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Stomaco pieno, mente in libertà.

26/5/2013

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Vedete quegli occhioni dolci e quella panciona enorme? Sì, oggi sono così. Ho lo stomaco pienissimo, a tratti ho la nausea, ma vi porgo due occhioni dolci dolci, così magari ricevo un sorriso, no? No?! Dai, un sorrisone non fa mai male! Sono tornata da poco in casa, dopo il pranzo di una comunione, che non è iniziata poi molto bene. Non ho fatto in tempo ad arrivare e salutare, che subito mi hanno messo una telecamera tra le mani e mi hanno cordialmente invitata a riprendere quanto più possibile.
Ehm, ecco. Ora, premettendo il fatto che io con una telecamera in mano rischio solo di far disastri, aggiungete che per l'occasione avevo indossato scarpe seminuove con tacchi alti che non so troppo portare - e sopportare! - e concludiamo con il restare in piedi per più di un'ora, amalgamate il tutto e potrete capire quanto mi giravano le scatole. Non ho potuto godermi niente e stavo per sclerare di brutto! Poi, quando la messa era finita, mi sono seduta tranquillamente su una sedia e ... no! Sono stata subito richiamata per fare altri video. Ahhh, stavo per dare di matto. Ammettiamolo però, sono fin troppo buona e paziente.
Risultato della mattinata? Avevo i piedi a pezzi, un dolore lancinante, e un livello di sopportazione quasi finito. Unico desiderio: tornare a casa! Impossibile, ovviamente, perché a seguire c'era il pranzo. Per fortuna la mia sorellina aveva portato con sé delle ballerine, che mi entravano a malapena, ma mi hanno permesso di non soffrire troppo per il resto della giornata.
Se ci aggiungiamo che non stavo troppo bene di mio... insomma, non è stata una grande giornata, se non fosse per la visione della mia splendida nipotina, che riesce sempre a farmi sorridere.
Ho mangiato veramente troppo, anche se non tutto era eccezionale. Piuttosto passabile, ma insomma, finiamola di criticare tutto e andiamo avanti.

Il ritorno a casa è stato piacevole e sorprendente.
Come mi sono connessa alla mia mail e su EFP ho trovato delle gradevoli sorprese che mi hanno spinta a sorridere e a credere un po' più in me stessa. Sono sempre più convinta che l'essermi addentrata in questa nuova passione e attività, mi permetta di crescere, di migliorarmi, di andare avanti, anche quando pensavo che tutto fosse irrimediabilmente perduto.
Quando ho iniziato a proporre la mia "collaborazione" ad autori emergenti, non pensavo di ricevere così tante richieste. E invece! Ora ne sono sommersa, tanto che ho dovuto abbandonare per un po' i miei propositi di lettura. Ci sono molti classici che attendono ancora di essere letti, ma non mi va di far attendere troppo chi mi ha concesso la propria opera. Non sono un'esperta, né una giornalista. Quello che faccio è semplicemente esprimere le mie opinioni, sulla base delle mie conoscenze e soprattutto delle emozioni che tali storie mi donano. Nel mio dare una valutazione, però, cerco sempre di separare i grandi autori classici, dai moderni, dagli esordienti. Non perché quest'ultimi non meritino, ma perché è ovvio - almeno per me - che un voto massimo dato a un Hugo (solo per fare un esempio), non sarà mai uguale a un voto massimo dato a un esordiente.
Forse i miei giudizi non saranno simili a quelli di altri, ma sono sempre del parere che ognuno di noi trae dai libri emozioni diverse, differenti significati, sulla base delle proprie esperienze, conoscenze, letture. Io cerco di ritrovare nei libri qualche messaggio che possa aiutarmi nella vita. Emozioni che mi mancano. Quindi, probabilmente un libro che per me è bellissimo, per un'altra persona, potrebbe essere passabile. E viceversa. Non bisogna mai giudicare l'opinione dell'altro, bensì instaurare una discussione pacifica e costruttiva, che fa crescere.
Comunque, ringrazio veramente chi mi sta inviando le proprie storie, affidandosi a un mio giudizio. Mi fanno sentire in un certo senso importante e degna di attenzione. Ne sono veramente felice. Sto ancora valutando se instaurare collaborazioni anche con le case editrici più grandi, ci sono troppi libri che vorrei leggere ma che non posso permettermi, e vorrei donare le mie personali recensioni, ma il problema è... sono veramente pronta a ricevere libri? Avrò tempo e spazio dove metterli? Ancora un poco sì, ma be', ci devo riflettere un po' di più.

