Torno però, perché non posso fare a meno di scrivere tutti i miei pensieri su un libro che mi ha rapito l'anima, e che entra sicuramente tra i miei preferiti.
Preparatevi, ma vi do due raccomandazioni:
1. Credo di aver scritto troppo, quindi il post sarà lungo. Mi spiace, ma anzi, mi sono anche trattenuta.
2. Per chi non lo ha mai letto né visto, ci sono sicuramente tanti spoiler, quindi se non volete continuare, fermatevi qui. Vi dico solo questo: recuperatelo subito, e leggetelo! È un CAPOLAVORO!
Non mi dilungo in chiacchiere e inizio con i miei pensieri.
Capisci di aver letto un buon libro quando giri l'ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.
P. Sweeney
È proprio questa la sensazione che ho provato nel momento esatto in cui sono arrivata alla conclusione di un romanzo sublime che mi ha rapita, coinvolta totalmente ed emozionata nelle ultime settimane. Sto parlando, naturalmente, di “Via col Vento”, opera di Margaret Mitchell, pubblicata nel 1936.
Amo il film alla follia, e ogni volta che riesco a trovarlo in tv lo guardo sempre con il medesimo entusiasmo e la voglia di sprofondare in un mondo ormai svanito, in un'atmosfera malinconica e romantica, e in una storia d'amore che fa palpitare il cuore, ma anche per le emozioni non così positive che gettano un'impronta di verità e realtà in quello che è un racconto, un romanzo, e una conseguente trasposizione cinematografica.
Finalmente ho avuto l'occasione di poter leggere il libro, ma non potevo neanche lontanamente immaginare fino a che punto mi avrebbe coinvolta, e posso ufficialmente dire che entra di diritto tra i miei libri preferiti, così come alcuni personaggi che mi hanno rapito il cuore.
Le mie aspettative erano alte, ma temevo anche di trovarmi di fronte a una lettura pesante, nelle sue mille e più pagine. Invece sin dalle prime righe sono rimasta totalmente catturata dal bellissimo stile della Mitchell, che con le sue descrizioni dettagliare sia sulla realtà dell'epoca, sugli abiti, i luoghi, gli avvenimenti storici, sia sull'analisi dell'animo umano di ogni personaggio presentato (con la sua unicità!), ci fa totalmente sprofondare in quella Georgia Ottocentesca, colpita dalla Guerra di Secessione.
Quella narrata in “Via col Vento” non è una mera e banale storia d'amore, ma racchiude molto di più.
Potrei definirlo un romanzo storico per i fatti raccontati con estrema perizia di dettagli (anche se dal punto di vista dei Sudisti, con una punta forse di critica nei confronti della modernità che prende il posto di un passato quasi idilliaco. Forse qualcuno potrà storcere il naso sul rapporto tra bianchi/latifondisti e neri/schiavi che viene qui descritto – per non parlare del primo Ku Klux Klan - ma personalmente ho molto apprezzato quello che esiste soprattutto tra Mammy e Rossella). Può essere però anche definito come una sorta di romanzo psicologico, nell'analizzare i pensieri e i singoli caratteri di ogni personaggio, tutti descritti in maniera unica e assolutamente ben caratterizzati!
La vera protagonista, l'eroina su cui si catalizza gran parte del punto di vista, è sicuramente Rossella O'Hara ma, a mio avviso, altri due personaggi hanno un ruolo chiave e basilare nella sua vita e finiscono per essere amati – anche più della protagonista -: Rhett Butler e Melania Wilkes.
Sono i personaggi che più mi sono arrivati al cuore e di cui approfondirò in seguito.
Il romanzo si apre a Tara, una ricca piantagione di cotone della Georgia dell'800. Ci viene subito presentata Rossella, attorniata da due dei tanti giovani che le fanno la corte e noi apprendiamo subito il suo carattere e la sua bellezza.
Rossella, figlia di Gerald O'Hara e di Elena Robillard, è divisa tra l'educazione da “signora” impartitole da sua madre e il carattere focoso e impertinente di suo padre che si riflette soprattutto nei suoi dolci e vivaci occhi smeraldi.
… ma gli occhi erano i suoi ed erano indipendenti da qualsivoglia convenevole contegno.
