Come vanno le vostre vacanze? Ieri la mia adorabile nipotina è ripartita e ha lasciato un grande vuoto e silenzio in questa casa. Mi manca già, ma almeno posso riposarmi un pochino e magari tornare più attiva in questo blog. Oggi sarei dovuta tornare allo stage, ma... diciamo che quando la sveglia è suonata, l'ho subito spenta e... ops! La mia mente è ancora in vacanza, probabilmente. Be', domani riprenderò il ritmo, mentre oggi voglio lasciarvi una recensione a un libro bellissimo, che ha riempito il mio cuore di emozioni così forti e importanti da portarmi alle lacrime. E' un libro, in verità, che molti di voi probabilmente avranno già letto. Ho visto moltissime recensioni positive, e complice anche la trama che mi ha attratto e la solita vocina suadente del libro stesso, non ho potuto non comprarlo. L'ho fatto leggere a mia sorella e lei ne è rimasta conquistata. E quindi... diciamo che John Green con la sua penna mi ha attirata subito, pur avendo altri libri da leggere. Non ho resistito. E l'ho letto in pochissimi giorni.
Editore: Rizzoli
Pagine: 347
Prezzo: 16 euro
Data di pubblicazione: ottobre 2012
Consigliato? Sì. Come non consigliare questo libro? E' una delle storie più belle e commoventi che io abbia mai letto. L'ironia di Hazel e Gus con cui trattano il loro terribile male, te li fa ammirare immensamente. La dolcezza che inebria queste pagine è evidente. E' un romanzo che ti entra nel cuore, in profondità. E poi è difficile iniziare altre letture, perché Hazel e Gus continuano a rimanere nei tuoi pensieri anche oltre fine del libro.
Trama:
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.
Recensione:
L'amore è una malattia dalla quale non vuoi guarire.
Okay. E' da questa mattina che ho il pc aperto nel tentativo di riportare i miei pensieri su questo libro, ma non è facile. Non ho iniziato neanche a leggere altro, forse perché nella mia mente e nel mio cuore sono fissi ancora Hazel e Augustus. Ma ora ce la devo fare. Quindi, iniziamo.
Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c'è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire.
(da Colpa delle Stelle)
Sapevo più o meno già cosa avrei dovuto affrontare con questa lettura. Un tema importante e forte come quello del cancro che colpisce i giovani, anche i bambini. Un tema che mi avrebbe portata sicuramente a provare emozioni così forti da far affiorare le lacrime. Sapevo che avrei pianto, eppure avevo il bisogno di leggerlo. Conoscere Hazel Grace e il dolcissimo Augustus è stato meraviglioso. Con la loro dolcezza, semplicità, deliziosa ironia nonostante il male incurabile che li avvolgeva, mi sono entrati dentro. Hanno colpito il mio cuore con forza, infrangendolo in tanti piccoli pezzi, ma facendo affiorare anche un leggero sorriso.
Già le prime righe, che ho riportato in alto, mi avevano sconvolta. Sentivo un macigno nello stomaco, ma una viva volontà di saperne di più.
Conosciamo subito Hazel, una ragazza di sedici anni, che convive da anni con il suo terribile male: un cancro che colpisce i suoi polmoni e la porta a vivere perennemente attaccata all'ossigeno. Hazel con il tempo sembra essersi abituata alla sua situazione e dalle pagine traspare la sua ironia nel parlare del dramma che sta vivendo. Hazel, ma anche altri ragazzi che come lei sono stati colpiti dal cancro, non sembrano disperarsi continuamente. Cercano ugualmente di vivere quel poco di tempo che hanno. Cercano di parlarne in modo sarcastico, per non cadere realmente in una depressione senza fine.
Sua madre la spinge a partecipare a un gruppo di supporto, dove ragazzi colpiti da questo male, si incontrano per parlare. Qui, incontriamo due personaggi che diventeranno ben presto importanti per la giovane protagonista: Isaac, un ragazzo colpito da un cancro agli occhi, e poi Augustus - conosciuto anche come Gus - che pian piano farà breccia nel suo cuore.
Augustus ha perso una gamba ma sembra essere guarito dal terribile male. Ama mettere spesso una sigaretta spenta tra i denti, come una sorta di metafora che lui interpreta così: Ti metti la cosa che uccide fra i denti, ma non le dai il potere di farlo.
I due ragazzi pian piano si conoscono e tra loro sboccia un tenero amore, fatto di battutine ironiche, letture, visione di film in comune e un libro che li lega: un'imperiale afflizione di Peter Van Houten. Un libro che lascia il finale in sospeso e che spinge i due ragazzi a volerne sapere di più sul destino di chi rimane. E' tanta la loro curiosità che i due volano fino ad Amsterdam per incontrare l'autore stesso. L'incontro non si rivelerà come sperato, ma permetterà ai due di comprendere perfettamente i sentimenti che li legano l'uno all'altra, un amore dolce, intenso, e vero.
Ma nel momento esatto in cui la vita sembra accendersi, il destino ci mette lo zampino. Un destino crudele, che sembra farsi gioco di loro. Del loro amore. Delle loro vite.
