Longanesi, 2012
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 216
Consigliato? Assolutamente sì.
Trama:
«Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.»
Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere.
Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra.
Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.
Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
Recensione:
Vivo un momento davvero delicato della mia vita ed ero alla continua ricerca del LIBRO che poteva aiutarmi in un certo senso; perché in fondo nei libri io ci vedo amici pronti a sostenermi, a parlarmi, a farmi comprendere quello che la vita mi pone dinanzi.
E ho trovato Fai bei sogni. Di primo acchitto il titolo mi ha notevolmente ispirata, e la frase d'esordio della trama mi ha colpita al cuore. La sento molto mia. Sono tra coloro che preferiscono davvero celare e ignorare la verità, anziché affrontarla. Forse perché in un certo qual modo sperano di sbagliare, che quelle sensazioni che ci rivela l'inconscio siano false.
Ho attraversato un periodo duro nella mia vita, dove ho capito che i sentimenti possono portarti al cielo, ma anche farti cadere nelle profondità della terra. Un periodo in cui quei valori in cui credevo, amore e amicizia, mi sono venuti a mancare e mi aggrappavo a futili illusioni nella speranza che la verità non fosse quella che celava il mio animo.
Ma la verità era quella.
Anche oggi, ritrovandomi di nuovo in un momento in cui tutte le mie certezze amorose stanno crollando, penso di sapere quale sia la verità, ma spero vivamente di sbagliarmi per una volta.
"Ci vuole una forza d'animo straordinaria per alzarsi dal letto ogni mattina con l'idea che la vita sia una prova e vada affrontata sempre, anche quando si è sicuri di avere subito un'ingiustizia terribile e si ha paura di non farcela. La vita è una scelta eroica che si rinnova ogni istante."
Questa frase mi ha colpita molto. O meglio, è una delle tante che è riuscita a entrarmi dentro, a scatenare emozioni e riflessioni in me.
Credo che quello che Elisa dice a Massimo è vero. Ci vuole davvero una forza d'animo straordinaria per affrontare le difficoltà della vita, per andare avanti e vivere ogni giorno intensamente, anziché sopravvivere.
E qui entriamo in un altro concetto. Mi sono ritrovata a sorridere nel leggere una frase di Victor Hugo usata per riflettere. La stessa che mi è rimasta più impressa di quel grande tomo che è "I Miserabili".
E' nulla il morire. Spaventoso è il non vivere.
E' una frase che mi porto dietro da tempo, praticamente da quando mesi fa ne ho concluso la lettura; è una sorta di demone che porto nel cuore, quel Belfagor che accompagna Massimo nella sua vita, e che vorrei tentare di superare, di sconfiggere.
Chiedo scusa per la recensione strana al libro; ma mi piace condividere le mie impressioni non tanto come dei pensieri a sé, ma cercando di far entrare il libro nel mio mondo, negli aspetti della mia vita; perché il motivo per cui un libro mi colpisce sta nel suo riuscire a entrarmi dentro, a far scoccare una sorta di scintilla che mi accende il cuore e la mente.
"Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. Nelle infatuazioni a senso unico l'oggetto del nostro amore si limita a negarci il suo. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione. Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe brutalmente il flusso di un'energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa d'indefinito."
Questa è una delle frasi che più mi ha colpita e nella quale mi ritrovo in questi ultimi mesi. Non sto affrontando un bel momento con il ragazzo che amo e con il quale volevo condividere il mio presente e il mio futuro, e a volte la mattina mi risveglio con la terribile sensazione che quell'amore che mi mostrava e che ci univa stia svanendo. Inoltre, soffro di un malessere, della paura di essere sempre abbandonata, e tremo al pensiero che ciò avvenga. Quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, ci si sente davvero come una caramella assaggiata e poi sputata via; ci si sente in colpa. Si avverte un senso di colpa che non si comprende; ci si domanda: e se avessi potuto fare di più? Se non avessi detto o fatto quelle cose, ora staremmo ancora bene?
Ecco perché questo libro è IL libro del periodo presente. Perché è riuscito davvero a farmi riflettere, e a farmi capire che effettivamente io non sto vivendo. Perché per me il silenzio ferisce più delle parole. Perché nonostante avessi amesso i miei errori, mi fossi scusata tra le lacrime e con la più completa sincerità, la situazione non è cambiata.