Rossella non può proprio sopportare questo “affronto” e quindi decide di fare di tutto per portare Ashley a scegliere lei, a sposare lei. Durante una festa alle Dodici Querce – dimora degli Wilkes – Rossella decide di rivelargli i suoi veri sentimenti, ma Ashley non cede alle sue parole, ai suoi sguardi, alle sue moine. Pur essendo molto attratto da lei, deciderà di sposare Melania. Spettatore del loro conflitto è un uomo misterioso e dal passato burrascoso: Rhett Butler, che da quel momento in poi sarà sempre presente nella vita della protagonista, in un continuo scambio di battute dense di ironia e sarcasmo che non possono non far sorridere.
L'inizio della Guerra di Secessione, però, sarà anche l'origine del crollo di un mondo quasi idilliaco nel quale vivevano. La vittoria del Nord segna la crescita anche di Rossella che da ragazzina viziata, si ritrova a crescere, a diventare più dura, ad avere enormi pesi sulle sue spalle, e a dover trovare tutto il coraggio e la forza possibili per non soccombere alla fame, alla miseria, alla scia di morte che imperversa nel sud. Su di lei grava la ricostruzione di Tara, la sua casa, il luogo che più ama e dove sembra sempre ritrovare la forza per tornare a rialzarsi.
Trai la forza da questa terra, da Tara, Rossella. Tu ne sei parte ed essa è parte di te
La morte della madre, la pazzia del padre, una Melania debole e malata dopo aver partorito il figlio del suo Ashley, due sorelle da sostenere, e delle tasse sempre più alte da pagare, spingono Rossella a lasciare da parte il suo desiderio di essere come Elena, sua madre, ma di arrivare anche a tradire e comportarsi come un uomo, pur di ottenere il suo scopo: avere quanti più soldi possibili, per non soffrire più la fame, per non dover più indossare abiti miseri, per vivere felice.
Giuro davanti a Dio, e Dio m'è testimone, che i nordisti non mi batteranno. Supererò questo momento, e quando sarà passato non soffrirò mai più la fame: né io né la mia famiglia. Dovessi mentire, truffare, rubare, uccidere, lo giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame!
Questo la porterà anche a uccidere e imbrogliare, a rubare il marito a sua sorella, pur non amandolo; a gravare anche su quelli che erano i suoi stessi amici; eppure lei se ne infischierà delle chiacchiere delle persone, pur di ottenere ogni suo scopo, obiettivo. In tutto ciò non sarà sola. Da un lato, come già detto, ci sarà sempre Rhett al suo fianco, un uomo così simile a lei, un mascalzone capace di uccidere e imbrogliare, amante della verità e colto da uno spirito più pratico e determinato. Dall'altra la dolce Melania, incapace di vedere il male nelle persone, anche quando questo è evidente, sosterrà sempre la sua cara amica (non sapendo del suo odio, per averle rubato il suo Ashley). Melania sarà sempre riconoscente a Rossella per aver salvato lei e il suo bambino dopo che Atlanta era caduta, e per aver aiutato Ashley in un momento di difficoltà.
Eppure... Rossella apprenderà troppo tardi l'amore che entrambi provano per lei. Capirà alla fine, quanto la forza di Melania nascosta dietro la sua fragilità fisica, l'ha sempre sostenuta in ogni difficoltà, e... comprenderà di aver amato – o meglio creduto di amare – l'uomo sbagliato, anziché aprire gli occhi e vedere che il vero amore era sempre stato al suo fianco.
Descrivere nei dettagli tutta la trama è arduo e lungo, e non mi sembra neanche indicato per ci ha voglia di scoprirlo o riscoprirlo. Quindi passerò ad altro, analizzando quelli che sono i miei personaggi preferiti!
Amore e Odio si sono alternati durante la lettura. Ma anche ammirazione, disprezzo, e incredulità e, diciamolo, anche una voglia di prenderla a schiaffi in dei momenti per farle finalmente aprire gli occhi!
Se all'inizio il suo essere una bambina capricciosa e viziata, arrivando a sposare un ragazzo che non ama per far solo un dispetto al suo Ashley, mi irritava, nei momenti di difficoltà a seguito della caduta di Atlanta e della desolazione di Tara, ho provato un senso di profonda ammirazione per la sua forza e il suo coraggio, e per la volontà di non soccombere a un destino infausto e ingiusto e alla scomparsa di un mondo che appare sempre più come un sogno lontano.