Altra sorpresa è stata EFP. Mi sono connessa per controllare il mio account e ho trovato altre due recensioni positive! Che gioia! Non sapete quanto le opinioni costruttive e positive mi spingano ad andare avanti, a capire che il talento ce l'ho, devo solo affinarlo meglio, e cercare di buttarmi di più, di non essere frenata. Oh, quali pensieri affollano la mia mente. Ma la verità è che ho una fottuta paura: di ricevere un no, di vedere porte sbattute, di deprimermi facilmente. Di ricevere opinioni talmente distruttive da annientarmi. Sì, forse sto esagerando, ma ormai sono in tanti a scrivere e non è facile emergere. Però sono ugualmente felice di sapere che sembra una storia originale, un punto a cui aspiro sempre, ma che temevo di non aver raggiunto. Forza, forza, mia piccola Desy, che insieme potremo toccare i cuori delle persone.
E voi, Claire, Sofia, Serena, Amy, Seanna e tutte le altre, non affollate troppo la mia mente con le vostre voci suadenti. Sono sicura che arriverà il tempo per ognuna di voi. Prima o poi tornerò a riempire pagine bianche e le vostre storie vedranno la luce.

Sembro folle vero? Forse un pochino lo sono, ma non importa. Troppa serietà fa male. Bisogna imparare a non prendersi mai troppo sul serio, e a serbare un tocco di follia e di infantilità che non nuoce. No?

Per quanto riguarda le rubriche, non so proprio cosa rispondere a una domanda musicale. Uff! Quindi ci rifletterò su in questi giorni e poi, appena possibile, continuerò la strada per raggiungere i 30 giorni! Ce la posso fare.

So di aver parlato troppo e probabilmente chi passa di qui penserà che sono così matta e scapperà via, ma sono fatta così, quindi, suvvia ridete!
Ah già, perché rido?
Semplicemente perché credo sempre di più che la ruota gira. Chi ti ha fatto del male, con il tempo, subira la stessa sorte. Lo so, non è bello ridere dell'infelicità altrui, ma certe persone sono così meschine e false, che devono imparare molto, e forse una bella batosta ogni tanto, potrà servire a smuovere un poco le loro coscienze. Oddio, in tutta sincerità, penso che tali persone non impareranno mai dai propri errori. Sono talmente prese dal proprio ego, dal pensiero che siano gli altri ad aver sbagliato e loro così perfetti, che non capiranno mai il dolore arrecato agli altri, i loro sbagli più grandi, e non abbasseranno mai la testa né cambieranno.
Loro sono perfetti così no?
Be', allora se qualcosa non va per il verso giusto - il loro - io ne sono felice. Vedetemi male, ma così imparano.
Ho subito troppe cattiverie in questa vita, fidandomi totalmente di chi ritenevo amico, e poi sono stata pugnalata alle spalle. Il dolore è ancora fisso nel cuore, una macchia impossibile da cancellare, una cicatrice che rimarrà sempre lì. Tuttavia, io sono cambiata. Sono cresciuta e continuerò a crescere. Voglio essere felice e so che posso costruire da sola la mia felicità. Mi dispiace per voi. Voi che mi avete fatto così male. Ma ora sono io a ridere. E' brutto farlo, ma a volte se lo meritano.

