TEA DUE, 2007
Prezzo: 6,80 euro (scontato)
Pagine: 193
Consigliato? Sì, se volete una lettura semplice, tenera, ma anche triste.
Trama:
Georg Roed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla. Un giorno trova una lettera che suo padre Jan gli aveva scritto prima di morire - quando Georg era ancora molto piccolo - e che aveva poi nascosto nella fodera del passeggino, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre racconta la storia della "Ragazza delle arance", da lui incontrata per caso su un tram di Oslo. Una storia misteriosa, fatta di molti sguardi e pochissime parole alla quale Georg si appassiona immediatamente e che sembra riguardarlo sempre più da vicino. Un film quasi muto che Jostein Gaarder, a poco a poco, fa parlare con una musica lieve, quasi una fantasia tra memoria e presente in cui le voci del padre e del figlio finiscono con l'intrecciarsi a creare un'unica riflessione sul valore dell'esistenza umana e sulla sua bellezza.
Recensione:
Prima di tornare nel mondo fantastico di Tolkien con un tomo di più di 1300 pagine, ho deciso di buttarmi su una lettura più leggera, da concludere in poco tempo, e che rimane anche in tema con il libro di cui ho parlato nel post precedente. In questo caso, però, c'è un padre che prima di morire scrive una lettera a suo figlio riguardo a una storia avuta da giovane con una misteriosa ragazza delle arance. Una storia fatta di pochi incontri, piuttosto silenziosi, dove però l'amore è sbocciato come un fiore; dove i gesti sono stati più importanti delle parole.
Il figlio, in realtà, potrà leggere il tutto soltanto a quindici anni e alternerà i suoi pensieri a quelli di suo padre, creando un mix di passato e presente che ci permette di comprendere anche i diversi personaggi e le loro riflessioni riguardo la vita e altro ancora.
Il messaggio di fondo di questa lettera credo sia quello di cercare di riflettere sul senso della vita, di vivere al meglio ogni giorno, assaporando tutto ciò che ci viene concesso, e cercando di cogliere l'attimo. Perché la vita è una ed è anche piuttosto breve.
Alla fine del racconto, il padre pone al figlio una domanda molto importante:
[...] Immagina di trovarti sulla soglia di questa favola, in un momento non precisato di miliardi di anni fa, quando tutto fu creato. Avevi la possibilità di scegliere se un giorno avresti voluto nascere e vivere su questo pianeta. Non avresti saputo quando saresti vissuto, e non avresti neppure saputo per quanto tempo saresti potuto rimanere qui, ma si trattava comunque soltanto di qualche anno. Avresti solo saputo che, se avessi scelto di venire al mondo un giorno, quando i tempi fossero stati maturi, come si dice, o "a tempo debito", allora un giorno avresti anche dovuto staccarti da esso e lasciare tutto dietro di te.
[...] Cosa avresti scelto se ne avessi avuta l'occasione? Avresti scelto di vivere per un breve momento sulla terra, per poi, dopo pochi anni, venire strappato da tutto quanto e non tornare mai più? O avresti rifiutato?
E' una domanda che in realtà, probabilmente, può chiedersi ognuno di noi e me la sono posta anch'io. Ma ancora non so rispondermi veramente; o meglio, riflettendoci bene forse la risposta è simile a quella che darà Georg. Credo che avrei accettato ugualmente di nascere, perché anche se spesso gli eventi della vita ci portano a cadere in un baratro profondo, anche se sappiamo tutti che dobbiamo morire un giorno, è bello assaporare quei momenti di felicità, che spesso ci sfuggono e che non riusciamo sempre a cogliere pienamente. SE ci soffermassimo a osservare anche solo la natura o gli animali, ne resteremmo meravigliati. Anche solo per questo, vorrei vivere. Anche se fosse solo per un periodo breve. Anche provare quell'intruglio di emozioni che ti da l'amore di una persona... seppur le cose non finiscano bene come nelle favole. Purtroppo.
E' veramente una sorta di inno alla vita, e anche all'amore che emerge nella storia tra il padre e la misteriosa ragazza delle arance, che in realtà a metà libro perde il suo mistero. Una storia d'amore fatta di poche parole e molti gesti; di regole, ma anche di bellezza. Sembra quasi una favola, ma forse perché io per ora non ho veramente vissuto appieno una storia d'amore simile...
E' un libro che mi ha aiutata un poco in questo momento di difficoltà. Volevo smettere di credere all'amore e ancora ho difficoltà a guardare il cielo... perché per me rappresenta la speranza, i sogni che ho perso e devo ricostruire da zero... ma anche questa lettura mi ha aiutata a capire che devo andare avanti.
Le frasi che più mi sono piaciute sono:
Quando usiamo il pronome "noi", anche se sottinteso, accomuniamo due persone in una singola azione, quasi come se costituissero un'unica entità complessa. In molte lingue si usa un pronome specifico quando si tratta di due, e solo due, persone. Questo pronome si chiama duale, cioè quello che è diviso in due. Secondo me è una designazione utile, perché a volte non si è né uno né tanti. Si è "noi due", e si è "noi due" come se questo "noi" non potesse essere diviso. Si esprimono regole uguali a quelle delle favole quando improvvisamente viene introdotto tale pronome, quasi come un colpo di bacchetta magica. [...]
Il problema tra me e quello che credevo essere l'amore della mia vita è che io volevo usare il "noi", ma lui continuava ad usare l'"io" e il "tu", come se fossimo due entità totalmente separate. Sì, ognuno dovrebbe avere le sue libertà ed è vero che si è due persone, ma è così bello condividere tutto e affrontare gioie e dolori insieme...
[...] è peggio perdere qualcosa di caro che non averlo mai avuto.
Per me è vero. Semplicemente perché una volta che scopri la felicità che può darti l'amore, è difficile perderlo. Non è facile farsene una ragione. Mentre se non l'hai mai avuto, o vissuto, non puoi provare troppa sofferenza. Credo. Non so bene come spiegarmi meglio, in effetti.
Per concludere, non ho dato il massimo come giudizio, perché ho trovato la trama a tratti un po' lenta e anche noiosa, soprattutto quando si perde troppo a descrivere il telescopio spaziale, ma ovviamente è solo una mia modestissima opinione.
A presto con nuove recensioni!