Prima di parlarne in maniera più approfondita, vi lascio un avvertimento: se non avete letto il primo libro, non vi consiglio di continuare con la mia recensione. Cercherò di non fare troppi spoilers - lo spero, in caso contrario mi scuso sin da ora - ma è ovvio che cose accadute nel primo libro, saranno inserite qui. Quindi, attenti.
Editore: Mondadori (Oscar Mondadori)
Pagine: 983 (completo di ringraziamenti)
Prezzo: 15 euro
Anno di Pubblicazione: 2013
Traduzione di: Sergio Altieri
Consigliato? Sicuramente lo consiglio agli amanti del genere. Una sorta di fantasy epico, di un medioevo colmo di intrighi, lotte per il potere, magia e presenze soprannaturali misteriose che incutono timori. Ma se siete fortemente sensibili alla violenza, e tendete a innamorarvi troppo dei personaggi (cosa impossibile da non fare), attenti. Forse non è proprio la saga fatta per voi.
Trama:
Nel cielo dei Sette Regni, travolti da una guerra devastatrice, compare una cometa dal sinistro colore di sangue. È l'ennesimo segno di immani catastrofi che si stanno preparando? L'estate dell'abbondanza sembra ormai definitivamente passata, e ben quattro condottieri si contendono ferocemente il Trono di Spade. Intanto al di là del mare caldo l'orgogliosa principessa in esilio Daenerys Targaryen, è pronta a rischiare tutto per la corona che le appartiene di diritto. Solo per lei, forse, la cometa di sangue non è un presagio di tragedia ma l'araldo della riscossa.
Mentre lo scontro continua, qualcuno tesse un'inesorabile tela di morte. All'estremo Nord, oltre la Barriera di ghiaccio, forze oscure vanno facendosi sempre più minacciose...
In una terra di sinistra magia e violenza, ma anche di eroismo e passione, è ambientato il secondo volume della saga "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", l'attesissimo seguito de Il Trono di Spade e Il Grande Inverno.
Recensione
Al di là del mare, la giovane Daenerys si è mal fidata di una maegi, una donna che le ha portato via suo figlio e l'uomo amato, Khal Drogo, ma questa perdita le ha anche regalato tre figli: i draghi!
Nel cielo del mondo creato da Martin risalta una cometa color del sangue, oscuro presagio di qualcosa di orrendo o riscatto per la vera erede del trono di spade?
I Sette Regni sono sconvolti da guerre per il trono. Ci sono quattro re che si scontrano: ad Approdo del re, il giovane Joffrey amministra malamente quella che lui ritiene giustizia e in suo "soccorso" - o per meglio dire, per un maggior controllo della situazione - suo nonno Tywin invia il Folletto, Tyrion, come nuovo Primo Cavaliere.
Robb Stark è stato proclamato Re del Nord, ma neanche i fratelli di Robert Baratheon stanno fermi. Renly e Stannis, infatti, si autoproclamano Re di diritto, incrementando le feroci battaglie e gli spargimenti di sangue che le varie Casate stanno attuando per tutti i regni.
Daenerys stessa, affrontando le fiamme e uscendone illesa, è proclamata regina e con i suoi pochi uomini e i suoi draghi appena nati tenta di trovare il modo di oltrepassare il mare per riconquistare il trono che le spetta di diritto, come ultima discendente dei Targaryen.
Con questa situazione piena di confusione e stragi inizia il secondo capitolo della Saga. Gli intrighi si fanno più accesi, la sete di guerra più avvincente. Cresce la violenza, che va a colpire non solo gli uomini, ma anche persone innocenti, come le donne, gli anziani e addirittura i bambini. Immagini di dolore, sofferenza, terribili eventi che fanno fremere il cuore. La guerra è guerra e Martin la descrive in ogni più piccolo e spesso squallido dettaglio.
E Davos, nato in povertà, ex contrabbandiere, elevato poi a rango di Cavaliere e consigliere di Stannis. A mio avviso, anche se è da conoscere meglio, è uno dei personaggi più interessanti e da tenere presente. A lui, Martin, dona anche un nuovo punto di vista.
Altro personaggio che spicca, rivelando la sua meschinità e il suo carattere debole e depravato (scusate, ma queste sono le mie impressioni a riguardo) è Theon Greyjoy, preso prigioniero da bambino da Eddard Stark e allevato con i suoi figli. Theon, nonostante non fosse stato trattato malamente dagli Stark, dimostra tutta la sua arroganza, la sua superficialità, il suo squallore, in questo libro. Abbattendosi contro Grande Inverno, contro i piccoli Stark. Non vi rivelo altro, se non il fatto che entra a diritto tra i personaggi che odio (al pari di Joffrey).
Per il resto, la storia è presentata dal punto di vista dei medesimi personaggi di A Game Of Thrones: ritroviamo Sansa, prigioniera dei Lannister ad Approdo del re, sottoposta alla pura cattiveria di Joffrey; Arya che è riuscita a scappare, ma deve affrontare una serie di eventi spiacevoli, e lotta per rimanere in vita, dimostrando tutto il suo coraggio e la sua determinazione pur essendo solo una bambina; Catelyn che rimane al fianco di Robb e cerca di aiutarlo, ma allo stesso tempo si ritrova a soffrire, vedendo la sua vita e la sua famiglia oramai distrutta; Tyrion e il suo umorismo continuo, e la sua intelligenza arguta, che più di una volta mi ha fatto ridere, in un clima pervaso di tensione e orrore; e poi i miei preferiti. Jon Snow e le sue avventure oltre la Barriera. Nuove scoperte sugli Estranei e la conoscenza di alcuni Bruti. E Daenerys che, oltre il mare, è sottoposta ad alcuni avvenimenti importanti e cerca di ottenere un modo per tornare a "casa".
Bellissime le descrizioni dei luoghi, e dei personaggi, che vengono maggiormente approfonditi. Se da un lato ne inserisce forse troppi, dall'altro è capace di presentarli al meglio. Ognuno di loro ha determinate caratteristiche che li rende vivi, non piatti o simili gli uni agli altri.
In questo romanzo ho particolarmente apprezzato la magia che lo pervade, anche se ancora è poca, ma anche quest'attenzione per gli antichi e nuovi dei, un argomento importante e interessantissimo. Trovo bellissimi gli Alberi-diga adorati dagli Stark - soprattutto - con i volti intagliati, le foglie rosse. Ma anche il culto dei Sette Dei è altrettanto degno di interesse. Abbiamo il Padre, la Madre, il Guerriero, la Vergine, il Fabbro, la Vecchia e lo Straniero. Sette Dei ai quali si rivolgono spesso i vari personaggi che raccontano la trama.
E poi, come già citato, abbiamo l'unico dio, il Signore della Luce, ai quali si convertono gli uomini di Stannis, grazie all'azione di Melisandre. E il Dio Abissale, presente nelle Isole di Ferro, governate dai Greyjoy.
Altro punto interessante e che mi fa amare davvero questa saga è la presenza delle donne. Mi spiego meglio. Amo moltissimo i romanzi che hanno personaggi femminili forti, coraggiosi, importanti. Accanto a donne misere, prostitute, abbiamo anche donne che acquistano importanza e che spesso hanno ruoli chiave e potere. Amo moltissimo, come si sarà compreso, Daenerys. Solo una bambina all'inizio della saga, ma che è costretta a crescere e si dimostra una donna forte, pur mantenendo le sue fragilità. Amo altrettanto Arya, così piccola, ma così forte. Si ritrova ad affrontare molti spiacevoli eventi, che però la spingono a dimostrare un coraggio più unico che raro. E' un personaggio delizioso.
Poi abbiamo Cersei e Catelyn. Due donne diverse, ma altrettanto pronte a difendere i loro figli. Due donne che sono state spesso costrette a fare cose che non volevano, ma che poi dimostrano forza e valore. Cersei non mi piace granché, lo ammetto, ma mi fa anche una sorta di pietà - nonostante sia spesso crudele - e alcune sue frasi le ho adorate. Catelyn appare sempre algida, quasi fredda, ma il suo cuore sanguina. Piange per aver perso suo marito. Straziante è la scena in cui rimane con le ossa dell'amato. Piange per la sorte dei suoi figli. Ma dimostra una grande forza.
Poi ce ne sono molte altre, altrettanto forti, coraggiose. Abbiamo Asha, sorella di Theon, che dimostra il suo valore, ma che ancora non sono riuscita ad apprezzare molto (sicuramente è molto meglio del fratello!). La stessa Melisandre, che nonostante non mi faccia impazzire, è una donna che mette abbastanza timore.
Brienne ha suscitato il mio interesse. Una donna abbastanza maschiaccio. Non è bella, ma ha gran coraggio e forza. Ama un re che non può ricambiare i suoi sentimenti e si dimostra una valida spalla per Catelyn.
E poi, sì, anche Sansa. In molti la disprezzano per la sua eccessiva ingenuità che la rende spesso sciocca agli occhi dei lettori, e per essere stata in fondo la causa della morte del padre. Ma in questo secondo capitolo, io non riesco a disprezzarla. Continua la sua ingenuità, la sua dolcezza, ma i suoi sogni spesso si spezzano, comprende troppo tardi che le ballate non sono realtà. Che quest'ultima è molto più cruda e terribile. E' sottoposta a molte meschinità da parte di Joffrey, ma sopporta e cerca di resistere.
Altri personaggi che mi hanno colpita sono i fratelli Reed: Meera e Jojen. Di loro non vi dirò nulla, vi invito a conoscerli. Posso solo aggiungere, che diventeranno ben presto amici di Bran Stark, e lo aiuteranno a... be', leggete e scopritelo, non voglio fare troppi spoilers!
L'edizione della Mondadori non è proprio perfetta, diciamolo. Ci sono diversi refusi, errori di punteggiatura, e un "hanno", al posto di "anno" che mi ha fatto storcere le labbra. Non sto a sindacare troppo sugli errori, perché non ho le competenze giuste per farlo, ma un miglior editing non farebbe male.
La cover dell'edizione che possiedo, invece, mi piace moltissimo e rappresenta moltissimo lo spirito del romanzo: una mano che regge una corona, e nell'oro spiccano figure oscure, scene di battaglia. Bella, davvero.
Il mio giudizio complessivo riguarda più un parere personalissimo e soggettivo. Non sono un'amante delle descrizioni di guerra, della troppa violenza, delle troppe volgarità, per questo rispetto al primo, l'ho trovato meno convincente. Inoltre, ammetto che sono maggiormente attirata dalle avventure di Jon Snow e di Daenerys, e Martin non ce li mostra troppo. Dosa la suspence in maniera sorprendente, spingendoti a volerne sapere di più, a voler prendere il prossimo libro e buttarsi di nuovo nella storia.
Concludendo, il secondo romanzo è ricco di scontri, di intrighi, di violenza. C'è un pizzico di magia che non guasta, e piccoli indizi disseminati tra le pagine che aprono la mente a varie riflessioni.
E' un romanzo abbastanza coinvolgente, pieno di punti di forza, quali soprattutto i personaggi e l'originalità del mondo da lui creato, ricco di luoghi sapientemente descritti e di tradizioni e religioni davvero interessanti da conoscere.
Non è però un romanzo per tutti. Per chi è troppo sensibile, forse non è il massimo. Ma comunque lo consiglio ugualmente.
Ora, vi lascio alcune frasi di cui ho preso nota!
"Non c'è vergogna nell'avere paura, mi diceva sempre mio padre. Quello che conta è come l'affrontiamo." (Jon Snow)
"L'amore è veleno. Un dolce veleno, certo, ma che comunque uccide." (Cersei Lannister)
"Forse però anch'io sono pericolosa. Mentre tu invece, tu sei un perfetto imbecille proprio come tutti i maschi. E' con quel vermiciattolo appeso tra le gambe che pensi". (Cersei Lannister) -> Mi scusino tutti i maschietti, ma ho troppo riso quando ho letto e riletto e riletto questa frase. Perdonatemiii. Eheheh.
"Tyrion dice che la gente fin troppo spesso dichiara di volere la verità, ma ben di rado apprezza il suo gusto quando viene servita". (Jaime Lannister)
"Quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, ma il branco sopravvive."
George R.R. Martin (Bayonne, New Jersey, 1948) è stato sceneggiatore per il cinema e la televisione. Ha pubblicato racconti e romanzi di fantascienza, tra cui Fevre Dreams e The Armageddon Rag, vincendo, tra gli altri, i premi Hugo, Nebula, Bram Stoker e Locus. Mondadori ha pubblicato i nove libri di "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e le raccolte di racconti Le Torri di cenere (2007) e I Re di sabbia (2008).