E poi ci sono persone che mancano... ma che non potranno mai più tornare nella tua vita. Persone da dimenticare, anche se risulta impossibile.

Scusate, ma ogni tanto mi lascio andare ai pensieri, così. Ora concludo davvero e tra poco spengo anche il pc. Non mi sto sentendo troppo bene, ma sorrido. Oh sì.

A presto.
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Riflessioni di un maggio che sa di novembre.

23/5/2013

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Con un po' di fatica, ho portato a termine il compito di oggi: sistemare secondo il mio gusto personale, la libreria di casa nel tentativo di trovare più spazio per eventuali, futuri libri. Con questo tempaccio e questo freddo (mi sono vestita di nuovo invernale, eh), non c'era molto altro da fare, e così... (Ma vi sembra normale che a Maggio faccia così freddo?!?! A me,  assolutamente no!).
La cosa, però, non è facile, perché dovete sapere che in casa ci sono moltissimi libri. Alcuni nuovi, grazie ai miei acquisti, altri più vecchi - acquisti di mia sorella di anni passati - ma, addirittura ci sono anche libri molto più vecchi, di mio padre (anche se non l'ho mai visto veramente leggere, ma ok). Curiosando, ho compreso di aver già una lunga lista di libri da leggere ancora, e spero di farlo presto! Ultimamente mi sono un po' arenata. Sto leggendo libri di autori emergenti che non mi stanno colpendo troppo, eppure voglio dare loro la possibilità di sorprendermi, magari con un finale favoloso. Non sono una che bacchetta troppo, perché so che dietro un libro, c'è anima e lavoro. Anche se i miei giudizi sono sempre molto, molto, sinceri. Vengono dal cuore. Probabilmente, però, sono io che non sono adatta a certi generi... Vedremo.
Guardo i miei libri, più o meno soddisfatta. Non mi piace granché fare le "seconde file", ma è impossibile farne a meno. Ci sono libri che ho letto e riletto, che ho amato. Libri che attendono ancora di essere scoperti, libri del passato che vorrei riscoprire. Ma è difficile stare dietro a tutti. Ci vorrebbero mille vite per riuscire a leggere tutto quello che si desidera, e ahimé, io non sono neanche troppo veloce. Sarà perché preferisco assaporarli più lentamente, sarà perché forse sono proprio lenta. A volte mi chiedo: ma chi legge tantissimi libri, non avverte la fatica agli occhi? O è un problema solo mio, alla lunga?
E' anche vero che solitamente leggo solo in viaggio, una mezzoretta e anche meno, e poi a casa faccio altro. E la sera, non sempre riesco a tenere gli occhi aperti per andare avanti con le letture.
Comunque una cosa è certa, io senza libri non potrei stare. Una casa priva di questi amici meravigliosi, sarebbe vuota, senz'anima. Quando potrò avere una casa mia, so già che inserirò librerie in tutte le stanze! Ahahah. Forse son folle, ma li ritengo tra i migliori adornamenti che si possano trovare.
Quanto vorrei lavorare in mezzo ai libri... quanto vorrei lavorare nel mondo meraviglioso della cultura...
Al momento però è solo un sogno, ma non mi arrendo. Ho visto che chi crede fermamente nel proprio sogno alla fine lo realizza. Non devo disperare e devo cercare di comprendere dentro di me cosa voglio realmente.

Nei prossimi giorni non so quanto aggiornerò questo sito. Avrei voluto rispettare le rubriche sul blog dedicato completamente ai libri, ma sarà impossibile temo, tantopiù che il tema dello Speciale di domenica saranno ... I Promessi Sposi, quindi non sarà un lavoro facile (ma chi me lo fa fare?!?! Ahahah! Semplicemente perché amo ciò che la mia mente sprigiona qualche volta. Sì, a volte, brilla).
Però, salvo imprevisti, domani ho tutta l'intenzione di aggiornare la mia storia "Il Lupo e la Rosa", nella speranza che continui a piacere. Ringrazio profondamente chi lascia sempre un suo pensiero, mi fa davvero molto piacere.

