Ohh, vorrei anche alcuni fumetti (eh sì, non sto scherzando): ho sempre desiderato quelli di Nana e di Piccoli Problemi di Cuore (Marmalade Boy)! Romanticona sono.
Comunque, preparatevi, perché se non lo avete già capito questo non sarà un post troppo serio, ma pieno di follia.
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Vorrei fare mille cose che richiedono l'uso dell'auto. Bene, io la patente ce l'ho. L'ho presa al primo colpo, perché sono stata bravissima (sì, be', ecco... diciamo che il mio 'bel' culetto ha giocato un ruolo fondamentale, perché la mia guida alla Schumacher ha un po' spaventato il mio insegnante - un po' porco - di scuolaguida; e il giorno della prova pratica ho beccato il tizio che non ci ha fatto fare praticamente niente, ma shhh, non lo diciamo in giro). Poi, però, una guida mal riuscita con un familiare e... ops, blocco! E da quel giorno non metto più piede alla guida di una macchina. Questo ha degli effetti negativi. Vivendo in un paesino di cacca, non posso muovermi la notte per andare in città senza l'ausilio di un'auto. E tutti i buoni propositi di fare una vita migliore e conoscere nuova gente vanno a farsi benedire (oltre a quello di andare a vedere concerti importanti. Sigh, Sob, Sniff).
Blocco numero due, signori e signore. Non so nuotare. Ok, questo non lo vedo in maniera così negativa. Insomma, non me ne importa nulla di nuotare in verità. Ma come è nato tutto?
Quanto è bello starsene sdraiati sul materassino gonfiabile e lasciarsi portare al largo dal dolce dondolio delle onde? Taaanto. E se poi arriva un familiare-due che ti fa cadere in acqua e tu sai a malapena stare a galla! Acqua da tutte le parti. Paura assurda. Ok, da quel giorno piedi bene a terra e guai a chi me li fa alzare! E pensare che da bambina sapevo fare pure "il morto".
Un blocco similare, e quindi il terzo, è la paura per i parchi divertimento. Cioè, diciamo che io non ho un vero e proprio amore per Gardaland, Rainbow magicland e simili. Insomma, posso fare tutti i giochi per bambini, ma quelli più spericolati, giammai! Ho il cuore debole io! Le vertigini. Non ce la posso fare. Ma anche questo è molto sciocco. Insomma, non è che sono essenziali nella vita. Però un viaggietto a Disneyland Paris lo farei volentieri. Magari faccio la foto con tutti i personaggi Disney! *_* Mio dio, che infantile che sono.
Blocco numero quattro, e qui invece è davvero deprimente e vergognoso. Quando il telefono squilla a me sale l'ansia. Il cuore palpita a mille, e io mi guardo intorno nella speranza che qualcun altro risponda. Vi prego. Rispondete! Se poi il telefono che squilla è sito in un posto di lavoro e tu sei cordialmente invitata a rispondere... allora, guai in arrivo! Mi sento male. Sudo freddo. Okay, okay, calmiamoci. E' sciocco. Immensamente infantile e idiota. Però mi succede. Ora, non che io non abbia mai risposto a un cellulare o fatto chiamate, ma l'idea di parlare al telefono mi ha sempre dato fastidio. Io preferisco scrivere. Guardate, posso scrivere anche per ore e ore. Lettere infinite. Mail lunghe km. Quello che volete, ma non fatemi muovere le labbra, neanche davanti a un video! Ebbene sì, mi vergogno anche per le video chiamate.
Ecco, dopo essermi sputtanata abbastanza (e per fortuna chi si cela dietro questo sito lo sanno in pochi), passiamo all'argomento più serio. Perché il cielo è blu? Ah, no, non era questo.
Bene, che cosa voglio fare della mia vita? Uhm, idealmente vorrei uscire, conoscere nuove persone che coltivano i miei stessi interessi, essere abbracciata e coccolata amichevolmente, divertirmi, ridere, essere spensierata, godermi le piccole cose che rendono la vita meravigliosa e che sono il vero succo della felicità, nutrirmi di emozioni, essere attorniata da amici sinceri che ci sono sempre per me, che non mi deridono, che non mi pugnalano alle spalle, che mi aiutano a superare, o meglio, che con le loro parole mi spronino a combattere i miei muri. Amici che mi spingano a uscire completamente dal mio guscio.
Vorrei credere in me e nelle mie capacità, senza fossilizzarmi in stupide paure che non mi permettono di farmi veramente valere. Vorrei un lavoro che mi piaccia e che mi permetta di guadagnare soldini utili per rendere la mia vita meravigliosa. Vorrei viaggiare. Tanto e sempre con amici. Vorrei conoscere nuove culture, nuovi luoghi, nuove persone.
Vorrei andare ai concerti dei miei cantanti preferiti, nutrirmi delle emozioni magiche che solo i musicals mi sanno realmente donare. Oh, sì, strano ma... pur essendo un pezzo di legno, vorrei tornare a ballare, alle feste, per gioco, nulla di serio.
Vorrei avere sempre qualcuno a cui spifferare i miei ultimi pensieri o le mie avventure, e sì, anche le cose più frivole.
Vorrei l'amore? Sì, forse. Ma quando sarà il tempo. Quando arriverà. Non lo cerco. Perché credo veramente che quando sarà il tempo giusto, arriverà. E magari questa volta sarà quello vero. Quindi perché cercarlo a tutti i costi? Ho imparato che più ti fissi su qualcosa, e meno l'otterrai. E poi, quando meno te lo aspetti, un giorno quel tuo desiderio grande arriva, quasi per caso, e ti dona un'indescrivibile felicità. E allora io attendo. Perché il meglio arriva a chi sa aspettare.
Poi, siamo sinceri, prima devo risolvere tutti i casini che ho con me stessa. E cavoli, voglio divertirmi veramente.
Nella pratica però tutti questi vorrei sembrano restare sospesi nell'aria. Non è facile. Per nulla. Occorre superare alcuni blocchi. Soprattutto quello più grande di tutti: la paura di credere che ciò che è successo in passato possa di nuovo accadere. L'ho capito il motivo per cui non riesco a sciogliermi e buttarmi nella mischia, cercando nuove conoscenze. Ho troppa paura di legarmi a nuove persone e vedermi pugnalare alle spalle. Il terrore di essere ferita. Di trovare altre persone che di fronte agli aspetti meno belli del mio difficile carattere si allontanano. Svaniscono nel nulla, senza neanche una spiegazione. Sì, lo so, sicuramente non sono dei veri amici. Però, quando mi getto totalmente in una storia, che sia d'amore o d'amicizia, io svelo troppo di me. Ci metto tutta me stessa. E poi...
E poi mi fermo. Mi ero ripromessa di non dire troppo di me, e questo post dice troppo di me. Coerente, vero?
Mi fermo qui, nella speranza che pian piano io riesca a fare il grande salto. Uscire dal mio guscio protettivo. Tornare a credere di poter essere felice. Far pace con me stessa e con i miei pensieri e sentimenti. E trasformare quei "vorrei" in "io posso".
Buonanotte viaggiatori tra i mondi, e scusatemi se oggi vi ho annoiato con la mia follia.
E se nell'ultima parte questa ironia si perde, è perché il vino mi fa strani effetti. Ahah.