sono di nuovo qui per regalarvi un'altra recensione. Ho voluto dedicare qualche ora ancora a un tema ben preciso. Da tempo avevo questo libro da parte e ho trovato finalmente l'occasione di leggerlo. Le mie scelte sono molto basate sul momento, sulla volontà di leggere un certo genere o tema in un dato periodo. Di Francesco Mastinu avevo già letto Eclissi, di cui potete trovare la mia recensione nella sezione apposita, e anche in quest'occasione sono rimasta molto soddisfatta della lettura. L'ho praticamente divorato in poche ore, lasciandomi nel cuore emozioni diverse. Dolcezza, ma anche malinconia e tristezza. È una storia che vi consiglio di leggere.
A voi tutti i dettagli e i miei personali pensieri!
Editore: Runa Editrice (Collana Introspezioni)
Pagine: 174
Prezzo: 10 euro (brossura), 1,99 euro ebook
Consigliato? Sì. Ancora una volta ho molto apprezzato il lavoro di Francesco Mastinu. Una storia agrodolce, un amore impossibile da vivere, ma anche una sorta di inno all'Amore, che è unico, speciale e meraviglioso. A prescindere dal sesso, a prescindere dalle regole, dalle superstizioni, dalle menti vuote. La tematica omosessuale è trattata con delicatezza, ma anche altri temi. Come quello della malattia, della vecchiaia, ma anche delle piccole realtà chiuse, e dei cambiamenti dovuti al "progresso".
Una storia da leggere, sicuramente.
Trama
Ci sono dei ricordi che rimangono stampati in modo indelebile nel cuore, marchiandone a fuoco tutti i battiti.
Anche dopo tanti anni e anche dopo essere stati sepolti dalla polvere del tempo trascorso.
Con questa certezza, il vecchio Rino, inizia a esporre la sua storia: un racconto lungo, fatto di veglia e di sonno, in cui parla del primo amore, impronunciabile, per il suo compaesano Bustianu. All’ombra del monte Supranu, custode terribile e immoto del paese di Ossure, sboccia la loro relazione, anche se non sarebbe mai dovuto succedere.
In un’epoca controversa, dal secondo dopoguerra ai ruggenti anni ottanta, in cui la società sarda ha subito quella brusca virata che segna il passaggio dalla vita rurale a quella moderna, i due uomini compiranno scelte difficili, dettate dal rimpianto e dal senso della morale che li opprime, senza riuscire mai a scordare la natura del loro legame, anche quando saranno tanto lontani da non riuscire a intravedere i confini dei loro sentimenti.
Una storia delicata, dal sapore antico ma nel contempo attuale, destinata a rimanere impressa per sempre nell’animo di chi riuscirà a leggerla, lasciandosene coinvolgere senza pregiudizi.
Recensione
"Vorrei accarezzare ancora il tuo viso,
poter soffiare via la polvere che si è annidata nei pochi ricordi che mi rimangono di te,
ma la vita mi ha rubato anche il fiato".
Nell'ultimo periodo mi sono dedicata sempre più alla tematica omosessuale. Se in un primo tempo ero un po' titubante ad approcciarmi a ciò, ora qualcosa è cambiato. Ho trovato in queste storie tanta dolcezza, tanta voglia di mostrare come l'Amore, questo sentimento meraviglioso e forte, sia unico, a prescindere da tutto. Ma l'amore spesso è contrastato da tanti elementi. Da una società chiusa, da una piccola realtà contadina e un'epoca storica dove molte cose non si capiscono, dove ciò che è strano, diverso, è considerato ancora una sorta di maledizione, di peccato grave. Tutto ciò grava nel cuore dei protagonisti stessi, che hanno paura. Paura di vivere la loro storia alla luce del sole, paura di essere giudicati male, di deludere le proprie famiglie, di andare contro un destino già scritto, un abitudine consolidata che si ripete di padre in figlio.
Questo romanzo è ambientato in una realtà chiusa, in una terra dura e forte, come è la Sardegna. Non è la prima volta che leggo libri con una simile ambientazione, ma in tutti si nota questo attaccamento alle tradizioni, questa incapacità di aprire le menti, soprattutto in epoche passate. C'è un legame con la terra, con la religione, con la piccola realtà nella quale si vive, e in questo caso, nascosta dietro un monte, il Supranu, che cela al mondo un amore difficile da vivere. È la storia di Rino e Bustianu. Due uomini diversi ma legati da un sentimento che non si affievolisce nonostante la lontananza, nonostante le difficoltà della vita, nonostante le scelte.