Dai, prima di andare a letto, giacché sono piuttosto stanchina (e ho la schiena a pezzi! Ah la vecchiaia! ahahah), aggiorno le rubriche di questa sezione in maniera piuttosto rapida.

Intanto, vi auguro la buona notte. A te, a tutti voi che passate di qua e date linfa vitale a questo mio piccolo mondo. Magari non lasciate commenti, ma se in qualche modo i miei pensieri, le mie idee, e ciò che creo vi emozionano, già è tanto per me.

A presto.

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Giorno 19 - una canzone dal tuo album preferito

Picchiatemi, ma io voglio farvelo conoscere, ecco!

La canzone scelta è...

Ogni Cosa, di Giò di Tonno!

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Giorno 19 - Il tuo film d'azione preferito

Be', non saprei di preciso. Ma tra i film considerati d'azione, ho scelto...

Inception.

Forse non è totalmente d'azione, ma più fantascientifico, ma va bene lo stesso, ecco!
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E ora a letto!!!
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Giorno 18!

9/5/2013

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Oggi non ho granché voglia di aggiornare il blog. Non so neanch'io bene il motivo, quindi faccio un'incursione rapida ma importante, per aggiornare le due rubriche di 30 giorni di... che ho lasciato un po' da parte, dando una maggiore importanza al mondo dei libri. La voglia di gestire questo mio sito non si è però persa, anzi! Ho tanto ancora da fare, da scrivere e condividere, quindi state connessi! Ho ricevuto una notizia importante oggi e già fremo dalla voglia che il 31 maggio sia già qui! Forse potrò rincontrare la Stella dagli occhi smeraldo che tanto mi fa star bene con la sua voce, simpatia e incredibile persona! Ohh, speriamo bene! Incrociate le dita per me!
Ora però, mettiamoci sotto con le rubriche. Arrivare a 30 giorni è lunga ancora, ma ce la farò!

Pronti? 3... 2... 1...
VIA!

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Giorno 18 - una canzone che vorresti ascoltare alla radio

L'Angelo, di Giò di Tonno.
Una canzone dolcissima che entra nel cuore, ma che purtroppo non ho mai sentito in radio (da aggiungere, però, che non l'ascolto molto - la radio eh! -...)

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Giorno 18 - La tua commedia preferita

Scelta ardua, ma alla fine ho optato per...

Frankenstein Jr. di Mel Brooks!

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Piccole emozioni.

2/5/2013

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C'è qualcosa che scalda sempre il cuore, che fa affiorare un sorriso, che sfiora con delicatezza anche l'anima. Cosa? Sicuramente i bambini.
Ho sempre avuto un amore intenso per quei piccoli che con i loro occhi luminosi, la loro curiosità e fulgida fantasia, sanno riuscire a rischiarare anche l'oscurità più nera.
Se penso alla mia nipotina, perla preziosa e luce della mia vita, non posso non sorridere. Io la amo, come se fosse la mia bambina. Quando per gioco mi chiama "mamma", avverto quasi le lacrime, un senso di commozione unica. Ammetto che sin da bambina ho sempre desiderato diventare madre. Mi direte, da bambina?!? Be' sì, ho sempre preferito di più le bambole alle barbie. Ricordo con dolcezza, che cullavo con amore i miei bambolotti, donavo loro un nome, mi prendevo un'amorevole cura di loro, e poi crescendo ho sempre sognato di trovare l'amore della mia vita, con cui condividere tutto, e soprattutto la voglia di creare una famiglia insieme.
Certo, poi la realtà è sempre più crudele dei sogni, e non ho trovato ancora quello che cercavo, ma il sogno di diventare madre è sempre lì.
Ho una paura folle in realtà, perché sono una persona che sopporta difficilmente i dolori, e quindi non oso immaginare come potrò affrontare un'esperienza simile, ma ho una voglia folle di stringere un piccino tutto mio, sangue del mio sangue, tra le mie braccia. Pensare che quel figlio è mio, e donargli tutto l'amore possibile.
Forse è ancora presto per parlarne, anche se molte alla mia età hanno già un figlio. Tuttavia, in un mondo pieno di crisi come quello attuale, si deve andare per gradi, ma i sogni non sono da buttare. Bisogna lottare per realizzarli, anche se ammetto che spesso è facile perdere la fiducia...

Comunque tutto questo bel discorso per dire che oggi ho provato un'emozione particolare. In molti mi ritengono pazza, ma vedere alla tv il mio cantautore preferito, illuminato da una luce speciale e ancor più bello del solito, mi ha emozionata! Sì, ora mi direte, ma sempre di lui parli?!? Giò Di Tonno è speciale, ed è impossibile non rivolgergli sempre un pensiero. E' una persona più unica che rara, un artista dal talento meraviglioso, e presto, molto presto, diventerà Papà!
Ebbene sì, la sua bellissima Sara è incinta e stanno aspettando un bel maschietto! Quando avverrà tutto ciò? Se tutto va secondo i piani, ad ottobre! Il mio mese! Sarà un bilancino come la sottoscritta? E riuscirò a incontrarlo prima del momento? Sto già pensando di cercare un piccolo pensiero per loro. Oh, no, non sono completamente folle, semplicemente lo sento molto vicino. E' uno di quegli artisti che non appaiono come persone lontane e distaccate, ma con il quale è possibile creare un legame invisibile, fatto di emozioni intense e una viva volontà di incontrarlo, anche solo per scambiarci due parole.
E' bellissimo vedere un futuro papà così felice. Basta soffermarsi a osservare quegli occhioni verdi ed è facile scorgervi una gioia immensa, un regalo meraviglioso che solo la vita e l'amore possono dare.

Giò e la sua Sara restano sempre un punto di riferimento al quale guardare. Vorrei tanto un giorno vivere una storia d'amore splendida come la loro. Essere felice come loro. Capire quali sono realmente le mie passioni e i miei talenti e gettarmici a capofitto, facendo del mio meglio.
Non sarò mai un'artista forse, ma qualche piccolo talento dovrò pur averlo da qualche parte no?
E poi chissà, forse un giorno l'amore arriverà anche per me, e con sè mi porterà la gioia più grande e profonda che la vita possa dare: un bambino.

Chiedo perdono a chi passerà di qui, per questi pensieri, ma io sono fatta così. Se ho emozioni da esprimere - e spesso non so con chi farlo - le riporto sul mio piccolo angolo virtuale.


Congratulazioni Giò e Sara, meritate tutta la gioia possibile e sono sicura che sarete ottimi genitori! Già mi commuovo a immaginare Giò che stringe tra le sue braccia il suo bambino, e che magari, chissà, gli regalerà una delle sue splendide canzoni.

Ogni tanto, un tocco di dolci emozioni serve. No?

A presto, con la promessa di inserire nei futuri post, notizie su serie tv, film, musicals e soprattutto quelle benedette rubriche che ancora non concludo! Eheheh!
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Arrivederci Aprile, Benvenuto Maggio!

1/5/2013

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Siamo giunti al mese di maggio, uno dei miei preferiti, anche se quest’anno non lo inizio nel migliore dei modi. Perché? Semplice. Ho la gola a pezzi, un forte mal di testa, e una debolezza che non sembra svanire, e quindi festeggio questo giorno in casa, nel vano tentativo di lottare con una connessione schifosa, che non mi permette di cazzeggiare tranquillamente sul mio letto. Dannata!

Al momento sembra vincere lei, ma vedremo! Questa rosellina del deserto sembra molto delicata, ma se si arrabbia sono guai!

Comunque, cerchiamo di pensare a questo mese appena concluso. Come già detto non ho mai amato Aprile, perché non mi ha mai portato niente di buono, ma quest’anno non è andato troppo male. Certo, i miei nervi sono saltati diverse volte, ma tutto sommato, rispetto agli altri anni è stato un mese più vivibile, penso…

Oggi oltre a stare male fisicamente, mi sento un po’ giù di morale. Tutti gli anni ero presente al Concerto del Primo Maggio a Roma, e ora invece… sto come un derelitto ancorato sul mio letto, e cerco di cancellare pensieri che possono solo farmi male.

Ci sono stati cambiamenti in me? Non lo so. La mia esperienza lavorativa mi sta portando ad essere forse un pochino più intraprendente, ad abbattere un minimo quella folle timidezza che mi impedisce di mostrare agli altri realmente chi sono, e ultimamente sono anche “uscita” con qualcuno. Certo, in casa mia sembra che se esci con qualcuno dell’altro sesso, significa che stai per fidanzarti, ma non è assolutamente così. Che poi uscire è dire troppo. Sono stata a pranzo e a mangiare un gelato con un amico, e devo dire che mi sta facendo bene. A differenza dei miei familiari, io non ci vedo nulla di male, anzi. Per me è veramente solo un amico, che sto conoscendo pian piano, e non sarà mai nulla di più. Forse così riesco a non bloccarmi troppo, a cercare di riscoprire quella parolina magica “amicizia” in cui difficilmente credo. E non è male parlarci, anche se ancora noto che la mia timidezza e l’imbarazzo non scemano.

Ho dimenticato il mio passato? No, ancora no. Ci sto lavorando, forse non dovrei neanche parlarne, perché così non faccio altro che pensarci ancora e stare male, ma certi giorni sono impossibili da dimenticare. Esistono date che sono state importanti e che fanno affiorare ricordi indesiderati. Però si va avanti, ci si butta nel lavoro e nelle passioni, e si lavora su se stessi.

Effettivamente le mie passioni, in questi mesi, mi stanno dando tanto. Ho ricevuto diverso materiale da leggere e recensire – cosa che da un lato ha incrementato di molto le mie letture  - anche se ammetto che vorrei un riconoscimento anche da grandi case editrici, ma in fondo non sto facendo troppo per farmi notare. Non voglio fare del mio sito-blog una copia esatta della moltitudine di lit-blog che spopolano sul web, e infatti, nel mio piccolo, sto cercando di differenziare anche le rubriche. Ora, la mia mente sempre attiva, mi ha spinta a tentare la strada delle interviste agli autori. Pensavo di iniziare dagli esordienti, perché in fondo è mio desiderio aiutarli, promuovere le loro opere, farli scoprire, soprattutto se davvero meritevoli. Sto cercando di stilare delle domande adatte, anche se non sono un’esperta del settore, quindi spero di non sembrare scialba.

Sto leggendo molto, e trovo sempre di più che i libri possono aprire la mente e riempire il cuore di intense emozioni. Tuttavia, sento che qualcosa manca. Oltre a quell'assenza di riconoscimenti di cui parlavo prima – e che dipende sicuramente anche da me, che con la mia timidezza, non mi mostro apertamente alle Case Editrici – mi manca scrivere, portare sulla carta i mondi che affollano la mia mente, la mia fantasia. Rendere di carta quei personaggi che con le loro voci affollano i miei pensieri. E mi potrete dire, “perché non scrivi?” . Non lo so. Temo di essere entrata in un circolo bruttissimo. In quel famigerato e conosciuto “blocco dello scrittore” che mi impedisce di fermarmi, trovare del tempo, e buttarmi intensamente sulla scrittura. Forse ciò dipende anche dal fatto che difficilmente riesco a rimanere sola, a trovare quel silenzio e quella concentrazione necessari per scrivere. Da quando sono rimasta sola, e ho reagito così tristemente all’abbandono della persona amata, mi sento sempre osservata, scrutata, ed è impossibile pensare di buttar giù qualcosa. A volte ho pensato di portarmi dietro quaderni per scrivere in giro, ma è odioso essere bloccati e sentire sempre la stessa domanda “Che scrivi?”. In primo luogo, sono affari miei, e poi una volta che si viene interrotti, è difficile riprendere la trama.

Forse le mie sono soltanto mere giustificazioni prive di senso, ma spero tanto di riuscire a scrivere. La domanda seguente, però, è: avrò mai il coraggio di far leggere ciò che scrivo a qualche casa editrice? Non lo so. Ho tanti pensieri in realtà sciocchi che non scriverò, e forse dovrei anche impedirmi di pensare.

Riflettere troppo fa male, così come abbandonarsi a futili paure prive di senso. Quindi, appena possibile, cercherò di star meglio e di riprovare a vergare qualcosa. Perché ci sono tanti mondi e personaggi che attendono di prendere vita e non voglio impedire loro di comparire su bianche pagine virtuali o cartacee. Forse un giorno anch’io sarò una di quegli autori esordienti che pubblico sul mio blog, e mi auguro che ci sarà qualcuno pronto ad aiutarmi nel difficile percorso della pubblicazione e promozione.

Effettivamente, ormai diventare scrittore sembra essere una moda. E, attualmente, è facile pubblicare. Magari non con editori importanti, ma basta pubblicare su Amazon e fare un’ampia opera di promozione e puff, si ottiene visibilità, e forse si riesce ad attirare l’attenzione di qualche casa editrice. Non è una critica la mia, anzi, sono dell’idea che se uno ha veramente il sogno di scrivere, e le capacità per farlo, debba mettersi in gioco e fare il tutto per emergere. Faccio i miei complimenti a chi ce la fa, e spero tanto di farcela anch’io, perlomeno a completare uno dei miei romanzi. E’ da tanto che non scrivo più, forse anche perché sto molto su questo sito, aggiorno quasi ogni giorno, e rimane ben poco tempo per fare altro. Vedrò di organizzarmi meglio, in futuro.

Insomma, tante riflessioni forse sconnesse, ma avevo voglia di buttar giù qualcosa.

In realtà, il mio desiderio era di riportare i miei pensieri anche su due eventi che non vanno mai rimossi dalla nostra coscienza.

Il 25 aprile, data della Liberazione dell’Italia dalla dittatura e ferocia Fascista e Nazista, e il 26 aprile, ricordo del disastro di Chernobyl.

Sono due avvenimenti in realtà del tutto diversi, ma che non posso dimenticare. Il secondo poi, mi tocca da vicino. Sono nata nell’86, anno di quel terribile avvenimento, che ha portato alla morte di numerose persone, che ancora attualmente hanno tumori, e altri effetti delle radiazioni prodotte dalla centrale nucleare che scoppiò in quella data.

In molti non ne parlano, ma a mio avviso, il disastro di Chernobyl, dovrebbe sempre essere un monito per tutti coloro che desiderano creare centrali nucleari. Sì, forse ora aprirò un dibattito su ciò, ma io sono e sarò sempre contraria a questa installazione, soprattutto in un territorio come quello Italiano, dove i terremoti sono frequenti, e il rischio di disastri ambientali è molto alto. Forse sarò considerata tragica, ma provate a cercare immagini su qualsiasi motore di ricerca, e vedrete quali sono gli effetti delle radiazioni. Una volta ci ho provato, e avevo lo stomaco sottosopra, un forte senso di nausea e una profonda tristezza nel cuore. Bambini con malformazioni, donne che sono divenute sterili, perdendo per sempre la possibilità di avere un figlio, persone malate di tumore, e una città ormai quasi rasa al suolo, dove le radiazioni non sono scomparse. Ecco, io una centrale nucleare vicino casa non la voglio. Io non voglio rischiare la mia vita essendo colpita da radiazioni. Io ho il fottuto terrore delle armi/centrali nucleari. Sarò sempre contraria a eventuali installazioni.

Comunque sul Disastro di Chernobyl, lo scorso anno, avevo scritto anche un semplice racconto, che spero possiate gradire. E’ triste, ma è frutto delle emozioni che sono scaturite nel mio cuore, dopo ricerche e ricordi. Qui sotto potete trovare il link, se vi va di leggerlo.

Impossibile Dimenticare


Passando al 25 Aprile, è una festa molto importante, per tutti noi italiani. I nostri nonni e bisnonni hanno lottato per ritrovare la libertà, e grazie agli alleati e alle loro forze, alla loro determinazione, e lotta nonostante le difficoltà, ci hanno resi liberi. Sì, certo, anche in questo caso si dovrebbero aprire parentesi belle grandi, ma dovremmo fermarci anche a riflettere. Senza l'azione di donne e uomini valorosi, che nonostante il rischio di morte certa e di torture terribili hanno continuato a perseverare nel loro ottimo intento, noi oggi saremmo ancora "schiavi" di una dittatura orrenda, che puniva e colpiva chiunque andasse contro il regime. Non ci sarebbero stati blog dove poter scrivere i nostri pensieri, le nostre idee sarebbero rimaste celate, la nostra vita forse colma di miseria e paura.
Io resto nauseata dai giovani che tornano a elogiare il fascismo e - ancor peggio - il nazismo, e forse spesso non hanno neanche studiato nulla a riguardo. Persone che odiano altre persone. Persone che si professano migliori di altre. Persone che uccidono, persone che uccidono la memoria e la lotta condotta da tutti coloro che nel 45 ci hanno permesso di essere liberi.
Poi ci sono anche i giovani che non sanno neanche cosa si festeggi in questa data così importante. Per loro il 25 Aprile equivale a pic nic in montagna e al mare, e nulla più.
Lasciatemelo dire. Tutto ciò è davvero triste.
Ecco perché penso sempre che nel mondo attuale bisognerebbe aprire molto di più i libri, anziché la bocca. Bisognerebbe staccarsi da smartphone e Iphone e altri aggeggi elettronici, fissandosi su giochini e basta, e aprire la mente. Leggere, quanto più possibile, e non vedere chi già lo fa come alieni provenienti da chissà quale pianeta.
E' anche vero che a scuola molti professori non ti fanno amare e incuriosire su certi argomenti, che vengono così letti e studiati di malavoglia e senza la dovuta attenzione e il rispetto.
Personalmente, alle elementari avevo una maestra più unica che rara, che ci ha fatto partecipare a un concorso sulla Resistenza, un lavoro interessantissimo sui partigiani delle nostre zone, che ci ha permesso di vincere un bel viaggio a Roma. E' un libricino che ancora ho e che di sovente mi ritrovo a leggere, un po' per curiosità, un po' per tornare a quel mondo infantile che non posso dimenticare.
A mio avviso bisognerebbe invogliare maggiormente i ragazzi allo studio, e alla lettura. Io non sono un'esperta, anzi, ero - e sicuramente sono - all'oscuro di molte cose. Delle Foibe ho saputo solo da pochi anni, così dei desaparecidos argentini, e altro ancora. Appunto per questo, ho sempre voglia e sono sempre disposta a conoscere, ad aprire la mente, a comprendere prima di parlare.



Ok, lo so, ho scritto troppo e anche in modo confuso. Troppi pensieri sparpagliati e forse neanche analizzati nella maniera dovuta, ma avevo bisogno di gettare fuori questo flusso di parole e pensieri, che altrimenti riempiva troppo la mia testolina già piena di molto altro.

Spero di non essere risultata pesante o confusa.

A presto, e buon primo maggio, anche se la situazione lavorativa è davvero tragica in Italia, e parla una laureata disoccupata, che svolge uno stage gratuito.

Eh.



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