Lui mi sta abbandonando? E' questa la verità?
Ma torniamo al libro e alle frase che più amo.
"La paura uccide sempre l'amore."
La paura. E' sempre questo a uccidermi e ferire ogni rapporto che creo. Ho sempre quella dannata paura di tutto. Di essere sbagliata, di non farcela, di non essere capace, di essere abbandonata. Ma la paura a lungo andare uccidere davvero l'amore.
Come la madre di Massimo che per la grande paura di andare avanti ha deciso di gettarsi, di rinunciare, di farla finita. Spesso ci ho pensato anch'io. E' vero non soffro di un male, ma la paura mi strazia dentro, ed è facile cadere in depressione e provare certi pensieri.
"I mostri del cuore si alimentano con l'inalazione. Non sono le sconfitte a ingrandirli, ma le rinunce."
"Per non avere più paura di soffrire è indispensabile liberarsi dal dolore. I ricordi dolorosi non si possono eliminare. Quello che si può eliminare è il dolore associato ai ricordi."
Verità. Ma come si fa a eliminare il dolore associato ai ricordi? Vorrei tanto poterlo fare... Io non ho affrontato il dolore della perdita di un familiare, per mia grande fortuna, ma questo libro non parla unicamente a chi ha perduto un affetto così importante, bensì a tutti coloro che hanno paura, a chi ha perso un affetto, un ragazzo, un tesoro, un amico, a chi non ha il coraggio di ancorare i piedi a terra e di alzare gli occhi al cielo; perché si sente oppresso, perché non sa come andare avanti e spesso si atteggia a vittima. Ma non è facile.
"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione."
Eppure bisogna andare avanti. Non rinunciare ai propri sogni, perché loro sono sempre lì, dentro di te, e bussano alla porta del tuo cuore, riempiono la tua mente di tanti voci angeliche e ti spingono a non dimenticarti mai di loro. E' solo con i sogni che la vita può andare avanti. Bisogna lottare per realizzarli. Bisogna farlo per vivere.
"Non esiste momento più bello, all'inizio di una storia, di quando intrecci le dita in quelle dell'altra persona e lei te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità."
Quando ho letto queste parole, ho sorriso teneramente pensando al mio lui. Ho ricordato il momento del nostro incontro, quando le nostre anime si sono parlate e unite, quando ha stretto la mia mano, mi sono sentita viva e il nostro bacio profumava di bei sogni. Mi manca.
Tutto quello che è emerso in questa recensione è solo frutto di ciò che la lettura di questo libro mi ha causato. Magari ho sbagliato a comprenderlo, magari non era questo il messaggio che voleva intendere; ma sono sempre dell'idea che ogni libro sussurra al cuore di ognuno in maniera diversa, donandogli diverse emozioni e sensazioni. Quindi, queste sono le mie.
Fai bei sogni è una biografia sentita ed emozionante. Massimo Gramellini intesse la trama di sofferenza, amore e anche una delicata ironia. E' la storia di un bambino orfano alla quale non viene raccontata la verità per non ferirlo; per non turbarlo. In fondo a volte è meglio raccontare una piccola bugia a fin di bene. Un bambino di nove anni avrebbe davvero compreso il motivo per cui la madre fosse morta buttandosi dalla finestra? No, probabilmente l'avrebbe interpretata come un tentativo di allontanarsi da lui, di abbandonarlo, di non volerlo più. In verità, sono sentimenti che il bambino Massimo e poi l'adulto ha provato lo stesso, ma alla fine, dopo quarant'anni la verità viene scoperta e dopo un primo momento di profondo turbamento, e grazie all'aiuto di chi lo ama, riesce ad ancorare i piedi alla terra e sollevare gli occhi al cielo.
Fai bei sogni, piccolino. Lascia andare la tua mamma, allontana il dolore, serba il dolce ricordo di lei, e inizia a vivere.
E' un libro che consiglio a tutti. Un libro emozionante, che tocca le corde dell'animo.
Grazie Massimo.
ps. Lo so che dovevo inserire altre recensioni, ma ho deciso di seguire le mie voglie e non un ordine prestabilito.
A presto.