Purtroppo, come al solito non è sempre facile per me riuscire a esprimere al meglio i miei pensieri, ma mi auguro che anche questa volta io sia riuscita a farlo in maniera più adatta. Oggi ho letto nel giro di poche ore il nuovo capitolo della Serie Victorian Solstice di Federica Soprani e Vittoria Corella, di cui vi ho già parlato in passato. Potete trovare le recensioni dei primi due capitoli QUI.
È una serie che vi consiglio di leggere, se amate il genere. Un mix coinvolgente di horror, mistero, giallo, con sfumature anche erotiche - ma non volgari - nei due precedenti capitoli. Come avrete modo di capire anche dalla mia recensione, in questo terzo racconto, vi ritroverete in una Londra prevalentemente macabra e horror, dove troverete una sorta di "Sweeney Todd" terribile e spietato, folle e oscuro, che avrà come vittime le creature più pure: i bambini.
Non vi svelo altro.
Serie: Victorian Solstice
Editore: Lite Edition
Pagine: 79
Prezzo: 1,99 euro
Data di pubblicazione: dicembre 2013
Consigliato... come i precedenti capitoli di quest'intensa e oscura serie, lo consiglio a tutti gli amanti del mistero, del genere horror, a tutti coloro che amano le atmosfere cupe di una Londra Vittoriana con le sue differenze, ingiustizie e crudeltà. In questo capitolo, poi, scompare la componente erotica, lasciando spazio a quella forse più horror e terribile, con scene non piacevoli, ma tutto delineato con uno stile che ancora una volta sorprende e ammalia.
ll terzo episodio del feuilleton Victorian Solstice:
Nella Londra Vittoriana Uomini Neri e Boogeymen esistono davvero. I Mostri sono veri e hanno fame. Vengono e portano via quelli che hanno più paura. Per sconfiggere i Mostri ci vuole coraggio, follia e un pizzico di disperazione. Una nuova avventura di Jericho e Jonas nella pancia della Londra più nera.
Recensione:
Tornare nella Londra Vittoriana descritta dalle sapienti mani di due autrici italiane non è mai facile per me. Adoro queste ambientazioni cupe, questo mondo oscuro e denso di misteri, ma ammetto che le componenti erotiche - dei primi due capitoli - e horror, del presente, non rientrano totalmente nei miei gusti. Eppure, ancora una volta torno a ribadire la loro abilità nel descrivere certe scene in maniera non volgare, ma con una sorta di "poesia" che però provoca emozioni - non sempre gradevoli - allo stomaco e al cuore.
In questo terzo capitolo di quest'appassionante serie possiamo scordare i salotti e i nobili con i loro vizi, la componente erotica, ma sprofondiamo nei bassi fondi, tra fogne, il cosidetto "mondo di sotto" e il circo, e una macelleria in cui follia e orrore si uniscono a discapito di poveri esseri innocenti quali sono i bambini.
Il Pozzo di carne di Macklin Street era un luogo che non c'era.
Era un luogo che non era un luogo, al crocevia di strade con nomi di re, una zona d'ombra in pieno sole, una pustola purulenta sul seno immacolato di una regina vergine.
Jonas e Jericho, protagonisti della serie, hanno fondato la J&J investigations e si sono insediati a "Fine del mondo", pronti a vivere insieme e collaborare, ma ben presto la loro apparente tranquillità - fatta in realtà di un passato che torna, di fantasmi che non sembrano svanire - è interrotta dall'arrivo di un gruppo un po' bizzarro, appartenenti al Circo Binewski e amici di Jericho, che domandano il loro aiuto. Il piccolo Ansel è sparito nel nulla e occorre il valido aiuto dei due per ritrovarlo, non volendo mettere in allerta la polizia.
Così inizia la nuova "avventura" del medium e dell'ex poliziotto che si ritrovano a sprofondare in ambienti squallidi, e a combattere contro la follia e l'oscurità, il terrore e la crudeltà, per ritrovare un gruppo di bambini scomparsi. Ansel, infatti, non è l'unico. Anche il "mondo di sotto" ha perso alcuni membri, bambini con problemi, di cui a nessuno apparentemente interessa nulla, se non al Re dei Topi, personaggio particolare che vi invito a conoscere, e di cui non voglio parlare troppo.
Mostri veri, in carne e ossa, si aggirano per le strade di Londra; uomini neri dal viso d'angelo che rapiscono i bambini, e che poi li chiudono in gabbie, simili ad animali pronti ad essere mangiati o venduti come carne da macello. Questo terzo capitolo si concentra sulla componente horror, e non è difficile provare sensazioni di disgusto, rabbia e lacrime per la sorte di queste creature innocenti.
A mio avviso, però, i protagonisti si perdono un poco, lasciando maggiore spazio ai "mostri", interpretati da tre personaggi strani e crudeli: Tristan Mercyful e i suoi due figli.
Lancelot il maggiore, puntaspilli umano, pupazzo imabastito di filo nero sui cui hanno dimenticato ago e follia, e Galahad il minore, fanciullo biondo del paradiso in tutto e per tutto tranne che negli occhi da vecchio.
Lancelot in particolare è quello che turba di più, per la sua rappresentazione, per quegli spilli che fuoriescono dal suo corpo, per quella follia che si scorge nelle sue parole, nei suoi occhi e nei suoi atteggiamenti e frutto di una crudeltà perpetuata da suo padre. Un uomo, quest'ultimo, che si diverte in modo macabro con i suoi coltelli, e mentre compie simili orrori, fischietta allegro.
Riusciranno i nostri protagonisti a risolvere anche questo caso e a far pace con il passato?
In questo capitolo, i due si avvicinano ulteriormente, eppure ancora le autrici si divertono a stuzzicare il lettore, con baci rubati, e teste reclinate sul petto, lasciando così una curiosità che sarà saziata solo nell'ultimo capitolo della saga.
Come le precedenti, è stata una lettura appassionate e avvincente, che tiene legato il lettore totalmente, impedendogli di pensare ad altro. Si legge il tutto in poche ore. Le due autrici dimostrano ancora una volta di saper usare perfettamente le parole, e usano uno stile che trascina totalmente il lettore nel mondo da loro sapientemente descritto, facendoti provare una sorta di empatia con i personaggi, e visualizzandoli quasi che fossero reali.
Adoro immensamente il loro modo di scrivere, la loro capacità di non essere mai volgari o eccessive nelle descrizioni, anche in quelle più macabre che possono colpire lo stomaco. Nonostante la mia forte sensibilità, non l'ho trovata una lettura sgradevole e, anche se non è proprio il mio genere, ne sono rimasta totalmente rapita.
Insomma, un altro racconto assolutamente da leggere! Jonas e Jericho vi conquisteranno ancora una volta.
E voi, avete paura dell'uomo nero?