In seguito, Rossella non si fa remore ad utilizzare e ferire le persone per raggiungere i suoi scopi ed emerge egoismo e meschinità che però si scontrano anche con l'aiuto (monetario) che effettivamente dà a tutti i suoi cari; anche se è pur vero che non si fa nessuno scrupolo, non guarda in faccia a nessuno pur di ottenere soldi e una vita agiata.
Di Rossella si ammira, a mio avviso, anche il non lasciarsi sopraffare dalle chiacchiere di persone spesso invidiose e arroccate su una serie di valori di una società antica che via via sta scomparendo, e che la guardano quindi non disprezzo e invidia. Perché una donna non può essere indipendente o svolgere certi lavori, una donna deve stare a casa, ed essere in un certo qual modo sottomessa al marito. Cosa che Rossella non potrà mai fare. Questo, però, le comporta un isolamento totale, e una grande mancanza di affetto quando anche le sue sole certezze svaniscono.
Rossella è intelligente e caparbia, pur non essendo per nulla acculturata; ostinata e determinata, forte e coraggiosa, ma allo stesso tempo si dimostra egoista e cattiva, e soprattutto non riesce spesso a leggere l'animo umano. Lei non riesce a vedere le cose nella loro vera natura, neanche quando le ha davanti agli occhi. Come, l'amicizia di Melania e l'amore di Rhett.
Rossella vive offuscata dalla perenne idea di amare un uomo ed è convinta di essere ricambiata, ma allo stesso tempo non può averlo per una questione di onore e di rispetto a cui lui non può sottrarsi. Ma la realtà è un'altra, e Rossella la comprende quando ormai è troppo tardi. Lei non ha mai amato il vero Ashley, ma solo una proiezione mentale che si era creata di lui. Lei ha idealizzato Ashley, e in fondo questo non è un tema attuale? Molti tendono ad idealizzare una persona, e credono di amarla... ma poi comprendono la cruda realtà.
Melania Wilkes potrebbe sembrare un personaggio secondario, una persona che resta sullo sfondo, dietro a una protagonista così vivace, ma in realtà, a mio avviso, ha un ruolo davvero importante. Un angelo di bontà pronto a amare e sostenere i suoi cari nei momenti più difficili. A differenza di Rossella, poi, riuscirà a non cadere in basso grazie alla sua forza d'animo, alla sua bontà, ai principi in cui crede, e sarà veramente amata da tutti. Un personaggio bellissimo, che a mio parere emerge di più nel romanzo che nella trasposizione cinematografica (anche se mi piace anche lì, ovvio).
Scordatevi il principe azzurro tutto perfezione e virtù. Rhett, come Rossella, ha i suoi difetti, non è una persona colma di bontà, ma è un Uomo che sa quel che vuole e lotta per ottenerlo. È un uomo che dice quello che pensa, senza farsi troppi scrupoli. Un uomo pratico, che non vive solo di sogni come Ashley e che capisce l'animo umano. Rhett cerca amore. Apre il suo cuore, ma viene ferito. Trova quell'Amore tanto cercato in una Rossella rinata, la piccola Diletta, ma... il destino lo porta a crollare. Un baratro sempre più profondo, e arriva una stanchezza fisica e mentale che lo spinge a frenare il cuore. Ad allontanarsi per ritrovare la sua vita, una pace che desidera con tutte le sue forze. Ho adorato il rapporto padre-figlia, nonostante lui la vizi molto. Ho adorato il modo in cui riesce a conquistare il favore di Mammy e a far di tutto per consentire un futuro migliore alla sua bimba, anche a dover abbassare la testa di fronte a chi lo ha sempre criticato e visto come un traditore e rinnegato. Rhett mi ha fatto ridere, sorridere, battere il cuore, sospirare... ma negli ultimi capitoli provi anche una sorta di compassione per lui. Per quanto ha perso, ingiustamente. Per non essere riuscito ad essere amato dalla donna che gli aveva rubato il cuore, e anzi da lei disprezzato e accusato della morte della sua amatissima figlia. E quel suo “Francamente me ne infischio” finale è giustissimo. Un finale che forse non molti apprezzano, perché vogliosi di un lieto fine, ma a mio parere giusto, anche se è ovvio che nel mio cuore immagino un loro ricongiungimento (magari con una Rossella che finalmente tiene gli occhi aperti e capisce il valore di suo marito).
