Il mio scopo in realtà era realizzare un sogno: da anni uno dei miei più grandi desideri è lavorare in un luogo pieno di libri, dalle biblioteche alle librerie, e condividere le mie emozioni, dare consigli, o semplicemente occuparmi di quei meravigliosi amici che ogni giorno mi trasmettono una miriade di emozioni, facendomi sentire viva, laddove la realtà mi fa sentire vuota e spenta. Non sono un'esperta in ogni genere, ma ho letto parecchio e vorrei tanto poter "regalare" un minimo di conoscenza ed emozione agli altri, e spingere sempre più persone a leggere, perché la lettura è una parte essenziale della nostra vita.
Purtroppo ancora non ho potuto fare nessun colloquio, ma la speranza tarda a morire, e attendo, incrociando le dita e desiderando intensamente di trasformare il mio sogno in una meravigliosa realtà.
Come dicevo, però, una volta entrata in libreria è difficile resistere alla tentazione di comprare un libro, e così ho sfoltito un poco la mia lunga lista desideri, che potete trovare qui: e il mio nuovo amico, che è tornato a casa con me è...
... La ladra della Primavera, di Marina Fiorato!
Vi ripropongo tutte le informazioni a riguardo!

Editore: Tea (collana Tea due)
Pagine: 502
Prezzo: 10 euro
Pubblicazione: gennaio 2013
Trama:
Firenze, 1482. L'affascinante cortigiana Luciana Vetra è furiosa: fare da modella per il grande pittore Sandro Botticelli doveva essere la sua grande occasione, invece lui non soltanto si è rifiutato di pagarla, ma dopo un violento litigio l'ha addirittura cacciata dal suo studio. Per vendicarsi dell'affronto, la giovane ruba uno dei disegni preparatori del dipinto - una grande tavola che avrà come titolo la Primavera - senza immaginare che quel gesto impulsivo e dettato dall'orgoglio le sconvolgerà la vita. Ben presto, infatti, Luciana si accorge di essere diventata l'obiettivo di un gruppo di uomini potenti e senza scrupoli, disposti a tutto - anche a uccidere - pur di recuperare il prezioso disegno. Disperata, la ragazza chiede asilo presso la basilica di Santa Croce e viene accolta da Guido, un novizio che, incantato dalla sua bellezza, decide di aiutarla a fuggire. Consapevoli che soltanto svelando il mistero del quadro avranno salva la vita, i due intraprendono allora un viaggio che li porterà da Napoli a Pisa, da Roma a Venezia, tra nobili e assassini, pericoli e agguati, complotti e tradimenti. E scopriranno che, nell'allegoria della Primavera, si nasconde un messaggio in codice che potrebbe cambiare il futuro dell'Italia...
Voi lo avete letto? Che ve ne pare? Lasciate commenti, che sono curiosa!!!
Lo ammetto, anche se con assoluta vergogna.
Ero tra le tante (?) ragazzine che, a una prima lettura, si era innamorata della storia tormentata - e assurda - di Step e Babi.
Potete lanciarmi addosso tutti i pomodori marci che volete, ma purtroppo è questa la verità.
Ma a distanza di anni, i miei sentimenti a riguardo di "Tre metri sopra il Cielo" sono totalmente mutati.
Quella che mi sembrava una storia romantica, ora mi sembra un tentativo mal riuscito di entrare nei sentimenti delle ragazze. Così come i seguiti.
Mi perdonino i fan di Moccia, ma a mio modesto avviso, dopo questo primo libro, le storie sono andate peggiorando, fino ad arrivare al mostruoso Amore 14, che non ho avuto il coraggio di leggere, ma di cui ho visto il "film", per pura curiosità. Anche perché appartengo a quelle persone che prima di lasciare i suoi commenti su una qualsiasi opera più o meno culturale, deve vedere o leggere, altrimenti si partirebbe da pregiudizi fuoriluogo.
Insomma, ora i libri di Moccia li odio, soprattutto perché ha contribuito a rovinare diverse ragazzine/i, che credono che una scritta sui muri - alquanto squallida - e un lucchetto con le iniziale, siano il massimo del romanticismo.
Diciamolo, quelle cose fanno orrore, e poi sono una mera stronzata (pardon il termine): non sarà un brutto lucchetto e una chiave buttata nel fiume, né una scritta su un muro, a farti mantenere per tutta la vita quell'amore che hai trovato per caso - o quasi -.
Non mi dilungo oltre, anche perché ho già detto troppo, ma è sicuramente quel libro che da ragazzina amavo e che ora non sopporto, al pari dei seguiti (anzi, come già detto, i seguiti sono anche peggio).