Forse anche dal fatto che febbraio, nonostante il freddo, è considerato il mese dell'amore: non è forse San Valentino il 14? Una data che per me ha rappresentato tante cose: in passato, quando non avevo ancora trovato per nulla l'amore, guardavo quasi con invidia le altre, ma anche con un filo di speranza, forse anch'io un giorno avrei potuto ricevere rose e sorprese! Poi c'è stato l'amore, i regali, le sorprese dei primi tempi, e il vuoto degli anni successivi. In verità penso che sia solo una data come un'altra, ormai più commercializzata che altro. In fondo, l'amore dovrebbe essere donato ogni singolo giorno e non solo in una volta.
Comunque, tornando al discorso principale: negli ultimi giorni vengo perennemente attratta dai libri che parlano d'amore, ma anche da film che elargiscono tale sentimento. Così profondo, così unico, così speciale.
Ieri, in particolare, ho visto per la prima volta un film molto carino, anche se facilmente prevedibile: già dall'inizio è, infatti, facile capire come finirà. Ma le commedie romantiche sono fatte per chi non vuole film troppo complicati da seguire, per chi ha voglia di sognare un poco, si vuole rilassare, e fantasticare su un amore che nella realtà è molto difficile - se non impossibile - avere.
Non posso approfondire troppo l'argomento, poiché ho ancora il cuore scosso e ferito, e rischierei di dare una visione non così carina degli uomini; anche se in fondo, dentro di me, ho sempre la speranza di incontrare la mia "Bestia-Principe" che mi renda veramente felice e mi faccia sentire l'unica per lui, una persona speciale con la quale condividere la sua vita.
Inutile, è più forte di me. Sbatto così forte la testa e vengo così profondamente delusa dall'altro sesso, eppure non posso smettere di sognare e fantasticare. Non so se questo è un bene o un male.
Ma parliamo del film!
Protagonista è Sophie (interpretata da una bellissima e dolcissima Amanda Seyfried) che giunge in Italia, più precisamente a Verona, con il suo fidanzato, in una sorta di "luna di miele" anticipata. Lui, Victor (Gael Garcìa Bernal), è un ristoratore cultore del vino, lei un'aspirante giornalista. I loro reciproci impegni lavorativi, così, non permettono loro di passare molto tempo insieme, anzi, anziché unirsi maggiormente in vista di un futuro, possibile matrimonio, si allonteranno. Sophie, nella magica città di Romeo e Giulietta, si ritrova sotto il balcone della bella Giulietta e osserva con curiosità la moltitudine di ragazze che scrivono lettere d'amore rivolgendosi alla creatura di Shakespeare, chiedendo consiglio, e poi le affigono sul muro. Queste lettere, come ha modo di scoprire, vengono poi prese da un gruppo di donne che si occupano di rispondervi in veste di "Segretarie di Giulietta". Sono donne di ogni età, legate dal medesimo romanticismo e dalla precisa volontà di aiutare ragazze e donne che hanno problemi amorosi.
Sophie ne rimane profondamente coinvolta al punto di unirsi a loro, quando in un buco del muro, trova una vecchia lettera di cinquanta anni prima, scritta da una donna inglese, Claire (Vanessa Redgrave) in cerca del suo amore adolescienziale mai dimenticato.
Sophie capisce di dover rispondere, e dopo pochi giorni Claire e suo nipote Charlie (Christopher Egan) arriveranno in Italia, provenienti dall'Inghilterra, e si unirà a loro per andare alla ricerca di Lorenzo (Franco Nero), l'amore mai dimenticato della donna. La meta è la Toscana, ma la ricerca non si rivelerà poi così facile.
Inizialmente il nipote della donna, Charlie, non si dimostrerà così carino nei confronti di Sophie, sostenendo che lei non aveva il diritto di scrivere quella lettera, facendo così soffrire sua nonna nel qual caso Lorenzo non fosse stato trovato, o non l'avesse riconosciuta o, ancor peggio, fosse morto; ma poi, pian piano, tra i due le cose muteranno, anche grazie a Shakespeare e alla sua splendida opera.
La storia si conclude bene, ovviamente. L'amore trionfa e i personaggi si ritroveranno anche a crescere e a comprendere appieno la natura dei loro veri sentimenti.
In particolare, Sophie capirà che la sua storia con Victor è arrivata al capolinea. Lui è, infatti, così preso dal suo lavoro e dalle sue passioni da non interessarsi veramente a tutte le novità che lei ha da raccontargli; non si interessa minimamente del suo lavoro, limitandosi a credere in lei, e pian piano sarà impossibile continuare una storia simile.
Charlie, al contrario, in apparenza sembra scontroso e arrogante, ma poi rivela avere un cuore d'oro, un affetto smisurato per sua nonna, e comprenderà con il tempo che il suo cuore può appartenere solo a una donna: la bella e romanticissima Sophie.
Per un'amante come me di Shakespeare, e sopratutto di Romeo e la sua Giulietta, della bellissima e romantica Verona, non poteva mancare la visione di un tale film. Semplice, ma così romantico da illuminare il cuore.
In particolare, ho trovato molto originale la presenza di queste donne "le segretarie di Giulietta", interpretate da adorabili attrici italiane (Luisa Ranieri, Marina Massironi, Milena Vukotic e Lidia Biondi), che rispondono a nome della romantica "eroina" shakespeariana e cercano di confortare i cuori delle donne che chiedono consiglio in amore.
Ho amato tantissimo anche la lettera scritta da Sophie:
Cara Claire, ci sono parole "e" e "se" che da sole non hanno nulla di minaccioso, ma se le metti insieme una vicina all'altra hanno il potere di tormentarti per tutta la vita: "e se... e se... e se...". Non so come sia finita la tua storia, ma se quello che hai provato a quel tempo era vero amore, beh non è mai troppo tardi.
Se era vero allora perché non dovrebbe essere vero adesso. Ti serve solo il coraggio di seguire il tuo cuore. Non so cosa si prova con un amore come quello di Giulietta, un amore per cui lasciare le persone care, per cui attraversare gli oceani, ma mi piacerebbe credere che, se mai io dovessi provarlo, avrei il coraggio di tenerlo stretto. Claire se non lo hai fatto prima, spero che tu un giorno lo faccia!
Il coraggio di seguire il cuore, di non fermarsi alle parole "e se..." perché unendole, ti tormenteranno per tutta la vita e non ti permetteranno mai di essere felice.
Vorrei tanto scrivere anch'io una lettera a Giulietta e ottenere una risposta, ma i miei sentimenti sono così confusi...
Cara Giulietta,
ho sempre ammirato il tuo amore estremo per il tuo Romeo, un amore così intenso e potente da condurti a seguirlo nel sonno eterno se non potevate stare insieme. In molti non ci vedono nulla di così romantico in una storia come la vostra, dove due giovinetti s'incontrano una volta, si sposano il giorno dopo, e muiono dopo poco. Eppure il senso è più profondo. Il vostro amore era così unico, che avete lottato contro chi vi impediva di realizzarlo. Gioie così violente contrapposte a odio ancora più violento. Ma l'amore è più forte.
Giulietta, temo di essere davvero troppo romantica, ma anche profondamente ingenua. Ho creduto di amare, ma la verità è che mi sono illusa di poter avere delle storie che potessero condurmi alla felicità. Non le rinnego, nonostante il dolore provato, perché mi hanno consentito di crescere, eppure il cuore mi duole ancora così profondamente nel petto che al sol parlare d'amore, mi rattristo.
Mi sento così tremendamente sola da quando lui ha scelto di vivere la sua vita senza di me, da quando ho chiuso quel telefono non accettando tutte quelle parole, quell'attesa che mi avrebbe solo logorato l'animo. No, non era un'attesa con la certezza di un ritorno, come la tua. Non era un'attesa che ci avrebbe portato a vivere un amore più profondo, era solo un continuare a soffrire e allungare il brodo. Forse il nostro non era vero amore, anche se mi costa tanto dirlo. Il vero amore non finisce così, avremmo lottato per continuare a far esistere un "noi". Invece tutto si è concluso e, ancora a distanza di mesi, mi ritrovo qui a pormi domande su domande e a sentire una speranza che non so se morirà con facilità. Sto pensando a me e sto cercando di comprendere quello che voglio realmente, chi sono io, le mie passioni, i miei desideri, il mio presente e il mio futuro. Scrivo, leggo, guardo film, ascolto musica, faccio molte cose che mi rendono felice e che prima mettevo da parte per risparmiare soldini utili a vederlo. Ora c'è maggiore libertà, che prima mi negavo. Non posso dargli colpe su questo, è stata mia la colpa. Quando mi getto così maledettamente in una storia, non so perché, ma mi annullo. Metto l'altro al centro di tutti i miei pensieri, ed io scompaio. Penso alla mia vita solo in funzione dell'altro, ma ora ho compreso che la mia vita non può cessare quando sto con una persona; deve andare avanti e proseguire a pari passo con quella dell'altro, fino a che le nostre strade non possano unirsi in un'unica, raggiungendo così la felicità più vera.
Sto scoprendo una strana forza in me, che non pensavo di avere. Ultimamente mi butto maggiormente nelle cose, senza fermarmi troppo a torturarmi con pensieri e paure che possono nuocermi; eppure ci sono momenti in cui mi assale una profonda tristezza.
Sento il bisogno di un abbraccio, di un gesto di affetto, di sentirmi veramente amata e importante per un'altra persona.
Sai, Giulietta, pochi giorni fa sono arrivata prima a un concorso di scrittura su un forum dove ci sono altre persone che condividono la mia stessa passione, e per un attimo volevo riferirlo subito a lui, come facevo un tempo, ma poi la mia euforia si è bloccata al pensiero che di lui non mi resta che un fievole ricordo. Non c'era più nessuno con cui condividere la mia gioia.
Giulietta, dolce Giulietta, so che non sono ancora pronta per trovare un'altra persona, che le cose arrivano quando meno me le aspetto, che non devo pormi fretta alcuna eppure sono così confusa.
Da un lato avverto il profondo desiderio di trovare quell'amore che mi innalzi verso il cielo, una persona romantica che condivida almeno in parte le mie passioni, una persona che non sia così distante da me e che sia pronta a condividere con me ogni cosa; ma poi sorge una paura immensa. Ho paura di non essere più capace di buttarmi in una storia. Ancora, forse perché la ferita è ancora aperta, ho la terribile paura di soffrire ancora, di essere di nuovo illusa e delusa.
E poi c'è la mia perenne insicurezza, unita all'ingenuità, che mi fanno illudere così facilmente. Parto con i film mentali ed è la mia fine.
Ma so che dentro di me ho ancora tanto da donare, ancora tanto amore da offrire.
Voglio essere semplicemente felice...
Ok, sì, credo che un qualcosa del genere scriverei. Mi sono lasciata prendere un po' troppo la mano, ma oggi mi andava di scrivere così.
La verità è che sono una persona troppo romantica, e in questo mondo è facile soffrire per avere un animo tale.
Basta per oggi va!
Devo ancora pensare a quale canzone mi ricorda un posto in particolare, mannaggia! E' così complicato!
A presto, sognatori romantici!