Puntare sui romanzi dell'800 non è un punto a mio favore: il linguaggio dell'epoca non è facile da leggere, anche se assolutamente delizioso, ma non voglio ovviamente giustificarmi di nulla. Ci ho messo un po' a rileggere questo romanzo, ma alla fine ce l'ho fatta e ora sono qui per lasciare la mia recensione!
Editore: RBA Fabbri ( Biblioteca Romantica: I tesori della letteratura d'amore).
Pagine: 398
Prezzo: ? (non ricordo)
Uscita: 2004
Consigliato? Sì! La Austen va letta. Ogni suo romanzo. Consigliato in modo particolare a tutti i romantici e a chi vuole rivivere le atmosfere dell'epoca tra fine 700 e inizi 800!
Trama:
Scritto nel 1795 con il titolo di "Elinor and Marianne", "Ragione e sentimento" viene pubblicato nel 1811. Come gli altri maggiori romanzi della Austen, descrive le vicende di un'anima ingenuamente romantica che, attraverso l'esperienza, giunge a comprendere infine la realtà dell'esistenza. Protagoniste sono le giovani sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, che, alla morte del padre, sono costrette a fare i conti con le ristrettezze economiche nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di maturazione la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce ad analizzare e descrivere con straordinaria sottigliezza il contrasto e il dissidio tra istanze psicologiche e morali.
Recensione:
Non mettere il massimo nel giudizio a un libro di Jane Austen mi costa molto, ma devo ammettere che Ragione e Sentimento, primo vero romanzo della nota scrittrice inglese, non è riuscito a coinvolgermi totalmente come il mio amato Orgoglio e Pregiudizio. Forse perché l'ho sentito più lento, inizialmente anche apparentemente noioso, ma man a mano che la storia ingranava, è riuscita a prendermi, tanto che la seconda parte del romanzo è volata via molto più facilmente.
Come in Orgoglio e Pregiudizio, la Austen ci presente due grandi sentimenti: la Ragione, rappresentata dalla sorella maggiore delle Dashwood, Elinor, che prima di parlare o agire, riflette molto, soppesa tutto, senza lasciarsi andare troppo ai sentimenti, cercando di serbarli nel cuore; e il Sentimento, forte, travolgente, a volte esasperante, di Marianne, la seconda sorella, che non riesce a non provare sentimenti miti, ma si lascia travolgere totalmente, non rendendosi effettivamente conto dei suoi atteggiamenti e di quello che, un tale sconvolgimento emotivo, può arrecarle.
Molti sono i personaggi che ci presenta in maniera perfetta, e sempre con l'uso sapiente e dettagliato dei dialoghi: c'è la signora Dashwood, la madre delle due protagoniste, molto simile a Marianne, c'è la sorellina che appare solo in maniera fugace, c'è il loro fratello, una persona che francamente non mi ha suscitato grandi sentimenti, lasciandosi contagiare molto - forse troppo - da sua moglie Fanny, una donna più ricca e alquanto fastidiosa, come del resto lo è sua madre. Poi, c'è Edward, il fratello di quest'ultima, che entra quasi subito nel cuore della bella e saggia Elinor, e Willoughby verso il quale Marianne ha una vera e propria passione che la porterà a soffrire, forse con eccessiva foga. C'è il colonnello Brandon che farà di tutto per le sorelle e che vedrà in Marianne il ricordo del suo vecchio amore. E una serie di altri personaggi, che suscitano sentimenti contrastanti. Ho particolarmente... disprezzato Lucy Steele, per il suo egoismo odioso e la sua volontà di ottenere ciò che vuole anche con vili mezzi, sua sorella Nancy, molto insipida e sciocca, ma anche Fanny e sua madre sono veramente odiose, come del resto Robert non suscita sentimenti positivi.
In questo romanzo non mi sono sentita in vera sintonia con nessuno dei personaggi, come mi era successo in Orgoglio e Pregiudizio, dove il mio cuore palpitava per Mr Darcy e per l'intelligente Elizabeth, ma anche per la dolce Jane e il suo Mr Bingley. Qui, effettivamente, forse solo Elinor e in parte Marianne mi sono entrate un poco nel cuore, ma con discrizione, non coinvolgendomi totalmente.
Con questo non voglio dire che sia un brutto romanzo, anzi. Superata la lentezza iniziale, dove la Austen ci spiega tutta la vicenda e i personaggi, subentra la curiosità, un gioco di equivoci che ti sorprende e ti fa sorridere. Il finale è ovviamente positivo, anche se mostrerà come la Ragione otterrà il vero amore, e il forte Sentimento un uomo che potrebbe andar bene, ma che forse non potrà mai veramente amare totalmente, o almeno è questo che secondo me traspare. Sì, Marianne proverà dei sentimenti verso suo marito, ma non sarà mai un amore travolgente come quello già provato e che difficilmente potrà dimenticare.
Elinor, invece, con la sua forza, la sua pacatezza e capacità di non svelare troppo i suoi sentimenti, se non nel finale, riuscirà a ottenere il vero amore che il suo cuore reclamava con forza.
E' un romanzo romantico che va letto, e con il quale è possibile anche emozionarsi. Adoro lo stile della Austen che, seppur distante dal nostro parlare, è delizioso e incantevole.
Io vi consiglio davvero di leggerlo.
Presto condividerò con voi anche la mia recensione su Emma, che avevo già scritto pochi mesi fa e mi addentrerò in un altro romanzo della Austen che ancora non ho avuto modo di leggere!
Buona serata, lettori! :)