Non posso rivelare di più, anche se questo è uno di quei libri dove vorrei esprimere tutto ciò che ho provato, dall'inizio alla fine. Non vi dirò cosa succede, seppur il finale non potrà non farvi piangere.
E' una storia magica, scritta in maniera semplice, ma ricca di riflessioni importanti e filosofiche ma anche di metafore. Una storia che spinge a farsi dei pensieri. Una storia toccante e dolce.
E' una storia di dolore, di un terribile male che coglie all'improvviso ed è difficile da combattere, da curare. Un male atroce che spinge a non vivere, ad affrontare cure ricche di sofferenza e che spesso non portano neanche alla guarigione completa, totale. Non ho vissuto realmente di persona questo male, pur avendo avuto due nonni che hanno sofferto di un qualcosa di molto simile. Ero piccola e da un lato ho avuto la "fortuna" di non assistere di persona a una sofferenza che io probabilmente non riuscirei a gestire. Certo, non scorderò mai lo sguardo addolorato dei miei nonni, la loro sofferenza, il tentativo di mio nonno di farmi uscire dalla stanza d'ospedale per impedirmi di guardarlo nel suo dolore. Ma quando un male così terribile colpisce dei bambini, dei ragazzi, fa ancora più soffrire. Eppure, spesso sono persone da ammirare. Perché nonostante il dolore, vedi il coraggio che hanno. Il sorriso che non svanisce nonostante tutto.
Ma è anche una storia d'amore. Un amore adolescenziale colmo di dolcezza e speciale. Gus è adorabile. Il suo amore per Hazel è autentico, vero. Una volta che i loro destini s'incrocieranno e legheranno, loro saranno completi. Hazel c'è sempre per lui. Gus c'è sempre per lei. Fino a quando le stelle avverse non si intrometteranno in un destino ingiusto, ma purtroppo... reale.
Sono tanti poi, a mio parere, i temi affrontanti. Il tumore è visto anche attraverso lo sguardo degli adulti. La difficoltà e la sofferenza tangibile di genitori che spesso si ritrovano a bloccare le loro vite per dedicarle totalmente ai loro figli malati. Quei genitori che ogni giorno tremano, perché non sanno mai quando quel male orribile porterà loro via gli amati figli. Il rapporto che lega Hazel ai suoi genitori lo trovo adorabile. Il padre è molto sensibile. La madre è forte e fragile allo stesso tempo. Sono anche amici oltre che genitori.
C'è poi l'amore in diverse sfumature. L'amore vero e autentico che lega Hazel e Gus, e quello che svanisce quando le difficoltà diventano troppo grandi da vivere. Come quello tra Isaac e Monica e i loro "sempre" sussurrati. Un "sempre" che però svanisce ben presto. Isaac diventerà cieco e Monica non riuscirà più a sostenere la relazione.
E poi c'è la paura di essere dimenticati. Di non riuscire a fare qualcosa per essere ricordati dai vivi. Una paura che colpisce principalmente Gus. La volontà di lasciare un segno, di non svanire presto dal mondo, come un fantasma. Di lasciare una traccia visibile nei cuori delle persone. Una paura che, in fondo, può colpire anche chi non è malato.
Sicuramente c'è tanto altro da dire, ma credo che non sia facile analizzare in profondità un romanzo così intenso.
Con una scrittura semplice e coinvolgente, l'autore ci trasporta nelle sue riflessioni, spingendoci a fermarci e creare nella nostra mente dei pensieri, dei ragionamenti importanti. Ci coinvolge, facendoci sorridere per l'ironia pulsante, ma anche piangere per il dolore, per quel male incurabile che aleggia sempre nell'aria. Per quel destino crudele che sembra farsi beffe dell'amore.
Forse, a tratti, il linguaggio dei ragazzi non sembra proprio quello di un adolescente, eppure io ho un mio pensiero a riguardo: sono convinta che spesso il dolore, un male così forte e intenso, un destino avverso, possano portare a una maturazione più rapida. Ecco perché non sono rimasta proprio turbata dal linguaggio e dalle riflessioni di Hazel e Gus.
Vi riporto alcune frasi che più mi hanno colpito, anche se ce ne sono veramente molte altre!
Sono innamorato di te, e non sono il tipo da negare a me stesso il semplice piacere di dire cose vere. Sono innamorato di te, e so che l'amore non è che un grido nel vuoto, e che l'oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l'unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te.
Mentre leggeva, mi sono innamorata così come ci si addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta.
Concludendo, cosa dire? E' un romanzo bellissimo, intenso, molto toccante e anche molto dolce. Ti tocca il cuore, ti chiude lo stomaco, ti fa sorridere e anche piangere. Una moltitudine di emozioni che potrete provare leggendolo. Ed io vi invito a farlo. Però, ovviamente, tenete conto dei temi trattati e dalla vera volontà di leggere un libro che scatenerà qualcosa di molto forte dentro di voi.
Un libro indimenticabile che mi ha davvero molto colpita, e che quasi vorrei rileggere dall'inizio. E sicuramente, un giorno, lo farò di nuovo.
Spero che la mia recensione non sia troppo confusa o che non riveli troppo, ma credetemi, non è stato per nulla facile esporre i miei pensieri su un libro simile.
A presto, lettori!