Come proseguono le vostre letture? Le mie, purtroppo, lentamente rispetto a quanto vorrei, ma oggi ho approfittato dell'ultima giornata di sconti per prendere un altro libro! Tra qualche giorno aggiornerò la rubrica "Acquisti e Regali" così da mostrarvi le entrate più recenti! Lo so, lo so. Vorrei aggiornare le rubriche del sabato e della domenica, ma non ho trovato per questa settimana libri che mi hanno attratta, e nel secondo caso, è un lavoro che richiede più tempo e concentrazione. Ma arriveranno entrambe, promesso. Essendo lunedì, come al solito, aggiorno il blog con un'intevista! Come ormai credo che avrete capito, adoro aiutare nel mio piccolo chi lotta per realizzare un sogno, in questo caso quello di veder pubblicato un libro, sia attraverso una casa editrice (Grande o piccola), sia in modo autonomo. Adoro vedere chi ce la fa, ammiro molto queste persone.
Oggi conosceremo meglio Jolanda Buccella, autrice del libro "Fortuna, il buco delle vite", romanzo d'esordio che affronta temi delicati che la protagonista deve affrontare nel corso delle sue "tre" vite.
Avevo proposto un'anteprima QUI, e se curiosi vi invito a cliccare così da leggerne di più!
Siete curiosi di saperne di più? Lasciamo a lei la parola!
Cercavo disperatamente degli occhi, un sorriso, che potessero spiegarmi il senso di ogni cosa. Così alla fine: il cancro maligno, la bestia, l’incendio, la meravigliosa follia, l’amore è stato più forte delle mie banali resistenze. Quelle sciocche e inutili resistenze si sono volatilizzate, così il mio cuore si è concesso ai tuoi occhi, al tuo sorriso, alla tua anima che ha accarezzato dolcemente la mia e lentamente ha dato un significato a tutto…
{Un estratto dal libro!}
Parlaci un po’ di te. Chi è Jolanda Buccella?
Sono una ragazza che ha la fortuna di poter coltivare una grande passione come quella della scrittura, idealista, istintiva, tenace, a volte un pochino capricciosa come la protagonista della mia storia ma tendenzialmente dolce e tenera con chi mi sta più a cuore come i miei genitori e le mie sorelle. Adoro cucinare ma soprattutto mangiare, sono una tifosa sfegatata del Milan, adoro andare in giro per Milano alla ricerca di nuovi angoli della città che possano ispirarmi nella scrittura.
Fortuna, il buco delle vite, è un romanzo che affronta argomenti molto delicati: la figura del diverso, le malattie, scelte che cambiano la vita. Ti va di raccontarci qualcosa del tuo libro? Di mostrarlo meglio ai lettori?
Credo che per uno scrittore, anche se io faccio ancora molta fatica a considerarmi tale perché questo è soltanto il mio primo romanzo e davanti a me ho ancora tanta strada da fare, sia sempre difficile parlare della propria opera, perché poi una volta che arriva nelle mani del lettore diventa ciò che essi vogliono e la bellezza di un libro sta proprio nella possibilità che si trasformi attraverso la fantasia di chi lo legge. Per me Fortuna rappresenta tutte quelle donne fragili che fanno fatica a vivere eppure non si arrendono mai, nemmeno di fronte alle avversità più grandi perché sono consapevoli che la vita è pur sempre un meraviglioso e insostituibile viaggio che vale la pena affrontare.
Com’è nata questa idea? E quando nasce la tua passione per la scrittura?
Fortuna è nata in modo istintivo, non l’ho né progettata né desiderata ma ha avuto la capacità straordinaria di coinvolgermi nelle sue vicende fino a quando ho deciso di scrivere la parola fine. La mia passione per la scrittura nasce sui banchi di scuola, non ero un’alunna modella ma quando avevo la possibilità di cimentarmi in un compito in classe di italiano ero la ragazza più felice del mondo.
Scrivere, per te, è…?
Conoscere mondi diversi da quello che vivo continuamente e scoprire ogni volta che le esperienze di vita altrui e le diversità di cultura, pensiero, religione possono renderti una persona più ricca spiritualmente.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con il tuo libro?
Un messaggio di speranza: mai arrendersi o pensare che la vita faccia schifo, perché anche dopo il temporale più devastante il sole rispunta sempre dietro le nuvole.
Quanto c’è di te nel romanzo? E’ stato complicato caratterizzare al meglio la tua protagonista?
