Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi.
Leggete per vivere.
Leggere per vivere.
Vivere per leggere.
Forse non sono stata il massimo dell'originalità, ma la lettura è davvero importante per me. Mi permette di vivere molte vite, di andare avanti quando tutto sembra perso, di non pensare quando un vortice impetuoso di pensieri mi tormenta l'animo.
La lettura mi aiuta a vivere.
E alle volte mi riempie il cuore di tenere emozioni e anche di sorrisi che non posso fermare.
Come nel caso di una delle mie ultime letture, iniziata nel periodo natalizio - ottimo mese per buttarsi tra queste pagine! - e conclusa di recente. Come sapete sono molto più lenta, ma vado comunque avanti. E quest'anno mi auguro vivamente di leggere molto di più del precedente.
Comunque, dicevo, la lettura di cui parlo - come si evince anche dal titolo del post - è "Piccoli passi di felicità" di Lucy Dillon, pubblicato da Garzanti nell'edizione "Elefanti Bestseller" nel 2013.
Non è una lettura impegnativa, però mi ha sorpresa un poco e, anche se si comprende sin da subito il finale, dona davvero delle bellissime emozioni.
E se un libro sa farmi sorridere o scuote il mio animo, per me ha già vinto ed è sicuramente meritevole di essere condiviso con altri lettori.
Piccoli passi di felicità, Lucy Dillon
Editore: Garzanti
Pagine: 413 (compresi i ringraziamenti)
Prezzo: 9,90 euro cartaceo
Voto: 4/5
Piccoli passi di felicità è la storia di Juliet, giovane donna rimasta vedova troppo presto.
Suo marito Ben è morto da mesi, ma lei non riesce a farsene una ragione. Sprofondata sul divano, si lascia andare alla sua disperazione, cibandosi solo di kitkat o cibi poco sani, e cercando di allontanare tutti, di nascondere il suo dolore al mondo, di crogiolarsi in quell'ora del dolore dove nessuno può entrare. Nessuno, eccetto Minton, un jack russel che non sembra volerla lasciare e che comprende appieno il suo dolore.
La sua solitudine però non può durare. Perché la sua famiglia non vuole lasciarla sola. Sua madre, infatti, cerca ogni metodo possibile per farla uscire da quella terribile situazione, e ne trova uno che, a piccoli passi, può riportare Juliet a ritrovare la felicità persa.
Ci sono cani a cui badare. Minton, ma anche Coco, il labrador anziano di sua madre che, improvvisamente, ha bisogno del suo aiuto e di seguire un percorso ben preciso. Ed è così che, Juliet attraverso le sue passeggiate al parco in compagnia dei due cani, ai quali se ne aggiungono anche altri, ritrova un contatto con la realtà, ritrova se stessa e la voglia di vivere, di attraversare il dolore, analizzarlo, capirlo e tornare alla vita.
Tramite la bellezza di questi meravigliosi animali, Juliet ritrova anche il contatto umano. Conosce nuove persone, tra le quali una famiglia folle e chiassosa che abita proprio vicina a lei, e un uomo che le donerà aiuto nel rimettere in sesto una casa lasciata vuota e priva di lavori alla morte del suo Ben.
Questo libro però per me racchiude altro.
Non è solo la storia di Juliet e del suo cammino verso una nuova felicità e una nuova vita; ma anche quella di sua sorella Louise, del peso che le soffoca il cuore, della sua vita vuota e spenta, nonostante abbia un marito che la ama e un tenero bambino a cui badare. La storia di una donna che all'improvviso pur avendo tutto commette un passo falso, che la porterà a un passo dal perdere ogni cosa bella che la vita le ha donato.
Un romanzo che parla anche di incompresioni familiari, della mancanza di dialogo e attenzioni che sono fondamentali in una famiglia e in un rapporto d'amore. Di sensi di colpa che feriscono, ma anche di un affetto nascosto ma presente che impedisce a Juliet di crollare. Bellissimi, ad esempio, i suoi genitori che ci sono sempre, e che di nascosto cercano di aiutare le loro figlie, di sostenerle, di compiere dei gesti che possa consentire loro di tornare a vivere, di comprendere che nonostante l'assenza di una persona che si è tanto amato è forte, bisogna tornare a muovere piccoli, importanti, passi verso la conquista di una serenità che si merita. Di cui si ha bisogno.
Tanti sono i personaggi delineati. Diversi i rapporti che si instaurano. Storie di famiglie. Storie di dubbi, riflessioni, incomprensioni, amore e tradimenti. Si respira incertezza. Rabbia. Tristezza. Ma anche sentimenti più piacevoli. E un'amicizia che pian piano, nonostante i problemi e le ferite, profuma d'amore.
E non possono di certo mancare gli animali. Preziosi amici e confidenti, che ci sono sempre per noi e che con i loro atteggiamenti buffi ma anche affettuosi possono contribuire a regalarti un sorriso, a farti capire che la vita va avanti, e non si può rimanere fermi, su un divano, a struggersi per un dolore sì forte ma non impossibile da placare.
Divertenti e particolari sono anche i vicini di casa di Juliet. Per il loro chiasso e la loro particolarità, possono non essere graditi, ma in realtà saranno un'altra colonna importante per la rinascita di Juliet.
Delizioso, a mio avviso, è anche il rapporto tra sorelle. Difficile, complicato, preda di incomprensioni che sembrano dividerle, ma poi... si capisce che nonostante le liti e le discussioni, l'affetto non può essere macchiato. Juliet e Louise si aiuteranno a vicenda, e cercheranno di comprendere i loro errori e di riparare per andare avanti e ricostruire le loro vite, i loro affetti, la felicità.
Il finale, seppur prevedibile, a me ha lasciato addosso una sensazione magica. Ho sentito gli occhi farsi un poco umidi, e non ho smesso di sorridere. Forse sarò una scema sentimentale, ma questa storia profuma di reale, e il lieto fine è qualcosa che tutti noi, in fondo, cerchiamo nelle nostre vite.
Insomma, un libro che mi sento di consigliare a tutti quelli che vogliono regalarsi una dolce storia che racchiude più temi. Forse non sarà così complesso e il finale scontato, ma sa donare tenere emozioni e far affiorare sorrisi. Perfetto, sicuramente, per le vacanze natalizie, ma anche per il resto dell'anno.