Il tutto è raccontato attraverso dei pensieri, quelli di Rino che, nell'ultimo atto della sua vita, ricorda il suo passato e si rivolge costantemente al suo amore. Fermo in un letto, bloccato da una malattia che non gli permette né di muoversi né di parlare, attende la morte, quell'ultimo istante prima di ricongiungersi al suo amato.
Rino si rivolge a Bustianu e riporta alla memoria, scavando tra la polvere, tutti i momenti insieme. Attraverso dei flashback, il lettore è sbalzato continuamente tra passato e presente, e può conoscere così come nasce il tutto e quali sono le difficoltà che devono vivere.
Sì, perché a differenza sua, Sebastiano vola via. Quel paese lo soffoca. Lui vorrebbe vivere i suoi sentimenti alla luce del sole. Vuole studiare. Vuole amare. Ed è pronto a portare con sé Rino, se solo lo volesse veramente. Anche dal punto di vista fisico, Bustianu è molto diverso dai suoi concittadini. Sembra più "gracile", come se si volesse enfatizzare la sua diversità da quel mondo chiuso, la sua volontà di staccarsi da una realtà che gli sta stretta, forse.
La vita, però, non è facile. Pone all'individuo una serie di scelte, che potrebbero far soffrire.
E quando finalmente si trova il coraggio di compiere certe azioni, di spiccare il volo verso la felicità, accade qualcosa che ti getta di nuovo nel buio, in un vuoto incomprensibile e impossibile da gestire.
"Polvere" è un romanzo breve che riserva momenti di genuina dolcezza, accanto a momenti di malinconia e tristezza. Sono diversi i messaggi che forse si svelano. Accanto all'amore tra i due protagonisti, abbiamo anche altro. Ci sono figure femminili che dimostrano la loro forza, il loro amore, ma anche le loro paure. Donne che riversano tutto il loro impegno nella propria famiglia e che alla fine riescono a comprendere, a compiere e proferire parole che possono aiutare il protagonista.
È anche la storia di diverse epoche. Dei cambiamenti che portano la piccola realtà in cui vivono i personaggi a modificarsi. Non più una mera vita rurale, ma c'è un'apertura. L'avvento dell'industria, della televisione che porta nelle case immagini di un mondo fuori al quale non si pensava e di cui non si sapeva nulla.
C'è il ritratto di quei piccoli paesi in cui la superstizione è ancora molto forte e dove non si riesce ad accettare un amore tra uomini, vedendolo come un atto contro Dio, un peccato che potrebbe portare all'inferno. Interessante il ritratto che ci dona l'autore, questi piccoli particolari anche di leggende locali che mi hanno molto incuriosita.
E poi c'è il presente, fatto di un uomo malato che è seguito da una badante, e che per tutta la vita non è riuscito a instaurare un vero e proprio rapporto con i suoi due figli. Una mancanza di comprensione, forse, all'interno della famiglia. Di parole, di dialogo.
Insomma, questo secondo lavoro di Mastinu riesce a parlare al cuore. Pur essendo breve, sa comunicare vari temi. Sa raccontare una storia agrodolce che può emozionare. L'ho trovata dolce e delicata, ma anche straziante. E, anche se tutto è raccontato attraverso gli occhi e i pensieri di Rino, si possono comprendere anche i caratteri degli altri personaggi. Alcuni hanno una fievole presenza, ma riescono a lasciare un segno, a restare impressi nella mente, a colpire il lettore.
Forse ci sono un po' di ripetizioni, ma sono molto soddisfatta di questa piacevolissima lettura, che vi consiglio davvero di leggere.
Grazie a Francesco, per avermi permesso di leggerlo e avermi regalato emozioni!
Se fossi una foglia, mi lascerei trasportare dal maestrale, che sconquassa le fronde e i campi del nostro paese.
Sarei libero, nell'aria, non vincolato al peso morto delle mie membra incancrenite.
Verrei a cercarti, Bustianu. Non saprei come, ma sono convinto che riuscirei a riconoscere ogni singolo frammento di questo pianeta toccato dal tuo passaggio. Mi ci appoggerei sopra, solo per carpire il tuo odore, non quello della carta e dell'inchiostro, non quello della polvere.
Il tuo.