto per te, per liberare il tuo paese dai tiranni, combatto per darti un futuro migliore, combatto nella speranza di poter vivere con te in un mondo senza guerra." mi guardò intensamente. "Tu sei tutto. Sei me."
Eppure, ancora una volta, i loro giorni insieme sono destinati a finire. Alec, che rivela tutto su di sè alla sua amata, deve partire di nuovo, lasciandola sotto la protezione del suo amico più fidato, Russell (che personalmente ho molto apprezzato!), ed Elisa pian piano torna a vivere, seppur con un vuoto dentro, ma una speranza sempre viva di rivedere il suo amore, e di non rivolgere sempre i suoi pensieri e il suo amore all'unico segno evidente e reale del suo Alec: un anello che le ha regalato tempo prima.
Il finale mi ha molto sorpresa. Mi ero fatta una mia personale idea, ma si è rivelata sbagliata. Certo, mi sarei sicuramente aspettata qualcosa di drammatico, dato il trema trattato e la piega degli eventi, ma non di certo quello che ci regala l'autrice. Eppure, mi è piaciuto, e tanto!
Lo stile di Ilaria Goffredo è molto semplice e scorrevole. Ti prende per mano e ti trascina completamente nella storia. Con frasi rapide e secche, rende evidente l'azione, mentre si sofferma con più tranquillità quando parla di sentimenti. Devo ammettere che è facile visualizzare nella mente le immagini, come se fosse un vero film. Anzi, sono sicura che sarebbe perfetta da trasmettere sul grande o piccolo schermo, in modo da divulgare al mondo, e soprattutto al nostro paese, la realtà difficile che i nostri nonni e bisnonni hanno dovuto vivere.
Ottima è la caratterizzazione dei personaggi, così vivi, così reali. L'ingenua, ma determinata Elisa, che dimostrerà più volte tutto il suo coraggio per salvare le persone che ama; l'adorabile Alec pronto a difendere in tutto e per tutto la sua amata; il forte fratello Antonio, di una tenerezza incredibile, ma anche una grande tenacia nel professare ciò in cui crede; una fragile Grazia, migliore amica della protagonista; un'amorevole Marisa, madre di Alec, ma che si rivela essere anche una sorta di madre per Elisa. E come dimenticare Anna e Cecilia, giovani ragazze che condividono i tragici momenti trascorsi nel campo da lavoro?
Con "Tregua nell'ambra" l'autrice ci trasmette una miriade di emozioni, ci strazia l'animo, ma poi allevia le sofferenze con la forza di un amore forte e vivo, un amore che annuncia speranza, che rappresenta una luce in un mondo che sprofonda sempre più in basso. La storia d'amore tra Alec ed Elisa è alla base del romanzo, è la forza che spinge Elisa a vivere anche quando la morte sembra così vicina e liberatrice. E' un amore come ormai non se ne trova quasi più. Forte, vero, immenso.
Con questo romanzo ho riso, quasi pianto, il mio animo è stato staziato, e poi è stato curato, e poi di nuovo straziato. Un'altalena di emozioni che non si possono descrivere a parole, ma solo vivere con la lettura.
L'unico piccolo neo, che deriva solo da una considerazione puramente personale, è che alla conclusione sono rimasta sospesa, ossia, avevo diverse domande alle quali non ho trovato risposta. Cosa ne è stato veramente dei personaggi secondari? Sì, si accenna a loro, ma giustamente - anche se tristemente - alla fine non si sa veramente quale sia stata la loro fine, la si può solo immaginare. Solo questo non mi ha spinta a donare quel mezzo libricino in più per il massimo, ma tuttavia non è una cosa negativa, anzi!
AGGIORNAMENTO!
In risposta a queste mie domande, è arrivata l'autrice che mi ha resa davvero felice! Perché si resta sospesi? Semplice, perché Tregua nell'ambra ... continua! Ha un seguito, che non vedo l'ora di leggere appena sarà possibile, e quindi troverò le risposte alle mie domande! Questo mi porta, dunque, ad aggiungere quel mezzo punticino in più che avevo sottratto, pensando che fosse un romanzo autoconclusivo!
Vi invito davvero con tutto il cuore a scaricare questo romanzo e leggerlo! E' meraviglioso! Tocca davvero le corde dell'anima, fa sobbalzare i nostri cuori. Vi innamorerete facilmente dei vari personaggi (personalmente ho amato Russell e ovviamente anche Alec, per non parlare del fratellone di Elisa!). E' la storia di una ragazzina che di colpo si ritrova a divenire donna, a lottare per la sua vita, ad affrontare vicende tragiche che una persona di quell'età non dovrebbe mai vivere.
Ovviamente non svelo il finale, per cui, se volete saperne di più, leggetelo!
E' un romanzo che merita davvero di essere divulgato, per permettere anche ai più giovani di conoscere più in profondità le tristi vicende dell'Italia di quell'epoca. Per conoscere maggiormente la realtà dei campi di lavoro che esistevano anche sul nostro territorio, e che forse sono poco conosciuti. Il dramma della seconda guerra mondiale non si è svolto solo nei campi tedeschi, o in quelli russi, ma anche nella nostra bella Italia.
Cicatrici che non possono essere rimosse. Mi auguro davvero che possa essere pubblicato e riconosciuto come merita.
Grazie, Ilaria per aver condiviso il tuo libro con tutti noi! E grazie per le intense emozioni che mi hai donato! Non scorderò mai la dolce Elisa e il suo splendido amore, Alec.
Se la mia recensione vi ha convinti, se volete conoscerlo meglio e comprendere di persona le emozioni che questo libro può donarvi, vi invito a cliccare il banner sotto e a scaricare l'ebook! Non ve ne pentirete!

Autore:
Ilaria Goffredo è nata nel 1987 e vive in Puglia. Ha viaggiato in tutta Europa lavorando nel settore turistico. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Ad ottobre 2010 si è laureata in scienze della formazione. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. È stata giurato ufficiale nel concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei.