Non ci saranno immagini di gattini in questo post, perché il mio micione adorato non vuole tornare a casa e io mi sento a pezzi. Solo chi ama gli animali può capirmi. Martedì faranno due settimane e, anche se l'ho visto l'altro ieri, ho la terribile paura che non tornerà più da me. Non è giusto. Mi sento persa, svuotata. In questi giorni ho la mente sempre rivolta a lui, alla preoccupazione, e non riesco a concentrarmi su altro. Leggo pochissimo, anche libri che si dovrebbero finire in un lampo. La notte, pur non facendo quasi nulla, mi sento esausta; leggo due pagine e crollo. Non so che fare della mia vita. E mi sono pure stufata di vedere le persone decidere per me. Cavoli, datemi tempo, per favore. Ognuno ha i suoi tempi, e io non voglio vivere in funzione solo del dovere. Voglio capire cosa devo fare, cosa posso fare. Non posso presentarmi alle persone in uno stato pietoso, come quello attuale. Mordo. E poi, leggo e vedo troppe cose che mi fanno infuriare ancora di più.
Siamo un popolo di ignoranti, per lo più. In pochissimi leggono e si fanno una cultura. In pochissimi hanno amore e rispetto per le opere d'arte, per la cultura in genere che dovrebbe essere il fulcro del nostro paese, per la sua crescita. Bisognerebbe fare di più. Pompei crolla. Il Colosseo è a rischio. Statue vengono distrutte (da ultimo, quella di Giulietta a Verona) e qui, in questo bel paese maltrattato, tutti pensano al calcio e ai stupidi programmi televisivi che guadagnano sulle tragedie. Facciamo una figura pietosa con gente proveniente da altri paesi. Per fare un esempio: ieri ho visto un programma televisivo solo per la curiosità di scoprire come fosse in realtà un attore spagnolo e la signora Barbara D'Urso ha fatto la scema per tutto il tempo, con il suo falso spagnolo, la rosa in testa, e attrici pagate per fingere di essere fans (o almeno questa è l'impressione di tutti e anche la mia). Non lo ha fatto parlare. Di lui abbiamo scoperto... praticamente niente. Quella la chiama Intervista? Questo è solo un esempio sciocco, ma vedere e sapere che ci sono milioni di persone che si aggrappano a questi programmi privi di senso e con 0 valore educativo, mi deprime. Ho spento la tv dopo un po', irritata e piena di vergogna. No, non siamo tutti così, ma in molti mi lasciano perplessa.
E vogliamo parlare di quello che si legge nei social networks? Io non sono una persona che scrive in maniera perfetta, spesso mi capita di lottare con quel famoso "congiuntivo", e ho ancora tanto da migliorare, ma cavolo! Ma volete scrivere in italiano? Ma volete togliere quelle cavolo di K e aggiungere tutte le vocali? Ma volete attivare il cervello prima di pubblicare dei commenti?
Io - anche a costo di apparire polemica (e oggi lo sono) e acida - non sopporto chi non si informa e parla. Chi non legge e giudica. Chi chiacchiera solo per il gusto di farlo. Chi scrive orrori.
E sì, anche questo: chi apre blog scrivendo in maniera orrenda e viene messo in luce più di altre persone che si fanno il mazzo tanto per non pubblicare post colmi di orrori. Sono invidiosa? No. Non mi interessa diventare una blogger famosa - tanto più che per timidezza e voglia di non far conoscere questo posto alle persone più vicine non mostro il mio cognome - però mi sembra assurdo che io vengo totalmente ignorata da case editrici per una semplice richiesta/curiosità (o da autori che prima chiedono interviste e poi scompaiono nel nulla) mentre altri che scrivono da cani ottengono tutto. Ora, a me non frega nulla di avere mille libri. Ho compreso da sola che non riesco a sostenere un grande carico di libri da leggere. Non sono veloce come altre ragazze e non leggo di tutto. Sto cercando di selezionare meglio i titoli da leggere, e di bloccarmi un po', perché anche se ho la viva volontà di aiutare tutti gli autori emergenti e non, non posso farlo. Sono una persona sola a gestire il blog. Ho altri pensieri e altri problemi. Però, boh. Non voglio libri, ma una risposta ogni tanto non farebbe male. Anche un semplice "No, non possiamo."
Tutto questo è solo per dire che in questo paese sembrano emergere i rompiscatole che fanno male e sono sciocchi, piuttosto delle persone riservate ma che, se messe alla prova, dimostrano di fare del proprio meglio, cercando di ridurre errori al minimo e mettendoci davvero tanta passione, in ogni piccolo dettaglio.
E ora si potrebbe dire: be', lotta e tira fuori gli artigli. Mettiti in luce. Fatti vedere. Potrei, ma io non sono così. Preferisco stare dietro il palco, e sperare che la mia passione emerga.
Sicuramente sono fatta male. Non lo nego. Spesso mi chiedo che cavolo sto a fare in questo mondo con questa assurda timidezza e una sensibilità che mi annienta. Inoltre soffro di indecisione cronica. Fino a poche settimane fa scalpitavo per provare ad auto-pubblicare il mio libro e ora? Ora non sono più decisa a farlo. Forse lo terrò per me e per chi bazzica sulla sezione Storie di questo sito...(sicuramente tra qualche giorno ritrovo la voglia eh. Mah).
Sì, ok, forse oggi ho esagerato. Ma capitemi. Sono triste e arrabbiata. E trovo ingiusto non riuscire a essere felice una volta tanto.
Passerà. Tutto passa. Anche questa. E tornerò ad aggiornare questo mio spazio virtuale con più entusiasmo, e magari smettendo di leggere troppo in giro, così non guardo l'ingiustizia.
Incrociate le zampette con me, nella speranza che il mio amore peloso torni da me ...