“So soltanto che non mi ami e che te ne vai! Amore mio, che farò se tu te ne vai?”
…
“ Rossella, non ho mai avuto la pazienza di raccogliere i frammenti di un oggetto rotto per incollarli insieme e dire a me stesso che l'oggetto riappiccicato vale quanto il nuovo. Quello che è rotto è rotto... e preferisco ricordarmelo quando era in buono stato piuttosto che aggiustarlo e vedere i segni della rottura. Forse se fossi più giovane...” Sospirò. “Ma sono troppo vecchio per portare quel peso di continue menzogne che accompagna un'esistenza fatta di cortesi disillusioni. Non potrei vivere con te e mentirti, e non potrei certo mentire a me stesso. Vorrei potermi interessare di ciò che fai e di dove vai, ma non posso”.
Poi soggiunse: “Francamente me ne infischio”
Rhett, Melania, Rossella ma anche tutti gli altri personaggi che ci vengono presentati, risultano veri, con un insieme di pregi e difetti. Non sono mero frutto dell'immaginazione, non appaiono come personaggi stereotipati, ma hanno diverse sfumature che li rendono quasi reali.
Il personaggio che invece non ho amato è Ashley.
Forse sarò l'unica, o forse no, chissà... ma l'ho trovato spesso irritante. Non credeva nella guerra, ma vi partecipa per un senso di onore. Desidera Rossella – soprattutto per la sua bellezza – ma non lascia Melania per un senso di onore e rispetto (che poi, in fondo non ha poi tanto). E poi, perdonatemi, ma mi sembra quasi un inetto. Vive grazie a due donne. Sono Melania e Rossella a sostenerlo, a farlo lavorare, a farlo tornare a vivere, mentre lui resta ancorato a un passato che non può tornare, a giorni felici che ormai sono ormai svaniti, a vacui sogni e illusioni. La nostalgia e malinconia che si respirano per tutte le pagine del romanzo, si riflettono particolarmente in lui. Una sorta di sognatore che però non prende mai una decisione ferma e aspetta che siano altri a sostenerlo e prenderle per lui, pur vergognandosi poi. Ashley è il sognatore che si perde nel passato e nelle sue letture. Da questo punto di vista potrebbe essere anche interessante, sentendomi affine, ma allo stesso tempo lo sopporto molto poco... perché non ha il coraggio delle due donne che lo amano, né la determinazione e schiettezza di Rhett. Non so, spero che la mia interpretazione non sia sbagliata, ma è questo quel che mi ha suscitato.
Certo restano sicuramente impressi anche Mammy, donna nera che si è sempre occupata della sua piccola Rossella, ma anche personaggi che non compaiono nel film. Come Will, un ex soldato che aiuterà Rossella nella ricostruzione di Tara, e il piccolo Wade, il primo figlio di Rossella e Carlo (avrà anche Ella, da Franco Kennedy); un bimbo che perde subito il padre senza mai conoscerlo, e che non ha mai amore dalla madre verso la quale finirà per aver paura, ma troverà conforto nell'amorevole zia Melania e in zio Rhett, che sembrano comprenderlo così bene!
Altro aspetto che se non sbaglio nel film non compare, ma che io ho trovato molto interessante è la descrizione del passato dei genitori di Rossella. Ci permette così di comprendere come Gerald sia arrivato in Georgia e di come abbia sposato Elena e anche un piccolo segreto che riguarda quest'ultima.
Ci sarebbe tanto da dire ancora. Ma mi sono già dilungata parecchio e mi scuso anche nell'aver donato fin troppi spoiler per chi ancora non conoscesse la storia. Tuttavia vi invito a leggerlo, bisogna avere per forza questo romanzo nelle nostre librerie, e leggerlo assolutamente!
C'è tanto. Tantissimo davvero. C'è storia, amore, amicizia. C'è coraggio e la voglia di ricominciare, di non restare immobili a un destino crudele. E, come già detto, tutto è avvolto da una sorta di malinconia e nostalgia per tutto ciò che è ormai perduto e una grande difficoltà nel vivere la cruda realtà di ogni giorno.
Penserò a tutto questo domani, a Tara. Sarò più forte, allora. E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno.