Però sono proprio sfortunata, anzi, una grandissima sbadata. Non sono mai stata estratta per nulla, neanche per il concorso più idiota, e una volta che mi capita, mi scordo totalmente della cosa. Argh!
Be', non disperiamo va' e sorridiamo, che se mi deprimo anche per queste piccole cose, finisce male davvero.
Passando ad altro, pochi giorni fa ho deciso di seguire una ricetta presa dal libro "La Figlia dei Ricordi" di Sarah Mc Coy, che ho recensito qui, anche se ho apportato diverse modifiche, poiché alcuni ingredienti non sono proprio di mio gradimento, e quindi diciamo che ho "stravolto" un poco la ricetta originale.
Qui ciò che ho realizzato.
Comunque, vi propongo la ricetta direttamente presa dal sito www.lafigliadeiricordi.it (vi ricordo che la potete trovare, insieme alle altre, anche alla fine del libro, che consiglio vivamente di leggere!).
THOMASPLÄTZCHEN
Per l’impasto
450 g di farina 00
125 g di burro
125 g di zucchero semolato
125 ml di latte
10 g di bicarbonato di sodio
Un pizzico di sale
Per il ripieno
15 g di burro fuso
225 g di uvetta sultanina (o mirtilli o ribes o piccola frutta secca in genere)
60 g di zucchero semolato
Per la glassa
250 g di zucchero a velo
45 g di burro fuso
Una bustina di vanillina
Metti in una ciotola grande la farina, lo zucchero, il bicarbonato, il burro, il latte e il pizzico di sale e mescola fino a ottenere una bella palla d’impasto. Quindi prendi un matterello e stendi la palla, formando un rettangolo spesso circa mezzo centimetro con un lato lungo rivolto verso di te.
Per il ripieno, amalgama in una ciotola lo zucchero, il burro e l’uvetta sultanina. Spalma il ripieno sull’impasto steso e, partendo dal lato lungo, arrotolalo su se stesso; poi taglialo a fette spesse un paio di centimetri. Disponi le fette su una teglia rivestita di carta oleata e cuocile in forno preriscaldato a 180° C finché non si dorano in superficie. Ci vorranno 12-15 minuti.
Per la glassa, mescola lo zucchero a velo, la vanillina e il burro. Spennella il composto ottenuto sui Thomasplätzchen appena sfornati e, prima di mangiarli, falli almeno raffreddare un po’.
Per oggi concludo qui. Avrei voluto inserire un'altra domanda delle rubriche, ma ammetto che non so trovare ancora risposta a quello che mi viene chiesto, quindi sarà per un'altra volta!
A presto!