Quando si scrive è quasi inevitabile raccontare anche un po’ di se stessi, nella prima parte del romanzo la protagonista porta l’iniziale del mio nome e vive molti momenti felici che ho vissuto io nella mia tenera infanzia in un piccolo e sperduto paesino del meridione, per il resto è frutto della mia fantasia. Non mi è riuscito particolarmente difficile caratterizzare la mia protagonista, volevo che non assomigliasse alle solite eroine senza macchia né paura che ho conosciuto in molti dei romanzi che ho avuto il piacere di leggere, volevo che in alcuni momenti fosse odiosa ed estremamente capricciosa, credo di essere riuscita nel mio intento perché molte persone dopo aver letto il romanzo mi hanno scritto per dirmi che Fortuna a volte risulta detestabile.
Hai riscontrato delle difficoltà nella stesura della trama? Si è mai presentato il blocco dello scrittore?
Mi è capitato tante volte, accendevo il computer e avevo la mente completamente vuota non sapevo come continuare, a volte pensavo che non sarei mai riuscita ad arrivare alla fine poi Fortuna mi prendeva per mano e mi aiutava a ritrovare il filo del discorso per proseguire nella narrazione.
Chi scrive, dovrebbe amare anche la lettura. Quanto è importante per te la lettura? I tuoi autori preferiti?
Nella mia borsa è più facile trovare un libro che un rossetto o un mascara, leggo da quando avevo tre anni e da allora non sono più riuscita a smettere. Adoro i libri di Oriana Fallaci, Isabel Allende, Gabriel Garcìa Marquèz e Flaubert ma spesso e volentieri leggo anche giovani autori italiani, per esempio visto che sto per cimentarmi nella stesura di un romanzo che parla del mondo adolescenziale ho appena comprato Bianca come il latte e rossa come il sangue di Alessandro D’Avenia.
Parlando sempre di libri: qual è il libro che ti ha donato più emozioni? Quale, invece, quello che ti ha deluso?
Il libro che mi ha quasi strappato il cuore per la sua autenticità è sicuramente Un Uomo della Fallaci, quello che mi ha delusa di più… credo che sia Acciaio della Avallone, un romanzo eccessivamente sopravvalutato che non mi ha lasciato niente, anche se sembra essere piaciuto molto ai lettori vista la gran quantità di copie che ha venduto.
Com’è stato il rapporto con le Case Editrici? E’ stato complicato pubblicare il tuo libro?
Ho dovuto schivare l’offensiva delle case editrici a pagamento che mi assicuravano pubblicità e vendite stratosferiche in cambio di una cospicua somma di denaro per la pubblicazione, con le case editrici più importanti non ci ho nemmeno provato perché non mi sentivo ancora pronta, poi ho trovato la Ciesse edizioni di Carlo Santi, ho intuito che fosse una casa editrice seria e professionale e così sono arrivata alla pubblicazione circa un anno dopo la stesura del manoscritto.
Qual è la condizione migliore per scrivere? Preferisci farlo accompagnata dal silenzio o dalla musica? In quale parte della giornata riesci a trovar tempo per scrivere?
Scrivo nel più assoluto silenzio, non voglio essere disturbata da niente e nessuno quando sono in compagnia dei miei personaggi. Di solito quando scrivo dormo molto poco, la notte mi serve per riordinare le idee e capire in che direzione far andare la storia, perciò scrivo quasi sempre quando la luna decide di lasciare il posto al sole e fino all’ora di pranzo.
Hai dei progetti futuri da condividere?
Come anticipavo poco prima sto scrivendo un romanzo che affronta le problematiche adolescenziali, in modo particolare il bullissmo che si sta sempre più diffondendo tra le ragazzine, mi sto documentando molto, leggendo tanto, perché non è un argomento che si può affrontare con leggerezza, speriamo di riuscire a fare un buon lavoro.
Ti va di dare consigli a chi come te vorrebbe realizzare il sogno di pubblicare un libro?
Non credo di avere abbastanza esperienza alle spalle per poter dare dei consigli a chi sogna di pubblicare un libro, anche se mi sono resa conto che nell’ambiente degli scrittori emergenti ci sono tantissime persone che si sentono già arrivate e che dispensano consigli a destra e manca come se fossero super esperti, l’unica cosa che mi sento di dire e di non affidarsi mai a delle case editrici a pagamento e di essere assolutamente severi nel giudicare ciò che hanno scritto, soltanto così avranno la possibilità di capire se hanno un reale talento per la scrittura.
Un grazie speciale a Jolanda Buccella per aver risposto alle mie domande. Le auguro di ottenere successo con i suoi libri e di regalare sempre emozioni ai suoi lettori! Chi ha un sogno, deve sempre lottare per realizzarlo!
Allora che ne pensate? Volete leggere questo libro? Lo avete già fatto? Se volete lasciare pareri e impressioni, commentate pure!