Fazi Editore (lain, 2010)
Prezzo Cartaceo: 19,50 euro
Prezzo Kindle: 1,99 euro
Pagine: 682
Consigliato? Assolutamente sì. A chi ama le atmosfere medievali/gotiche, le storie d'amore tormentate ma sublimi, l'originaria versione dei vampiri, con il loro fascino oscuro; ma anche per chi ama le descrizioni minuziose e ricche di poesia.
Trama:
Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per lei l'eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane? La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell'irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d'aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: "Black Friars. L'ordine della spada" è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l'ultima pagina.
Recensione:
Quando è uscito questo libro, due anni fa, mi sono presa un po' di tempo per vari motivi: primo tra tutti il prezzo, molto alto per un'autrice emergente; poi i commenti che spaziavano da critiche esasperanti a elogi incredibili, infine, non volevo spendere tutti quei soldi per qualcosa che non conoscevo affatto. Virginia de Winter - nome fittizio - viene infatti da un sito di fanfiction online, dove mi trovo anch'io, EFP, e grazie alla sua sorprendente abilità nell'utilizzare le parole per creare splendide storie, è stata contattata da una casa editrice come la fazi. Dubitavo forse un poco, ma ero anche famosa per il mio essere tirchia. Insomma, non compro libri a prezzo così alto se non sono sicura dell'autore. In effetti l'ho fatto per alcuni libri della Saga di Avalon, che è la mia preferita in assoluto.
Tuttavia, grazie al kindle a gli ebook a prezzi bassissimi, sono riuscita ad avere i primi due libri di questa saga gotica, e ho finito in breve tempo il primo: L'Ordine della Spada. Che dire? Mi sono ricreduta tantissimo e spazzo al vento tutti quei commenti negativi che l'autrice ha ricevuto, confermando la mia impressione sull'invidia provate da ragazze che scrivono e non sono state contattate per realizzare il loro sogno, che poi è anche il mio (ma so riconoscere che non sono ancora a questi livelli; ho tanto da imparare ancora...).
Questo libro è un miscuglio di atmosfere fantasy, medievali e gotiche. Virginia traccia con toni dark la storia di Eloise, divisa tra il suo amore complicato ma intenso per Axel e il legame particolare - ma non d'amore - che la lega al vampiro dagli occhi ametista: Ashton.
Già dalle prime righe veniamo catapultati nel suo mondo immaginario, senza perdersi in troppe e frivole presentazioni. Il primo impatto può, quindi, non essere facile, ma con un poco di pazienza la storia si distende e diviene molto più chiara, lasciando però sempre un senso di attesa, di voglia di sapere di più, di arrivare a comprendere vari meccanismi della trama. Questo è un ottimo elemento nella storia: riuscire a creare una perenne curiosità nel lettore, tenerlo incollato a quelle righe, e fargli perdere quasi il passare del tempo. In effetti, ho letto queste quasi 700 pagine in poco tempo e ci sono stati giorni in cui non riuscivo a staccarmi, perché dovevo sapere, perché Eloise e gli altri mi chiamavano a gran voce e non era facile farli tacere. In molti hanno criticato il suo stile, il cercare di porre troppe metafore per spiegare un concetto semplice, come ad esempio il colore degli occhi, e di essersi dilungata formando un librone. Per una come me che ha letto libri di più di 1000 pagine, questo era anche troppo breve. Il suo stile mi è piaciuto tantissimo, a tratti poetico e con un uso ricercato di termini, che a volte mi spingeva a cercare la spiegazione.
Ci presenta subito la protagonista, Eloise, una ragazza dalla personalità complessa: forte e determinata, ma anche piena di paure e incertezze, ma dal cuore nobile e colmo di compassione. Un personaggio che mi è molto piaciuto e nel quale mi sono in parte ritrovata e dall'altra parte sognavo di essere al suo posto, attorniata da così tanti maschioni dalle personalità una più squisita dell'altra.
Si apre con la notte di Ognissanti, notte in cui il Presidio apre le sue porte, scatenando l'"inferno", e in cui sette religiose - colme di fanatismo - si riversano per le strade. Eloise viene scambiata per una vampira e quasi uccisa, e il suo grido risveglia un vampiro pluricentenario dal suo sonno: Ashton Blackmore, che la salva e con la quale instaurerà un profondo legame. Bisogna chiarire però, che quello che sorge tra loro e il terzo protagonista - Axel - non è il solito triangolo amoroso; difatti, Ashton prova per Eloise una sorta di affetto per un familiare, come quasi per una nipotina, se così possiamo dire. La protegge e a volte si diverte con una sottile ironia a prenderla in giro. E' un personaggio affascinante, che ti ammalia con i suoi occhioni viola - che io, personalmente, amo - e che a volte ti spinge a volerlo picchiare per la sua ironia, ma anche a sprofondare tra le sue braccia protettive.
Cosa altro mi fa apprezzare così tanto questo libro, tanto da donargli il massimo dei voti? Beh, moltissimi elementi.
Innanzitutto, il mondo che Virginia ha realizzato e anche le sue descriziosi minuziose e realistiche che ti permettono di sprofondare totalmente in quei luoghi, percorrendo le stesse strade della protagonista, i palazzi superbi, le cupe catacombe, i cimiteri dove angeli riposano. Ha riportato sulla carta tutto un regno, creando con la sua fantasia anche i diversi nomi dei luoghi, e delle famiglie regnanti. Un lavoro accurato e preciso.
Mi è piaciuto, inoltre, il riferimento alle fiabe - che già in questo primo libro si nota, soprattutto in un capitolo con dei quadri quasi macabri -; il continuo parlare di angeli e il profumo delle rose bianche, due elementi peculiari della mia vita e di me stessa. Amo gli angeli e le rose bianche sin da bambina.
La trama è ricca di avvenimenti: ci sono feste e balli, vita scolaresca che a tratti ricorda un poco Harry Potter (saga che l'autrice ama molto, avendo scritto anche fanfiction a riguardo); combattimenti di spadaccini mascherati, elementi medievali o comunque di un passato lontano che personalmente apprezzo molto, e il perenne contrasto tra uomini di chiesa e donne, considerate per la loro diversità o i loro poteri come delle streghe - altro elemento che amo -. Ci sono sedute spiritiche e la magia che imperversa. Apprezzo tantissimo l'uso che ne ha fatto di quest'ultima, i poteri dei vampiri sono estremamente affascinanti, ma anche quello di Eloise è sicuramente originale: le nebbie del presidio che ai suoi occhi appaiono come il frutto delle sue paure, insetti di ogni genere che le provocano una mostruosa nausea.
Accanto agli umani, poi, ci sono i vampiri.
Ammetto senza problemi che questo tratto aveva contribuito a farmi avere dubbi se comprare o meno tale libro. Sono stanca di libri su queste creature, soprattutto per come le hanno modificate. Mi piacciono i vampiri alla Anne Rice o Bram Stocker, e mi sono dovuta ricredere con Black Friars. Virginia de Winter infatti, torna alla forma originaria: vampiri che non possono stare al sole, che odiano il fuoco e le croci benedette. Vampiri, figli della notte, che si cibano di sangue umano, e ammaliano con il semplice sguardo i più fragili umani. Vampiri protettivi, ma anche colmi di una forza e un'agilità strepitose. Questi sono, per me, i veri vampiri. E non quelli sbrilluccicosi che mostrano ora. Eh.
Ashton mi piace moltissimo. E' ironico, protettivo, un vero vampiro pluricentenario, che sembra essere avvolto sempre da un alone di estrema tristezza e malinconia, per non essere riuscito a salvare la sua famiglia.
Cain mi fa una tenerezza immensa. Un neo vampiro ancora giovane, che dona anche simpatia.
Adrian, però, è quello che più mi ha colpita. Una sorta di angelo caduto che resta sempre in bilico tra la notte, suo mondo, e l'umanità.
Christabel è la tipica vampira estremamente bella e ammaliatrice, ma anche una vera amica per Eloise.
La caratterizzazione dei personaggi è uno degli elementi più gradevoli e maggiormente riusciti. Ognuno di loro ha una propria personalità, ugualmente squisita, ed è impossibile scegliere il proprio preferito. Tra gli umani, oltre a Eloise, ne spiccano molti altri.
Quelli che più colpiscono sono, sicuramente, i ragazzi delle Cinque Lune: Stephen, Gilbert, Ross, Bryce e Axel.
I miei preferiti sono Bryce, Gilbert e naturalmente Axel.
Adoro la simpatia di Gil e il suo continuo corteggiamento verso Lara, una ragazza che continua a respingerlo continuamente. Mi fa anche pena per questo. Povero Gil!
Bryce... quell'uomo è un mito! Ogni tot settimane sembra star per morire, e poi è amante delle rose bianche, proprio come me! Nonostante il suo essere un narcisista e specchiarsi anche nel bel mezzo di un combattimento, mi fa morire di ridere. E' folle, ma adorabile!
E poi c'è Axel, ehhh! Non capisco i commenti negativi a riguardo, ma io lo adoro immensamente. Ok che fisicamente corrisponde ai miei standard, ma apprezzo tantissimo il suo profondo amore per Eloise, il suo desiderio di proteggerla continuamente, anche in modo poco ortodossi che spesso possono spingerla più lontana da sè, anziché avvicinarla; e la sua sofferenza nel doverle spesso mentire od omettere certi particolari. Non ho ancora letto il secondo libro, quindi non so ancora bene cosa abbia combinato Belladore per separare quei due, ma sono proprio curiosa! Adoro la loro storia d'amore, seppur sia piena di problemi a causa anche dell'orgoglio di entrambi, ci sono momenti in cui è facile sciogliersi di fronte alle sue parole, e ai suoi gesti. Bellissimo anche il finale! A volte occorre fare dei "sacrifici" per amore, se quello è vero amore.
La loro storia d'amore mi ha fatta sorridere e ha acceso un calda luce nel mio cuore.
Ci sono molti altri personaggi minori, ugualmente deliziosi. Non mi perdo troppo nella loro descrizione, perché comporterebbe troppo tempo e temo di non essere neanche capace io di descriverli in maniera adeguata. Mi sono tenuta solo sui personaggi più importanti e che hanno colpito il mio cuore.
Concludo dicendo che apprezzo tantissimo questa storia per la sua originalità, le descrizioni accurate e deliziose, la ricerca continua di leggende, luoghi, sette e storia che si riscontra nella lettura, e l'essere scritta in maniera deliziosa. Si avvertono, forse, dei riferimenti alle letture che probabilmente ha fatto: dalla Rowling - leggermente - alla Rice, ma ne crea uno stile proprio e diverso dalle altre. Inoltre, amando le leggende o comunque gli aspetti curiosi del nostro territorio, mi è piaciuto particolarmente il riferimento della bambina-mummia nelle catacombe: ho letto, velocemente, sul web che esiste davvero a Palermo - credo -. Bello, bello. Amo quando inseriscono leggende, o particolari curiosi nei romanzi.
Forse gli unici elementi negativi sono alcune ripetizioni che ho riscontrato, soprattutto nelle descrizioni degli occhi dei personaggi - specialmente quelli di Ashton - dopo la terza volta, si capisce ormai quale sia il loro colore! Soprattutto perché è un colore particolare, ma è proprio una piccolissima sfumatura che non toglie nulla alla trama.
Insomma un ottimo lavoro, che sicuramente entra tra le mie letture preferite. Tanti complimenti a Virginia/Savannah e spero di leggere presto gli altri due libri. In verità, L'Ordine della Chiave è già in lettura! Eheheh. Axeeeeeel! Ok la smetto di fare la pazza!
E' la fine, è la fine, lo giuro, ma volevo solo aggiungere una cosa. Sono contenta che si dia un poco rilievo ad autori italiani di grande talento. Spesso, in Italia, si tende sempre a criticare molto e a far spiccare autori pessimi con storie deludenti - stile Moccia - anziché dare spazio a giovani promettenti che vedono nella scrittura davvero un loro sogno, importantissimo, e che hanno idee, pensieri, e storie davvero originali e dense di passione. Forza case editrici, date spazio ai giovaaaaaani! E chissà, magari se mi ci metterò davvero di impegno, un giorno anche io troverò la storia giusta da far pubblicare (Seee. )
A presto!