Tra i tanti è spiccato subito il primo, più elaborato, riferito proprio a me. Mi ha fatto sorridere e arrossire. "Avvenente fanciulla". Io? Ho capito in seguito chi è stato a scrivermelo, ed è una persona carinissima. Certo, non pensavo di colpire. Okay, ora non mi sto montando la testa però, sia chiaro.
Solo che i complimenti fanno tanto piacere. Uscire mi permette di scoprire che forse quel mondo fuori dal mio guscio non è proprio pessimo. Anche se ora sembrano fare a gara a chi mi vuole trovare per primo un nuovo fidanzato. Ah beh, mettiamola così. Se lo fanno loro, io posso star comodamente ferma da una parte e limitarmi a conoscere il diretto interessato e dare così una mia opinione. Poi ci sono persone che mi dicono pure che ho brutti gusti. Quindi, avanti, proponete voi! Ahahah. Okay, torno in me.
Volevo aggiornare meglio il blog questo pomeriggio, ma mi sono persa tra chat e musica e quindi eccomi di corsa a inserire una nuova puntata delle mie rubriche. Però, annuncio subito che la domanda sulla musica non avrà risposta, perché non ho proprio capito la domanda. Mi spiace. Se la capite voi, spiegatemela, che probabilmente ho qualche rotella fuori posto e il criceto non gira bene nel mio cervellino.
Iniziamo!
Ecco. Ora che significa un piacere peccaminoso? Okay che ultimamente (solo ultimamente?!?!) interpreto tutto "male", come una sorta di doppio senso. Ma... che significa? Quale canzone può essere un piacere peccaminoso? Una canzone che mi piace da impazzire? O che altro?
Boh. Io non ho proprio idea di cosa inserire qui. Quindi, mi spiace, ma non ho risposte.
Okay, questo ce l'ho!
Il film che mi ha colpito veramente tanto è "La Generazione Rubata" di cui parlo più dettagliatamente QUI
Il soggetto è tratto dal libro Barriera per conigli (Follow the Rabbit-Proof Fence) di Doris Pilkington, che affronta il tema dei bambini aborigeni australiani forzatamente allontanati dalle loro famiglie, la cosiddetta generazione rubata. Si tratta di bambini mezzo-sangue nati dall' incrocio tra inglesi e nativi.
Una storia vera. Un film come una sorta di documentario su uno dei fatti più brutti della storia dell'Australia. Una dura "repressione" degli aborigeni. I bambini venivano allontanati dalle loro madri, cresciuti alla maniera dei "bianchi" e poi non facevano di certo felice fine. E' una storia che strazia il cuore, perché non è giusto costringere una popolazione ad abbandonare le proprie usanze, il proprio credo, a cambiare la propria vita. Allontanare i figli dalle proprie madri è disumano.
Ma è anche dolce. Le due sorelline troveranno la forza di scappare e tornare indietro.
Ecco qui! Cinque giorni ancora e finalmente concluderò queste "rubriche"! Yuppi!